Impossibile contare quanta gente quest’anno ha partecipato a Rimini alla Marcia della Pace del 1 gennaio 2025. Una folla con prevalenza ultracinquantenni, ma anche con tante famiglie con bambini piccoli e, certamente, molti più giovani degli ultimi anni. La guerra in Ucraina che continua da quasi tre anni e quella, se possibile, ancor più cruenta, che da 15 mesi infiamma il Medio Oriente e soprattutto Gaza stanno scuotendo anche gli animi più pacifici, invitandoli a diventare pacificatori o come diceva lo slogan di quest’anno “Pellegrini di speranza, artigiani di pace”. L’appuntamento opportunamente spostato alle 16 è appena oltre il ponte di Tiberio. Inizialmente nata come proposta della Comunità Papa Giovanni XXIII da otto anni è promossa direttamente dalla Diocesi di Rimini, (in particolare da Caritas e Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro) con il patrocinio del Comune di Rimini e in collaborazione con associazioni e altre religioni. In particolare quest’anno hanno aderito Acli, Agesci, Azione Cattolica, Cgil, Cisl, Uil, Soka Gakkai Istituto Buddista Italiano, Movimento dei Focolari, rappresentanti della Moschea di Rimini, Papa Giovanni XXIII e le associazioni afferenti alla Rete Pace Rimini.
“La Marcia riminese – ha detto Mario Galasso, direttore della Caritas – si colloca all’interno di un’iniziativa che coinvolge l’Emilia-Romagna che cammina per la pace, per una Regione di pace e nonviolenza. Un popolo della pace che oggi ha deciso di camminare insieme in tutta la regione, organizzando iniziative, contemporanee e coordinate, in nove piazze della nostra Regione: Bologna, Faenza, Forlì, Imola, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Rimini. Si tratta solo di un primo passo: da questa iniziativa comune nasce un Coordinamento regionale stabile per la pace, che ha come primo obiettivo la richiesta formale al nuovo governo regionale di istituire una Delega alla pace ed alla nonviolenza – non simbolica, ma strutturale e strutturata – che caratterizzi significativamente e politicamente l’Emilia- Romagna come Regione di Pace”.
Dopo una breve lettura di alcuni brani del messaggio per la giornata della Pace di papa Francesco (vedi anche il Ponte dello scorso numero), l’invito del vescovo ad essere costruttori di pace e l’intervento dell’assessora alla pace Francesca Mattei, c’è stato il momento più emozionante con la lunga, drammatica lettura dei conflitti nel mondo. Ne sono stati enunciati 56 e di alcuni con la specifica del numero delle vittime e dei profughi.
Per ogni conflitto è stata accesa una candela e distribuito ai bambini un seme, un germoglio di pace.
Il corteo si è poi incamminato lungo corso d’Augusto con diversi messaggi, la mappa dei conflitti, le fiaccole e i bambini con i cartelli “Germogli di Pace” ad aprire il corteo stesso.
In piazza Cavour, seconda tappa della Marcia, sono stati posizionati gli striscioni con la frase di papa Francesco.
Prima delle testimonianze di Abdo Hysan, profugo dalla Siria, e di Youssef Hamdouna, cooperante internazionale per la Striscia di Gaza, c’è stata la presentazione di quattro campagne nazionali cui ha aderito di fatto la marcia, proponendole ai partecipanti: Senza atomica, Ferma il riarmo, Bds (Boicottaggio, disinvestimento, sanzioni), Banche armate.
“Ognuna di queste – ha detto uno degli organizzatori nel suo intervento in piazza – ha il ruolo di proporre una riflessione ed un’azione conseguente nella nostra vita quotidiana. Della campagna Senza Atomica abbiamo capito che significa non accettare le armi nucleari come possibilità, ma soprattutto significa ricercare come primo passo il disarmo interiore individuale. Mentre Fermare il riarmo ci ha fatto pensare a come indurre e sostenere, come opinione pubblica, la riduzione delle spese militari, deviando i fondi risparmiati verso obiettivi di pace. Dalla campagna BDS comprendi che noi possiamo boicottare chi riteniamo stia creando ostacoli alla pace. Se vogliamo abbiamo un grande potere. Dalla campagna Banche Armate abbiamo colto l’invito a scegliere e fare pressione su chi governa e su chi guida la nostra economia, prendendoci la responsabilità di scegliere bene. È importante che ciascuno di noi inizi a fare qualcosa di concreto”.
Su due cartoline distribuite a chi fa la vasca di inizio anno (diverse per bimbi e adulti), un decalogo di ciò che ciascuna persona può fare quotidianamente per costruire pace, diventando artigiano di pace.
Conclusione sul sagrato della basilica cattedrale con una lettura a più voci della dichiarazione di Pace scritta con il contributo di ciascuno dei partecipanti all’organizzazione (di seguito in pagina).
La dichiarazione è stata consegnata al sindaco di Rimini.
DICHIARAZIONE DI PACE DEL COMITATO “ARTIGIANI DI PACE” – RIMINI
“MARCIA DELLA PACE 1 GENNAIO 2025”
Abbiamo cercato le parole comuni per comunicare il nostro bisogno di pace, una necessità
così condivisa e potente da trascendere ogni differenza. Abbiamo costruito insieme questo evento per tutti noi e per tutti voi. Perché è vero che si può vivere silenziando il nostro cuore e la nostra mente in un anestetico individualismo, che ci permette, indifferenti a tutto, di andare avanti … ma in quale direzione ci porta?
Oggi vogliamo quindi testimoniare ciò che abbiamo tutti noi chiaramente sentito .. si può vivere qui ed adesso in questo mondo è cercare di creare la pace.
Uniamo le forze del bene in una cortina insuperabile di persone che rifuggono il pensiero della guerra come soluzione al conflitto , che aspirano ad un mondo di dialogo, dove il rispetto della vita sia al di sopra di qualunque differenza di opinione. A volte le cause della guerra possono derivare dal senso di giustizia…. ma nessuna morte è vera
giustizia.
Quindi vogliamo proporre a tutti di partire da noi stessi, iniziamo noi per primi a
non accettiamo più la guerra come scelta possibile. Rendiamo attivo nel pensiero, nelle parole e nelle azioni un nuovo punto di partenza .. una rivoluzione di cuore e mente talmente potente da condizionare la direzione della nostra vita… iniziamo a costruire la pace come un abile artigiano che crea il proprio capolavoro… la gioia, la forza e l’energia che scaturiranno da questo voto connoi stessi sono inimmaginabili.
La pace sarà il nostro capolavoro
Per diventare subito operativi abbiamo scelto di condividere con tutti voi i 3 consigli che Papa Francesco ci ha voluto indicare per il nuovo anno, come spunti di riflessione che ci possano ispirare a diventare operativi nella nostra vita quotidiana e ci spingano a portare avanti pressioni positive sulla opinione pubblica, partendo da noi stessi:
1. Pensare a una «consistente riduzione, se non proprio al totale condono, del debito
internazionale, che pesa sul destino di molte Nazioni»
2. Promuovere il rispetto della dignità della vita umana perché ogni persona possa amare la propria vita e guardare con speranza al futuro, desiderando lo sviluppo e la felicità per sé e per i propri figli.
3. Utilizzare almeno una percentuale fissa del denaro impiegato negli armamenti per la
costituzione di un Fondo mondiale che elimini definitivamente la fame e faciliti nei Paesi più poveri attività educative e volte a promuovere lo sviluppo sostenibile, contrastando il cambiamento climatico
Prima di concludere e di salutarci vorremmo compiere il nostro primo atto di pace condiviso:
consegnando adesso, qui ed oggi alle autorità locali presenti, questa nostra dichiarazione di pace congiunta , testimoniando al tempo stesso sia l’impegno che noi Artigiani di Pace di Rimini ci prendiamo insieme nel metterne in pratica i contenuti , ma anche il nostro appello a chi ci guida a facilitare ogni percorso possibile verso la diffusione di una cultura di pace Vorremmo che da oggi qui tutti insieme partisse una consapevolezza forte …
La pace è la nostra speranza … e la speranza è una scelta .
Per augurarce un buon 2025 di pace a tutti vi proponiamo di usare ora le nostre mani e le nostre braccia per scambiarci un segno di pace e poi facciamoci con le stesse mani un grande applauso !!
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link