Sassari, differenziata il dato del 2023 diffuso dalla Regione è negativo. «Non siamo sorpresi, lavoriamo con determinazione per invertire la rotta»

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«Il dato sulla raccolta differenziata reso noto dalla Regione Sardegna e relativo al 2023 non ci coglie di
sorpresa, siamo impegnati a invertire la rotta». Lo afferma il vicesindaco e assessore all’Ambiente del
Comune di Sassari, Tore Dau. Nel primo pomeriggio odierno il governo regionale ha diffuso una nota
con cui si dà conto del fatto che l’isola si conferma ai vertici nazionali in tema di raccolta differenziata. Al
76,46% ottenuto a livello regionale, tuttavia, Sassari due anni fa non ha contribuito favorevolmente,
attestandosi al 60,96%, con un dato in controtendenza rispetto al trend he aveva registrato negli anni
precedenti, comunque sempre molto lontano da quell’obiettivo minimo fissato al 65%: è la quota minima
per non incorrere in sanzioni che rischiano di gravare sulle tariffe Imu o sulle casse comunali.
In realtà la flessione di oltre mezzo punto percentuale registrata nel 2023 ha una spiegazione. «Nel
corso di quell’anno c’è stato lo sgombero del campo rom di Piandanna, con una produzione di oltre 700
tonnellate di rifiuti che confidavamo venissero computate dalla Regione come frazione neutra», spiegano
i tecnici del settore. «Questo fatto ha avuto un impatto di circa l’1% – proseguono – il che significa che
senza avremmo registrato un’ulteriore crescita, seppur dello 0,5% o poco più rispetto al 2022».
Dati alla mano, gli uffici di via Ariosto sottolineano anche un altro elemento. «La rilevazione sulla
differenziata per il 2023 è stata condizionata anche dal mancato riconoscimento del peso dei rifiuti
organici gestiti con le compostiere domestiche in uso ai cittadini dell’agro – rimarcano i tecnici – che
incide per circa il 3% e che avrebbe ulteriormente fatto crescere il dato comunale».
Al netto delle possibili spiegazioni, «resta il fatto che siamo ancora molto indietro rispetto al risultato
complessivo regionale e a quello minimo del 65%», è la posizione del sindaco di Sassari, Giuseppe
Mascia, che non vuole fornire alibi né alla propria amministrazione, né alla macchina amministrativa, né
alla comunità. «Stiamo lavorando per migliorare il servizio d’intesa con la società che lo gestisce,
mettendo in campo ogni strumento utile per sensibilizzare le persone e le aziende ad assumere abitudini
più corrette – aggiunge Mascia – lavorando sulla comunicazione e sulla prevenzione ma con l’intenzione
di essere sempre più inflessibili con chi continuerà a non rispettare le regole».
Il vicesindaco e assessore competente è ancora più esplicito. «Le difficoltà del sistema di raccolta dei
rifiuti è uno dei primi temi trattati con gli uffici subito dopo l’insediamento – spiega – già da subito ci
siamo adoperati per aggiornare il Regolamento comunale di igiene urbana, prevedendo maggiori
controlli con l’innesto in pianta stabile di due vigili e inasprendo le sanzioni per coloro che ancora si
ostinano a non riconoscere il problema della mancata differenziazione dei rifiuti». Non solo. «Nel

Documento unico di programmazione sono stati inseriti obiettivi strategici importanti e azioni legate alle
modalità di raccolta dei rifiuti, che necessariamente devono essere riviste – prosegue Dau – estendendo
per esempio l’area in cui la raccolta avviene porta a porta, anche nel centro urbano».
L’aggiornamento dell’app con cui gli operai che si occupano della raccolta possono segnalare
conferimenti errati, impedendo che i rifiuti arrivino in discarica, una campagna di comunicazione che
coinvolga le scuole e che sfrutti le manifestazioni pubbliche per raggiungere più persone possibili, sono
alcuni degli strumenti messi in campo di recente e annunciati solo un mese fa nel corso di una
conferenza stampa convocata proprio per annunciare la stretta decisa dall’amministrazione Mascia.
«L’assegnazione di due agenti della polizia locale in servizio permanente al settore Ambiente consente
al servizio che si occupa dell’appalto di programmare i controlli e di intervenire con maggior tempestività
difronte a situazioni che richiedono rapide soluzioni e a comportamenti che incidono negativamente sulla
pulizia e il decoro della città», dice ancora Dau, ricordando che «oltre che sui titolari delle utenze
domestiche, siamo particolarmente impegnati nel monitoraggio delle attività commerciali e delle grandi
utenze non domestiche, che producono una mole di rifiuti considerevole e incidono in maniera rilevante
sulla percentuale di raccolta differenziata». Uno sforzo straordinario che favorirà «la stesura del nuovo
appalto, che partirà nel 2027 e sul quale stiamo già ragionando – conclude Dau – le regole che
fisseremo dovranno tenere conto delle criticità riscontrate sin qui».

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