Prato – C’è un luogo nel cuore di Prato, città toscana famosa per la lavorazione di stoffe e tessuti, dove, un tempo non troppo lontano, venivano accolti i bambini soli al mondo per la prematura morte dei genitori, o perché entrambi rinchiusi in istituti di pena, od anche perché figli di famiglie numerose e con problemi. I piccoli ospiti della casa Maria Vergine Assunta in Cielo,istituto fondato nel 1934 dal cappuccino Padre Leonardo nel quartiere della Castellina, si chiamavano “celestini” perché indossavano un grembiulino celeste in onore della Madonna. Ma ciò che accadeva in quegli stanzoni è fatto tristemente noto. Qui avvenivano atrocità inaudite sui bambini per mezzo di insulse pratiche religiose e ben presto la frase “se non fai il bravo ti mando dai celestini”, cominciò a girare in città per minacciare quei giovanissimi fanciulli riottosi alle regole.
Storie che hanno ispirato “Vite di Seconda Scelta”, l’opera di Piero Ianniello in cui si dà agio alla memoria di riportare in vita quel luogo ai piedi delle colline di Prato con le sue drammatiche narrazioni poste in un tempo indefinito, attraverso i protagonisti principali e di contorno che all’epoca operavano all’interno di quell’Istituto degli orrori così simile purtroppo a tanti altri in Italia. Un modo per riportare in vita per volontà degli ideatori, mascherata da buonafede di fratelli e sorelle, l’ignavia dei benefattori pratesi. E la sofferenza di che era vittima di tutto ciò.
“Vite di seconda scelta”, va in scena grazie alla regia di Costanza Lanzara che ha affermato: “Il maestro Jerzy Grotowski diceva che il lavoro di regia era “assistere a una nascita condivisa”, e non trovo parole migliori per descrivere questa nuova esperienza. Fin da subito è stato un lavoro davvero collettivo di musica, parole, azioni corporee e immagini per raccontare una storia che tocca nel profondo le nostre coscienze.
“Vite di seconda scelta” trae spunto da un famoso caso pratese, ma già dal testo si allarga ad abbracciare il senso e il significato dell’accudimento dell’infanzia, insiste sull’ipocrisia di una società benestante che mette a tacere evidenze, ma anche sulla forza e la capacità di chiedere giustizia. Mi piace lavorare sui chiaro-scuri, sull’ambiguità delle nostre esistenze e il testo di Piero Ianniello volutamente incalza su un’analisi che da storica si fa introspettiva.
Gloria Marras, (di cui si potrà vedere la bella mostra fotografica nel foyer del Magnolfi), ha messo a disposizione il suo lavoro di indagine sulla storia dei celestini e abbiamo voluto inserire dei piccoli brani di intervista, perché è a partire dalla voce delle persone reali che possiamo mettere in risonanza la nostra esperienza di vita con quella degli altri. Il teatro però è anche “sogno, immaginazione”, con tutta la forza del simbolico. Per questo la messa in scena è punteggiata di immagini corporee che aiutano a farci viaggiare altrove, a destabilizzarci, nell’intreccio di musiche e suoni che il giovane Simone Telarico ha composto per lo spettacolo. So che il pubblico non potrà vedere che il risultato finale, ma la cosa più bella è stato il percorso fatto insieme.
Il teatro fatto da non professionisti racconta di serate “rubate” al riposo, di incastri fra mille appuntamenti, di passione e dedizione. E ancora dal cercare cento volte l’intonazione giusta, approfondire la conoscenza dei propri movimenti corporei, cercare la melodia del gruppo. Il lavoro con i sei attori in scena è stato uno scambio costante di esperienze. Alcuni di loro sono pratesi e con orgoglio vogliono rappresentare la propria storia, ma tutti, noi tutti desideriamo che dalla visione di questo spettacolo emergano riflessioni e domande che riguardano anche il nostro presente. Per ora siamo felici ed emozionati dell’accoglienza ricevuta: le nostre due serate sono già sold out e abbiamo nominativi in lista d’attesa. Ci stiamo impegnando per trovare altre sedi teatrali per continuare nella nascita condivisa con più pubblico possibile.»
Patrocinata dal Comune di Prato e da ANPI di Prato,”Vite di seconda Scelta”, è un’opera sulla triste storia sugli abusi inflitti ai bambini, attraverso un linguaggio del teatro,che apre il 2025, l’80° della Liberazione d’Italia. Perché per ANPI la memoria è un valore fondamentale da coltivare, sia come monito per il futuro dove violenza e sopraffazione smettano di sbarrare la strada al percorso della Pace.
Le musiche originali sono di Simone Telarico, le consulenze sceniche e storiche di Gloria Marras. I costumi di Miriam Passalacqua. La prima teatrale è a Prato al Teatro Magnolfi Nuovo, via Piero Gobetti, 79 venerdì 10 gennaio alle ore 21.00 e domenica 12 gennaio alle ore 18.00.
Ingresso libero con offerta, su prenotazione al link: Vite di seconda scelta – Le voci dei celestini Tickets, Multiple Dates | Eventbrite. Con Enzo Pacini, Gianna Capecchi, Angelo Spinosa, Niccolò Guernieri, Lorenzo Melani, Eleonora Molinaro e la partecipazione della scuola teatro Formaggini Guasti.
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