Da Coldiretti Molise: «Fiducia al nuovo anno, ma risolvere le criticità che restano»

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CAMPOBASSO. Dai grandi temi sindacali alle criticità del nostro territorio da affrontare al più presto, tanti sono stati i temi trattati nel corso del tradizionale incontro di fine anno tenuto, nei giorni scorsi, nella sala convegni della Federazione regionale di Coldiretti Molise a Campobasso.

Alla riunione, moderata dal direttore regionale Aniello Ascolese, hanno preso parte il vice Presidente regionale, Adamo Spagnoletti, i Presidenti provinciali di Campobasso, Giacinto Ricciuto, e di Isernia, Mario Di Geronimo, e tutto il personale di Coldiretti Molise.

L’incontro ha fornito l’occasione per tracciare un bilancio sull’attività di Coldiretti a livello europeo nazionale e locale, a cominciare dalla grande battaglia contro i cibi ultra processati, contri i quali Coldiretti sta portando avanti, a tutela di consumatori e produttori, la mobilitazione “No fake in Italy”, la raccolta firme per chiedere una legge europea di iniziativa popolare che estenda l’obbligo dell’indicazione dell’origine su tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue.

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Una petizione che sta procedendo in maniera spedita anche in Molise e che può essere sostenuta firmando in tutti i mercati contadini di Campagna Amica (come quelli di Campobasso ed Isernia) e negli uffici Coldiretti presenti sull’intero territorio nazionale e regionale, promossa anche sui social media con l’hashtag #nofakeinitaly.

Sul fronte europeo l’incessante azione dell’Organizzazione sta portando notevoli risultati. Ultimo in ordine di tempo la recente decisione della Commissione Europea di accogliere la richiesta avanzate dalla Coldiretti, nel corso delle sue mobilitazioni a Bruxelles, con la modifica del regolamento “aiuti de minimis”, per il settore agricolo, che raddoppia la soglia per azienda portandola da 25mila a 50mila euro in tre anni.

Sempre in ambito comunitario è stato poi evidenziato l’impegno dell’Organizzazione per un concreto cambio di passo della Pac (Politica agricola comune) affinché gli aiuti comunitari vengano concessi in via esclusiva agli imprenditori agricoli a titolo professionale.

Resta tuttavia ancora molto da fare per tutelare il vero Made in Italy e dunque il lavoro degli agricoltori italiani a partire dal rispetto del principio di reciprocità sulle regole di produzione, indispensabile per evitare pratiche di concorrenza sleale a danno dei nostri produttori.

In ambito regionale la recente emanazione dei Bandi del CSR costituisce un concreto passo verso il rilancio del settore agricolo regionale che rappresenta il settore trainante dell’economia, generando gran parte del Pil del Molise, favorendo dunque anche l’occupazione e rappresentando al contempo un indispensabile presidio di tutela e manutenzione del territorio, sempre più esposto, specie nelle aree interne, al rischio di dissesto idrogeologico, abbandono e spopolamento.

Numerosi sono tuttavia i problemi di cui soffre il settore primario molisano, messo già a dura prova dalla crisi economica in atto. Primo fra tutti è quello legato all’aumento esponenziale dei cinghiali (se ne contano oltre 50mila in Molise) che distruggono raccolti, provocano incidenti stradali, anche mortali, e costituiscono i principali vettori della Peste suina africana (PSA). Recentemente si è assistito anche all’aumento del numero dei lupi tanto che questi predatori, con sempre maggiore frequenza, attaccano il bestiame e ‘sconfinano’ fin dentro i centri abitati, con tutti i rischi del caso per la popolazione.

A ciò si aggiungono le gravi carenze infrastrutturali non solo di natura tecnologica, come ad esempio la rete Internet veloce ma addirittura di una rete viaria efficiente, indispensabile a spostarsi sul territorio e far giungere nelle aziende ciò di cui queste necessitano.

Di non minore entità vi è poi il problema dell’aggressione del territorio dal proliferare di parchi eolici e/o fotovoltaici, che sfruttano terreno fertile e coltivabile per la produzione di energia, limitando quella di cibo.

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Per questo Coldiretti Molise, con i suoi dirigenti e l’intera struttura, non farà mai mancare il proprio supporto alle imprese così come lo spirito collaborativo verso enti ed istituzioni nel comune intento di sostenere e rilanciare il settore, al fine di evitare il realizzarsi di una crisi non reversibile del sistema agricolo regionale.





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