Dal digitale alla robotica alle biotecnologie: nuove opportunità per le imprese con i Mini Contratti di Sviluppo

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I Mini Contratti di Sviluppo sono una nuova misura introdotta recentemente dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy a supporto degli investimenti delle imprese nelle regioni del Centro Sud per lo sviluppo e la produzione delle tecnologie critiche.

La misura è stata introdotta dall’articolo 8, comma 2, del decreto-legge 7 maggio 2024, n. 60 (cd. Decreto Coesione), convertito in legge 4 luglio 2024, n. 95. Sono poi arrivati il Decreto ministeriale 12 agosto 2024, contenente la disciplina di dettaglio, e il recente Decreto direttoriale 20 dicembre 2024 che disciplina i termini per la presentazione delle domande (dal 5 febbraio all’8 aprile 2025).

Le risorse a disposizione dei Mini Contratti di Sviluppo

I Mini Contratti di Sviluppo sono finanziati con 300 milioni di euro a valere sul Programma Nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027” (PN RIC 2021-2027).

Microcredito

per le aziende

 

Dei 300 milioni di euro complessivi stanziati per i Mini Contratti di Sviluppo 100 sono destinati esclusivamente alle PMI e 200 sono destinati sia alle PMI che alle grandi imprese.

In cosa consistono i Mini Contratti di Sviluppo

I Mini Contratti di Sviluppo sono un’agevolazione concessa sotto forma di contributo a fondo perduto, a copertura di investimenti in grado di sostenere lo sviluppo o la fabbricazione di tecnologie critiche o di salvaguardare e rafforzare le rispettive catene del valore.

L’obiettivo è favorire la sicurezza degli approvvigionamenti, la resilienza e la produttività del sistema produttivo italiano ed europeo.

L’agevolazione è concessa nella forma di contributo a fondo perduto a copertura delle spese ammissibili, secondo le seguenti percentuali:

  • piccole imprese: 55%;
  • medie imprese: 45%;
  • grandi imprese: 35%.

A chi si rivolgono i Mini Contratti di Sviluppo

Possono beneficiare dell’agevolazione le imprese di tutte le dimensioni che intendono realizzare programmi di investimento in settori specifici, tra cui:

  • tecnologie digitali e innovazione delle tecnologie deeptech;
  • tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse;
  • biotecnologie, compresi i medicinali critici.

I piani di investimento devono riguardare un’unica unità produttiva situata nelle Regioni Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna e prevedere spese ammissibili tra 5 e 20 milioni di euro.

Che cosa si intende per tecnologie critiche: il regolamento STEP

Ma che cosa sono esattamente le “tecnologie critiche”? Il riferimento è al Regolamento (UE) 2024/795, che istituisce la piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (STEP).

Questo regolamento individua una serie di tecnologie considerate cruciali per la competitività dell’Unione Europea e per la sua autonomia strategica. L’obiettivo dei Mini Contratti di Sviluppo è proprio quello di incentivare gli investimenti in queste tecnologie, al fine di ridurre la dipendenza dell’Europa da paesi terzi e promuovere la crescita economica.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Mini Contratti di Sviluppo, le spese ammesse all’agevolazione

I piani di investimento possono includere diverse tipologie di spese ammissibili, tra cui terreni, macchinari, impianti e attrezzature, brevetti, licenze e consulenze.

In dettaglio:

  • suolo aziendale e sue sistemazioni, nei limiti del 10 per cento del complessivo investimento produttivo ammissibile;
  • opere murarie e assimilate, nei limiti del 40 per cento del complessivo investimento produttivo ammissibile;
  • macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica. Rientrano in tale categoria le spese per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili o di impianti di cogenerazione (ad eccezione delle connesse opere murarie) destinati a soddisfare i fabbisogni dell’unità produttiva oggetto di intervento e dimensionati alle esigenze della medesima;
  • programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi; per le imprese di grandi dimensioni tali spese sono ammissibili fino al 50 per cento dell’investimento complessivo ammissibile.

È importante sottolineare che le spese devono essere strettamente connesse alla realizzazione del piano di investimento e devono rispettare i criteri previsti dal decreto.

Mini Contratti di Sviluppo, quali sono le tecnologie interessate

L’allegato I del decreto ministeriale elenca le tecnologie che possono beneficiare dell’agevolazione.

Qui di seguito l’elenco delle tecnologie che possono essere oggetto dei Mini Contratti di Sviluppo:

  • Tecnologie di semiconduttori avanzati;
  • Tecnologie di intelligenza artificiale;
  • Tecnologie quantistiche;
  • Connettività avanzata, navigazione e tecnologie digitali;
  • Tecnologie di rilevamento avanzato;
  • Robotica e sistemi autonomi;
  • Tecnologie solari;
  • Tecnologie per l’energia eolica onshore e le energie rinnovabili offshore;
  • Tecnologie delle batterie e di stoccaggio dell’energia;
  • Pompe di calore e tecnologie dell’energia geotermica;
  • Tecnologie dell’idrogeno;
  • Tecnologie del biogas e del biometano sostenibili;
  • Tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio;
  • Tecnologie delle reti elettriche;
  • Tecnologie della fissione nucleare;
  • Tecnologie per i combustibili alternativi sostenibili;
  • Tecnologie idroelettriche;
  • Altre tecnologie delle energie rinnovabili;
  • Tecnologie per l’efficienza energetica inerenti al sistema energetico;
  • Tecnologie per i combustibili rinnovabili di origine non biologica;
  • Soluzioni biotecnologiche in materia di clima ed energia;
  • Tecnologie industriali trasformative per la decarbonizzazione;
  • Tecnologie di trasporto e utilizzo di CO2;
  • Tecnologie di propulsione eolica e di propulsione elettrica per i trasporti;
  • Altre tecnologie nucleari;
  • Materiali avanzati, tecnologie di fabbricazione e riciclaggio;
  • Tecnologie per la depurazione e la desalinizzazione delle acque;
  • Tecnologie dell’economia circolare;
  • Biotecnologie (DNA/RNA, proteine, colture cellulari, ecc.).

Come e quando presentare domanda

Le domande di agevolazione devono essere presentate esclusivamente in via telematica, attraverso la piattaforma informatica disponibile sul sito di Invitalia (www.invitalia.it), a partire dalle ore 12:00 del 5 febbraio 2025 e fino alle ore 12:00 dell’8 aprile 2025.




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