Kinder conia il format Happyfania: la Befana vola fuori dallItalia
Rubrica ‘Pubblicittà’ a cura di Elsa Berardi
VITERBO – Contaminazione, vena esplorativa, desiderio di espandere i confini delle esperienze: difendere le tradizioni delle ricorrenze, la loro genesi e l’appartenenza geografica è per noi italiani un dovere non scritto, talvolta un simpatico diktat da matrone.
Rimaniamo spesso turbati per aver “scimmiottato” da un popolo straniero l’una o l’altra festività, tipizzando il diverso con definizioni sovraestese, senza però badare ai veri risvolti negativi della diffusione di nuove abitudini: la memoria del passato cancellata, uno scambio di doni non disinteressato e, direbbe qualche padre acheo, l’ostracizzazione di chi non intende integrarsi. Che vuol dire?
Ostracizzare è sinonimo di emarginare dopo aver etichettato. No, non la butteremo nei massimi sistemi, ma questo servirà a spiegare come spesso la nostra policy dell’accoglienza del nuovo abbia dei tratti di diffidenza da smussare, diversamente dai contesti in cui ci si adatta senza porsi domande.
La Befana se ne infischia delle dietrologie ed è una vecchina solare e democratica, che vive, nella cultura popolare romana, per la gioia dei più piccini: non si presuppone che ci si creda, ma è un personaggio così mite che è difficile non amarlo, non aspettarlo ogni 5 gennaio e non raccontarlo ai propri bambini. Il 6 gennaio, la Befana distribuisce dolci o carbone nelle calze lasciate dai ragazzi per punirne o incoraggiarne il comportamento. Col passare del tempo si è modernizzata, avendo scelto di regalare loro piccoli pensieri di buon auspicio. La nonna d’Italia a tutti gli effetti, non trovate?
Kinder ha colto la palla, ops… La calza al balzo, facendo della figura della Befana un autentico lifestyle di inizio anno: l’Happyfania, calco innovativo di Epifania, la ricorrenza italiana di origine religiosa che cade il 6 gennaio. Già intorno al 2010, in uno spot pensato per divertire i bambini, la tenera Befana ha iniziato a diventare un simbolo, coinvolgendo molte famiglie fuori dal nostro Paese sulla sua scopa volante.
Il filone di Happyfania inizia con questa pubblicità: la magia della notte e della luna imperversa sui tetti di una città, mentre gli abitanti fanno cenno alle Befane di venire a lasciare doni nelle loro case. Il personaggio non è unico: ogni Befana trova nella sua collega un’alleata e tutte fanno squadra per la felicità di tutti. Una bimba sale su una scopa volante e inizia la festa, da claim, la “più dolce che ci sia”: l’atmosfera è arricchita da divertenti calze con il ritratto di Befane diverse, ovviamente riempite di buonissimo cioccolato Kinder. Il filmato è un intreccio, all’epoca sperimentale, di italianità e sentimenti senza bandiera, in un’abile proposta di mercato che potesse incontrare i gusti di tutte le realtà.
2018: Happyfania è ormai veterana del piccolo schermo. Si è optato per una Befana dalle note istruttive, che alludeva a citazioni di Dante e Shakespeare. Si tratta, forse, della campagna pubblicitaria con meno risonanza, essendo i riferimenti alla cultura letteraria elevata non comprensibili da tutti i bambini. Il dilemma amletico dello spot, però, mette d’accordo le famiglie: meglio Kinder Cioccolato, delicate barrette con un cuore di latte, o le iconiche tavolette di Kinder Cereali? Il target di riferimento, i bambini in età scolare più avanzata, ha trovato quantomeno una Befana stimolante e sorridente.
“Cari follower…” è l’incipit forse discutibile, se diretto a entusiasmare consumatori non adulti, che Kinder sceglie per la sua Happyfania del 2022. La Befana spiega in un’illustrazione alla lavagna come aprire, condividere e gustare la calza piena di dolcetti. Mossa strategica e prorompente o l’ennesima disattenzione alle esigenze dei bambini? Shakespeare forse potrebbe dirci la sua, ma non è il caso di scomodarlo: passiamo all’ultima Happyfania degna di nota, quella del 2023.
Alla Befana-influencer del 2022 è stato aggiunto un rapido invito da pochi secondi a riempire le calze, che un po’ sottrae alle prime Happyfanie il loro fascino poetico. Il product placement sfora dal suo spazio, diventando l’impianto totale dello spot, che si serve di un cartoon e non più di veri bambini per pubblicizzare il cioccolato più amato.
Happyfania è un progetto che ha fatto, con la sua apparente semplicità, irruzione nelle case di molti, mostrando un’Italia aperta all’innovazione a tutte le nazioni che festeggiano il Natale. In fondo, la Befana romana, i suoi follower li trovava pe’ strada, proprio come nelle prime campagne pubblicitarie, rimpiazzate nel 2013 dalla versione cartoon. L’unica cosa che ci sentiamo di dire, sicuramente opinabile, è questa: la Befana è la più celebre icona femminile dai tratti fisici non propriamente canonici che rappresenta un esempio di bellezza. Qualcosa vorrà dire…
Per quest’Epifania, perciò, il ViterboNews vi augura di farvi belli per voi stessi, per il piacere di abbracciare un ospite tanto atteso, per l’intramontabile forza della gentilezza, per l’amore nei riguardi di chi vi vuole felici, dimostrandovelo anche attraverso un regalo: anche il giorno più ordinario, in questo modo, sarà per tutti una grande festa.
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