UNIMPRESA * BONIFICI 2024: SPADAFORA, «TRANSAZIONI IN ITALIA PER 8 MILA MILIARDI (+5%), ANTITRUST E BANKITALIA CONTROLLINO I PREZZI DELLE BANCHE»»

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21.24 – domenica 5 gennaio 2025

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Conto e carta

difficile da pignorare

 

Il 2024 si potrebbe chiudere con transazioni effettuate con bonifico bancario per 8mila miliardi di euro, in aumento di oltre il 5% rispetto alla fine dell’anno precedente. Negli ultimi 20 anni, l’utilizzo del bonifico, da parte di imprese e famiglie, è sistematicamente aumentato: se nel 2005, l’importo totale dei bonifici era di 1.388 miliardi di euro con 1,1 milioni di operazioni, alla fine del 2023 il volume del denaro movimentato era salito a 7.579 miliardi con un numero di operazioni raddoppiate pari a 2 milioni e 115mila unità. Nel primo semestre dell’anno in corso, si è raggiunta la cifra di 3.919 miliardi in virtù di 1 milione e 81mila pagamenti, dati che rendono possibile stimare circa 8mila miliardi complessivi in 12 mesi. È quanto emerge da un report del Centro studi di Unimpresa pubblicato in vista della novità in arrivo dal prossimo 9 gennaio nel mondo dei pagamenti istantanei. Come stabilito dal Regolamento europeo sui bonifici istantanei, messo a punto per accelerare la piena diffusione di questo strumento e favorire l’ammodernamento e la crescita della competitività dei servizi di pagamento europei nel panorama globale, diventa obbligatorio per tutte le banche dell’area euro che offrono il servizio di bonifico ordinario in euro ai propri clienti, accettare i bonifici istantanei in euro.

Inoltre, le commissioni applicate sui bonifici istantanei non potranno superare quelle applicate – per il medesimo canale – sui bonifici non istantanei. «La novità rappresenta un passo avanti fondamentale per l’efficienza del sistema economico italiano, in quanto accelera i pagamenti e rende più fluide le transazioni commerciali, agevolando imprese e cittadini. Tuttavia, è essenziale che le banche rispettino pienamente le nuove regole senza gravare ulteriormente sui costi per la clientela. Per garantire un’applicazione equa e trasparente, chiediamo che le autorità di vigilanza, in particolare l’Antitrust e la Banca d’Italia, monitorino con attenzione l’operato degli istituti di credito, verificando che non ci siano abusi sui costi a carico di famiglie e imprese. La velocità dei pagamenti deve tradursi in benefici concreti per tutto il sistema economico, senza oneri aggiuntivi che rischiano di vanificare i vantaggi di questa riforma» commenta il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora.

Secondo il Centro studi di Unimpresa, che ha rielaborato dati dalla Banca d’Italia, nel 2005 l’importo totale dei bonifici era di 1.388 miliardi di euro con 1,1 milioni di operazioni. Nel 2006 l’importo è aumentato a 1.623 miliardi di euro, registrando un incremento del 14,3%, mentre il numero di operazioni è rimasto stabile. Nel 2007 si osserva un ulteriore incremento dell’importo del 18,7% a 1.856 miliardi di euro, con il numero di operazioni che è rimasto invariato. Nel 2008 l’importo ha raggiunto 2.088 miliardi di euro, segnando una crescita del 10,5%, mentre le operazioni sono rimaste stabili. Nel 2009 l’importo è salito significativamente a 3.170 miliardi di euro con un incremento del 52,4%, e il numero di operazioni è cresciuto del 9,1% a 1,2 milioni.

Nel 2010 l’importo è aumentato del 16,9% a 3.706 miliardi di euro e le operazioni sono cresciute dell’1,4%. Nel 2011 si è raggiunto un importo di 3.940 miliardi di euro con un incremento del 6,3%, mentre le operazioni hanno visto un aumento del 2,8%. Nel 2012 l’importo ha toccato 4.070 miliardi di euro, con un incremento del 3,3%, e le operazioni sono lievemente diminuite. Nel 2013 l’importo è calato a 3.588 miliardi di euro con una flessione dell’11,9%, e le operazioni sono diminuite dello 0,3%. Nel 2014 l’importo è risalito a 4.173 miliardi di euro con un incremento del 11,0%, mentre il numero di operazioni è aumentato dello 0,4%. Nel 2015 l’importo è sceso a 3.828 miliardi di euro con una flessione del 3,9%, ma le operazioni sono aumentate del 7,7%. Nel 2016 l’importo è cresciuto del 9,0% a 4.173 miliardi di euro, mentre le operazioni sono rimaste stabili con un incremento dello 0,2%.

Nel 2017 l’importo ha raggiunto 4.666 miliardi di euro con un incremento dell’11,8%, e le operazioni sono aumentate del 2,1%. Nel 2018 l’importo è cresciuto del 3,8% a 4.845 miliardi di euro, mentre le operazioni sono aumentate del 4,3%. Nel 2019 l’importo è diminuito a 4.671 miliardi di euro con una flessione del 3,6%, mentre le operazioni sono cresciute del 3,8%. Nel 2020 l’importo è calato del 6,8% a 4.352 miliardi di euro, ma le operazioni sono aumentate del 5,3%. Nel 2021 l’importo ha raggiunto 4.984 miliardi di euro con un incremento del 14,5%, e le operazioni sono aumentate del 8,7%. Nel 2022 si è verificata una forte crescita dell’importo a 7.116 miliardi di euro, con un incremento del 42,7%, mentre le operazioni sono aumentate del 15,9%. Nel 2023 l’importo è cresciuto del 6,5% a 7.579 miliardi di euro, e le operazioni sono aumentate del 5,9%. Per il 2024, con una stima di 8mila miliardi di euro per la fine dell’anno, si prevede un incremento dell’importo del 5,5% rispetto al 2023, mentre il numero di operazioni per il primo semestre è in calo del 48,9% rispetto al totale dell’anno precedente con un ammontare complessivo raggiunto pari a 3.919 miliardi.

 

 

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