Politica
I sostenitori delle primarie sottolineano che lo statuto regionale del PD, benché scaduto, contempla il coinvolgimento della base
Nel Partito Democratico siciliano cresce l’attesa per l’Assemblea regionale, convocata per sabato a Palermo, con un ordine del giorno che prevede la discussione del regolamento per la modifica dello statuto in vista del congresso regionale. Tuttavia, la richiesta di rinvio avanzata ieri da un gruppo di dirigenti, motivata ufficialmente da questioni tecniche, cela in realtà un dibattito politico profondo: scegliere il nuovo segretario regionale attraverso il voto dei soli tesserati o ricorrere alle primarie aperte alla base elettorale del partito.
Il nodo delle primarie
I sostenitori delle primarie sottolineano che lo statuto regionale del PD, benché scaduto, contempla il coinvolgimento della base. Ricordano inoltre che la segretaria nazionale, Elly Schlein, è stata eletta proprio tramite questo meccanismo partecipativo. Tuttavia, per procedere in questa direzione, è necessario che l’Assemblea regionale si pronunci, come stabilito dalla commissione di garanzia nazionale.
Secondo i firmatari del documento di rinvio, la bozza di regolamento proposta sarebbe in contrasto con lo statuto del PD e con le indicazioni della commissione di garanzia, poiché escluderebbe le convenzioni riservate agli iscritti e le primarie aperte, previste dall’articolo 15 dello statuto.
Rischio fratture interne
Se l’Assemblea non sarà rinviata o se manterrà l’attuale ordine del giorno, è probabile che i firmatari del documento decidano di non partecipare. Questa scelta potrebbe formalizzare una frattura nel gruppo dirigente. I sostenitori dell’attuale segretario, Anthony Barbagallo, accusano alcuni dirigenti, in particolare del gruppo parlamentare, di insofferenza verso la linea nazionale del partito. Questo malumore emergerebbe anche dalla scelta di collaborare con il governo regionale di Renato Schifani sulla manovra di stabilità, nonostante la linea di opposizione totale indicata dalla segreteria nazionale.
Le posizioni dei firmatari
I firmatari del documento negano l’accusa di essere distanti dalla linea di Schlein e ribadiscono la volontà di rafforzare la partecipazione democratica tramite le primarie. Indicano inoltre un possibile compromesso: la condivisione della scelta del candidato per la successione di Barbagallo.
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