L’indagine
Da un’indagine condotta da Fondazione Nord Est risulta che coloro che hanno deciso di lasciare il Nord Italia sono felici, occupati e benestanti
Londra continua ad essere una delle mete più gettonate dagli “expat”
Londra continua ad essere una delle mete più gettonate dagli “expat”
È di nuovo fuga verso l’estero dei giovani, anche a Verona. Provincia che fra il 2019 ed il 2023 ha registrato un aumento pari a quasi il 22% del numero complessivo di espatriati. D’altronde, da un’indagine condotta da Fondazione Nord Est risulta che coloro che hanno deciso di lasciare il Nord Italia sono felici, occupati e benestanti.
I dati parlano chiaro. Secondo i più recenti rapporti realizzati sulla base dei numeri Istat, nel 2022 e nel 2023 quasi 100.000 giovani fra i 18 ed i 34 anni hanno lasciato l’Italia, a fronte di solo 37.000 rientri. Questi valori sono assimilabili a quelli più elevati che si registravano prima del Covid. Dal 2011 al 2023 nel Nord-Est si è registrato un saldo negativo di quasi 80.000 unità. Oltre il 21% del dato nazionale, pari a -377.000.
Quella veneta è stata, l’altr’anno, la seconda regione in Italia per partenze, dopo la Lombardia. Questo dato va valutato tenendo conto che la popolazione veneta è meno della metà di quella lombarda. La nostra regione ha avuto un saldo migratorio negativo pari a -3.759, a fronte del -5.760 della Lombardia. Fra il 2011 ed il 2023 tale parametro è stato, nella nostra regione, di -34.896. A registrare un dato più grande sono state solo la Lombardia, con -63.639, e la Sicilia, che ha un numero di abitanti paragonabile a quello veneto, ma condizioni economiche ben diverse, con -41.910.
Si tratta, d’altro canto, di un’emigrazione che è sempre più di qualità. Nel 2022 il 43,1% dei giovani che aveva lasciato l’Italia aveva una laurea. Tale percentuale in Veneto era pari al 49,2%. Inferiore, di poco, a quelle di Friuli-Venezia Giulia, Lombardia ed Emilia Romagna. Tradotto in termini economici, questo significa un valore di capitale umano perso di 0,9 miliardi nel biennio 2021-2022, sulla base dei prezzi del 2023, in Veneto e di 8,4 miliardi in Italia.
Per quanto riguarda Verona, i dati dell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) descrivono una costante crescita del fenomeno negli ultimi anni. Nel 2019 erano 48.709, nel 2021 54.362, nel 2022 57.722 e nel 2023 62.215. Si tratta di numeri che comprendono tutte le età, è vero, ma non si può dimenticare che gli espatriati sono per una parte consistente giovani.
Le mete preferite degli Under 35 italiani sono, in ordine di presenze, Regno Unito, Germania, Svizzera, Francia, Spagna, Brasile, Stati Uniti, Paesi Bassi, Belgio ed Australia. Secondo l’indagine di Fondazione Nord Est, il 56% degli espatriati afferma di avere un tenore di vita elevato – mentre a dire lo stesso è meno di un quarto dei giovani che vivono nel Nord Italia – e solo il 7,4% ritiene le proprie possibilità inferiori a quelle dei coetanei. D’altro canto, quasi il 50% di questi ultimi vive ancora con i genitori, mentre all’estero a farlo è solo il 12,5%.
Coloro che hanno deciso di lasciare il nostro Paese sono quasi tutti impegnati. Quasi un giovane su cinque (il 19%) è all’estero per studiare. Sta frequentando l’università od ha una borsa di studio. Tre su quattro, invece, lavorano. Solo il 3% dichiara di non avere un impiego, il 4% ha un’occupazione discontinua o saltuaria, mentre il 74% ha un lavoro stabile o continuativo. Tra gli occupati, più di nove su dieci hanno un impiego da dipendente. Solo il 5% di essi sono invece lavoratori autonomi od imprenditori.
Se si guarda a coloro che lavorano per altri, quasi la metà svolge le attività per le quali le aziende italiane faticano a trovare candidati. La categoria più numerosa è quella degli impiegati, 34%, seguita da quelle delle professioni tecniche o qualificate nei servizi, che valgono entrambe il 14%. Il 13% fa lavori di tipo intellettuale, mentre il 12% è composto da operai specializzati. Il 5% ha impieghi non specializzati, il 2% lavora come operaio semi specializzato ed il 6% è dirigente.
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