Bianche le piste, sereno il cielo. Difficile immaginarsi un Capodanno con condizioni meteo più favorevoli nelle località montane del Friuli Venezia Giulia, tutte (o quasi) vicine al tutto esaurito. A partire da Tarvisio, la più richiesta tra le destinazioni regionali, come conferma la presidente provinciale di Federalberghi Udine Paola Schneider: «Tarvisio – dichiara – è sicuramente la stazione sciistica regionale che va per la maggiore, ma le cose stanno andando bene anche sullo Zoncolan e a Sappada. Nelle altre località si è partiti più lentamente, ma per il 31 dicembre e il 1° gennaio abbiamo raggiunto un po’ ovunque il tutto esaurito, anche se non fino all’Epifania».
Se le previsioni meteo restano orientate al bello e rafforzano l’ottimismo, c’è qualche preoccupazione legata alle temperature, decisamente superiori alla media, non certo l’ideale per la conservazione della neve che, cadendo copiosamente prima di Natale, ha contribuito a far partire la stagione con il piede giusto. «Un incipit – spiega il presidente regionale di Federalberghi Entico Guerin – che fa guardare con ottimismo anche al periodo successivo alle festività, grazie anche all’ottima preparazione delle piste e alla spinta degli importanti appuntamenti sportivi in programma».
Sensazioni positive, cambiando provincia, anche per Piancavallo. «Mi risulta che i numeri siano positivi e i problemi di parcheggio che si sono riscontrati domenica ne sono una riprova», dichiara da Pordenone il presidente territoriale di Federalberghi Gianpiero Zanolin. Decisamente diversa invece la situazione negli alberghi del capoluogo: «Pordenone– spiega ancora Zanolin – non è una città che si anima durante le festività: la maggior parte degli arrivi è legata a visite a parenti o amici. Il lavoro non è molto, dal momento che in questo periodo viene a mancare la clientela business e ci sono diversi alberghi chiusi. Diciamo che si naviga sulla sufficienza: poco di cui rallegrarsi, ma non ci strappiamo i capelli». Anche per gli hotel di Udine Natale e Capodanno significano bassa stagione. Vivacità solo per San Silvestro, complici i cenoni – non sempre a menù fisso – e la voglia di passare fuori casa l’ultima notte dell’anno: «Molte prenotazioni sono di locali che cenano fuori e prenotano anche la camera, per non correre rischi con la patente», spiega Edoardo Marini, titolare del Là di Moret e rappresentante mandamentale di Federalberghi. Trascorso Capodanno, però, il tutto esaurito sarà un’utopia. «Non c’è cicloturismo, turismo culturale poco: forse un po’ più movimento degli scorsi anni, ma poca cosa».
Sebbene fuori stagione, è positivo finora il riscontro nelle località di mare: a Grado e Lignano si registra un buon numero di camere occupate nelle – poche – strutture aperte, anche se resta tra gli albergatori la percezione di un numero minore di persone in giro per la città al di fuori dei giorni segnati in rosso sul calendario. Un turismo, dunque, meno “mordi e fuggi” e più interessato a soggiorni di qualche giorno. «Chi è rimasto aperto ha avuto le sue soddisfazioni», assicura Alessandro Lovato, referente di Federalberghi per Grado, dove solo tre giorni fa il primo “Drone show” del Friuli Venezia Giulia ha attratto presenze quattro volte superiori a quelle sperate. «Possiamo organizzare tutti gli eventi che vogliamo, ma una giornata di sole resta lo spettacolo più bello. E non ricordo giorni natalizi con queste temperature e con un cielo così bello».
È sereno anche a Trieste, dove dal 20 dicembre in avanti si è registrato un buon afflusso, tenendo conto che il periodo natalizio non è quello di alta stagione per il capoluogo regionale. «La neve e le fisiologiche cancellazioni hanno liberato una serie di camere, per cui ci sono ancora posti disponibili, ma ragionevolmente il Capodanno sarà da tutto esaurito», prevede il presidente di Federalberghi Trieste, Guerrino Lanci. I turisti si fermano in media tre notti, con alcune strutture prenotate fino al ponte dell’Epifania. «Cade bene quest’anno», conferma Lanci. «Ci sono molti italiani, la quota di stranieri è forse un po’ sotto la media rispetto alla norma dell’anno, ma non mancano austriaci e tedeschi».
Tutto esaurito in vista anche a Gorizia. «Non ci possiamo lamentare, per tutto il periodo delle feste abbiamo avuto sempre tutto pieno», racconta Chiara Canzoneri, referente di Federalberghi per il capoluogo isontino. Anche a Gorizia sembra che il bel tempo abbia attirato più vacanzieri, ma, a pochi giorni dall’inizio dell’anno che incoronerà la città Capitale europea della Cultura insieme a Nova Gorica, manca ancora l’effetto traino. «Pochissimi ci chiedono di Go!2025. Per il 2025 partiamo bene, poi vedremo come andrà avanti». Prenotazioni in vista del grande evento? «Pari a zero», ammette Canzoneri. «Non ho una buona percezione al momento, ma questo non mi spaventa. Qualcosa succederà e, con la carenza di posti letto che c’è in città, lavoreremo bene». —
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