«Nuovi algoritmi in tutto il mondo», ma preoccupa la privacy

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Microsoft investirà circa 80 miliardi di dollari quest’anno in tutto il mondo per costruire data center basati sull’intelligenza artificiale. Con l’obiettivo di addestrare nuovi modelli di algoritmi hi-tech e distribuire applicazioni basate sull’IA e sul cloud in tutto il pianeta. Ad annunciarlo la società in un post sul blog del gruppo. Più della metà dell’investimento sarà negli Stati Uniti, ha spiegato il presidente Brad Smith. Gli investimenti nell’IA sono aumentati da quando OpenAI ha lanciato ChatGpt nel 2022, poiché le aziende di tutti i settori cercano di integrare l’intelligenza artificiale nei loro prodotti e servizi.

IL PIANO

A partire da quest’anno solo in Italia Microsoft investirà 4,3 miliardi, concentrandosi sul Nord Italia e in particolare su Milano, dove c’è già il maggior numero di data center (circa 50 su 154 totali). Roma punta però a diventare il secondo hub nazionale. Per la stessa finalità Amazon investirà nel Paese 1,2 miliardi. «Per molti versi, l’intelligenza artificiale è l’elettricità della nostra epoca e i prossimi quattro anni possono gettare le basi per il successo economico dell’America nel prossimo quarto di secolo», ha scritto Smith.

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Il presidente di Microsoft ha poi aggiunto: «Con l’inizio del nuovo anno, daremo il benvenuto alla Casa Bianca a un nuovo presidente e a un’opportunità d’oro per la tecnologia e la competitività economica americana». «L’anno scorso – prosegue Smith – abbiamo annunciato con i leader nazionali che intendiamo investire più di 35 miliardi dollari in 14 Paesi entro tre anni per costruire un’infrastruttura di data center cloud e IA affidabile e sicura. Ciò fa parte di un’infrastruttura globale che ora raggiunge 40 paesi, incluso il Sud del mondo, dove la Cina ha spesso concentrato molti dei suoi investimenti nella Belt and Road». C’è poi un iniziativa da sviluppare con le società di investimento Blackrock e Mgx. «Stiamo lavorando con loro – ha scritto il presidente di Microsoft – per creare un fondo di investimento internazionale per aggiungere fino a 100 miliardi di finanziamenti aggiuntivi per l’infrastruttura di intelligenza artificiale e la catena di fornitura di intelligenza artificiale».

Anche altre aziende stanno accelerando i loro investimenti. Gruppi come Google e Amazon stanno investendo molto e si sta unendo più capitale privato. Secondo una ricerca realizzata da Dla Piper e Tmt Finance, il valore del comparto raggiungerà i 460 miliardi nel 2029, segnando un aumento del 60% rispetto al momento attuale. «Dovremmo aspettarci – conclude Smith – che il governo cinese spenda fondi pubblici in sussidi per supportare l’adozione della sua tecnologia, soprattutto in luoghi come Africa, Asia e America Latina. Ma sarà difficile per la Cina eguagliare gli investimenti del settore privato americano e questi fondi di capitale internazionali».

LE PREOCCUPAZIONI

La sfida per la big tech di Redmond, guidata dall’ad Satya Nadella, è però tutelare la privacy e l’autodeterminazione degli utenti. Ha infatti fatto molto discutere il lancio di “Recall”, un nuovo strumento di intelligenza artificiale per Windows 11 sul nuovo pc Copilot+, che sarà lanciato quest’anno. Recall tiene traccia di tutto ciò che si vede e si fa sul computer e, in cambio, dà la possibilità di cercare e recuperare tutto ciò che si fa sul dispositivo. Microsoft descrive Recall come “memoria fotografica” dell’attività virtuale di una persona. Ma questi continui screenshot dello schermo del pc hanno già attirato l’attenzione delle autorità per la privacy e delle associazioni dei consumatori, preoccupate per la capacità sempre più pervasiva delle big tech di raccogliere dati personali di miliardi di persone nel mondo ed elaborarli con l’IA per prevedere o addirittura indirizzare i comportamenti futuri, guadagnandoci. L’autorità di vigilanza dei dati del Regno Unito sta «indagando con Microsoft» su Recall, ma per gli esperti lo scenario è sempre più simile al programma distopico di Netflix “Black Mirror”.

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