Quando iniziano i saldi invernali in Emilia Romagna: la data

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Bologna, 2 gennaio 2025 – Passate le feste di Natale, come ogni anno, arrivano i saldi. Quest’anno i saldi invernali partiranno il 4 gennaio in Emilia-Romagna e dureranno 60 giorni. La scadenza sarà quindi il 3 marzo 2025. Il settore maggiormente interessato è quello dell’abbigliamento e delle calzature che in regione conta circa 4.800 punti vendita. Si partirà con uno sconto medio del 30% destinato a salire nelle settimane successive.

Quello dei saldi è un momento molto atteso da chi desidera usufruire di prezzi più bassi per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature e accessori di qualità, ma è anche un’opportunità per i commercianti che possono così smaltire le rimanenze contribuendo a recuperare le perdite causate dal calo dei consumi e dall’aumento dei costi di gestione – in particolare quello delle bollette – e contrastare la concorrenza degli sconti anticipati e le promozioni del Black Friday.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

I saldi invernali saranno dal 4 gennaio al 3 marzo 2025

Resta il divieto di vendite promozionali nei 30 giorni precedenti per quanto riguarda capi di abbigliamento, accessori, calzature, biancheria intima, pelletteria, tessuti per abbigliamento e arredamento. Inoltre, la merce oggetto di vendita dovrà essere disposta in maniera inequivocabilmente distinta e separata da quella eventualmente in vendita nelle condizioni ordinarie.

L’analisi condotta da Confesercenti Emilia Romagna conferma il dato dell’indagine condotta da Ipsos per Confesercenti nazionale. Si stima che le famiglie emiliano-romagnole spenderanno circa 260 euro, circa quaranta euro in più della media nazionale che andranno prevalentemente per l’acquisto di capi di abbigliamento e calzature.

L’80% delle persone si rivolgerà ai negozi fisici che prevarranno sulle scelte online, fa sapere sempre Confesercenti. Si comprerà anche attraverso i canali online, ma a Bologna per esempio otto consumatori su dieci (81%) sceglieranno i negozi fisici per almeno un acquisto.

Cosa si cerca e si compra

I prodotti moda più desiderati per questi saldi sono maglioni e felpe. Seguono, a brevissima distanza, le calzature e poi gonne e pantaloni, con un interesse forte per jeans e denim, e maglie e top. Nella lista dei desideri ci sono anche intimo, camicie e camicette, borse e giubbotti, cappotti e piumini. Poi accessori e abiti e completi.

“I saldi – e in particolare quelli nei negozi fisici – si confermano l’evento promozionale più atteso dagli italiani. Un segnale positivo dopo un autunno caratterizzato da vendite stagnanti”, dichiara Loreno Rossi, Direttore Confesercenti Bologna.

Mentre Confesercenti ha ricordato ai propri associati il ‘Decalogo dei buoni saldi’, Confconsumatori ha divulgato alcuni consigli per fare in modo che chi fa acquisti durante i saldi presti la massima attenzione alle varie insidie che possono nascondersi nelle promozioni. 

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Partiamo dal prezzo scontato: la riduzione di prezzo annunciata in una pubblicità dev’essere calcolata sulla base del prezzo più basso degli ultimi 30 giorni. Spesso la riduzione di prezzo pubblicizzata è sulla base del prezzo immediatamente precedente all’offerta: in questo modo viene indotto in errore il consumatore, aumentando il prezzo praticato prima di annunciare una riduzione di prezzo ed esponendo così false riduzioni di prezzo.

Acquisti online: in passato alcune società hanno omesso di indicare in modo chiaro e trasparente, fin dal momento dell’iniziale ‘aggancio pubblicitario’, l’esistenza a carico dei consumatori di costi ulteriori rispetto al prezzo di acquisto del prodotto, legati all’applicazione di commissioni: ad esempio per la protezione degli acquisti o per le spese di spedizione. Si tratta di pratiche commerciali scorrette.

Il ‘buy now, pay later’ cioè l’ ‘acquista ora, paga dopo’: si tratta di contratti di pagamento a rate, a cui bisogna prestare attenzione, perché possono essere previste commissioni per le modalità di pagamento o in caso di ritardo nei pagamenti. Da quest’ultimo punto di vista potrebbero essere previste anche penali e interessi di mora non irrisori

“È un momento importantissimo per il tessuto commerciale delle nostre comunità. E sostenere negozi e botteghe, a partire da quelle nei centri storici dei borghi e dei paesi più piccoli, significa rendere più vitali le nostre città e più forte il nostro tessuto sociale, aiutando in maniera concreta a conservarne l’identità e lo spirito più autentico – sottolinea l’assessora regionale al Commercio, Roberta Frisoni –. Il nostro impegno per riqualificare la rete commerciale dell’Emilia-Romagna non mancherà nemmeno in questa legislatura, con l’entrata a pieno regime della nuova legge regionale per lo sviluppo della rete commerciale e dei servizi, approvata a fine 2023”.

Nello scorso mandato, la Regione ha stanziato oltre 15 milioni di euro tra investimenti e promozione della rete commerciale emiliano-romagnola. Grazie alla nuova legge regionale, inoltre, sono stati introdotti nuovi strumenti innovativi che hanno permesso l’apertura di due nuovi bandi per i pubblici esercizi con 600 domande presentate e un finanziamento previsto di 15,8 milioni di euro nell’ambito del Pr-Fesr 2021-2027.



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