Lucio Pistillo torna a parlare della lettera a Salvini: «Bene le multe, ma a tavola non si beve facendo equazioni»

Lucio Pistillo, presidente dell’Antica Cantina di San Lorenzo di San Severo (in provincia di Foggia), ha inviato una lettera al vicepremier leghista e ministro dei Trasporti Matteo Salvini in cui spiegava che, la vigilia di Natale aveva trenta invitati a casa sua ma nessuno ha bevuto il buon vino scelto per festeggiare per paura delle sanzioni previste dal nuovo codice della strada. Il ministro Matteo Salvini gli ha risposto il 30 dicembre ribadendo che «il nuovo codice della strada non modifica i limiti consentiti per il consumo di alcol ma sono le sanzioni che si sono inasprite».

Presidente Pistillo, il 31 dicembre ha festeggiato con i suoi parenti finalmente come voleva con del buon vino?
«Si. L’ultimo dell’anno siamo stati a casa mia con diversi parenti. Eravamo in 26 persone e abbiamo bevuto qualche calice di buon vino del nostro territorio. Anche se non come avremmo voluto».

Tutto risolto dopo i chiarimenti del ministro Matteo Salvini?
«Guardi secondo me quando ci sono modifiche di legge che possono creare confusione o possono essere suscettibili di interpretazioni differenti sarebbe meglio farle precedere da note preventive per evitare allarmismi. Dopo l’entrata in vigore della nuova legge, infatti, produttori di vino e ristoratori si sono lamentati e, continuano a lamentarsi, per un minor consumo di vino perché gli automobilisti si sono spaventati dal nuovo codice della strada. Quindi non sono stato solo io ad aver interpretato male le norme».

Ora dopo la sua lettera sembra che la vicenda sia più chiara.
«Io ho gettato un sasso nello stagno nella speranza che si facesse maggiore chiarezza. Come poi effettivamente è avvenuto. Io sono consapevole che salvare vite umane deve essere la prima priorità ma questo non vuol dire andare contro la filiera vitivinicola che è uno dei fattori trainanti dell’economia di una gran parte del nostro Paese».

Lei crede che le polemiche sul nuovo codice della strada possano danneggiare il settore?
«Il danno avverrà solo se non si spiega chiaramente al cliente, al consumatore come stanno le cose. Non si può pretendere che una volta seduti al ristorante dobbiamo fare conti matematici per capire quanto vino possiamo bene per non incorrere nelle multe. Con questo non vuol dire che sono favorevole all’uso eccessivo di alcol. Come ogni cosa, bisogna farne un uso consapevole. Ma non bisogna neanche criminalizzarlo».

Presidente Pistillo, cosa intende dire?
«Guardi io credo che quando si associa il vino, l’alcol con la droga si fa solo un danno alla filiera vitivinicola. E ripeto nuovamente concordo pienamente per un consumo consapevole e responsabile del vino. Ma soprattutto al sud Italia il settore sta già registrando diverse difficoltà. Pensi che le giovani generazioni si stanno allontanando dalla viticoltura».

Il settore vitivinicolo in Italia ha un grande peso nel sostenere il sistema economico. I dati sono evidenti. Resta ancora così?
«In Italia, molti oggi non lo ricordano, per diversi anni il consumo del vino ha aiutato il Pil del Paese. Un Paese che, soprattutto, al sud vive di agricoltura. E non si può continuare a tagliare le gambe a questo settore. Io credo che l’inasprimento delle sanzioni, previste dal Codice della Strada, invece lo fanno».

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