Sanità, Roberti mira a invertire la rotta: al Molise più soldi e più medici. La Regione punta ad acquistare la ex Cattolica

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La Regione Molise guarda avanti con un progetto ambizioso: trasformare l’ex Cattolica di Campobasso nel nuovo ospedale del capoluogo. “A gennaio avremo una risposta definitiva sulla proprietà e sulla quotazione della struttura. Dovremo valutare se ristrutturare il Cardarelli, un intervento che costerebbe circa 100 milioni di euro, o acquisire l’ex Cattolica, oggi gestita da Responsible Research Hospital. Sarà una decisione politica ed economica cruciale per il futuro della Regione”.

Con queste parole Francesco Roberti, presidente della Giunta regionale del Molise, a conclusione della conferenza stampa di fine anno che quest’anno ha tenuto al Cosib di Termoli (dopo un anno contrassegnato da una profonda crisi dell’automotive e quindi della industrializzazione locale), ha svelato l’obiettivo dell’amministrazione regionale a corredo di un anno di grande lavoro per la sanità, che ha riportato – e questo è un risultato del quale non si può non dare atto al Governatore – l’ospedale di Termoli, abbandonato e quasi in via di chiusura, a un radicale miglioramento.

Ma nelle mire del presidente non c’è solo il benessere della sua città, come sostengono i suoi maggiori detrattori politici. C’è anche il maggiore (e unico centro hub) ospedale Cardarelli di Campobasso, talmente malmesso a livello di sicurezza, di spazi e di manutenzione da risultare, oggi, una struttura quasi fatiscente, che compromette dalle fondamenta il lavoro per la salute dei molisani.

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Così oggi, davanti a tutta la sua Giunta, Roberti ha tirato fuori un’idea non nuova, ma ora decisamente più concreta. Presenti gli assessori Michele Marone, Andrea Di Lucente, Michele Iorio, Salvatore Micone, Gianluca Cefaratti, insieme ai consiglieri delegati Fabio Cofelice e Stefania Passarelli e al sottosegretario Vincenzo Niro. La conferenza ha visto anche la partecipazione del senatore Costanzo Della Porta e della deputata Elisabetta Lancellotta, entrambi di Fratelli d’Italia eletti in Molise, oltre all’amministrazione comunale di Termoli guidata dal sindaco Nico Balice.

L’obiettivo è chiaro: creare una perfetta integrazione tra le due strutture, anche sotto il profilo strutturale. L’idea di trasferire l’ospedale Cardarelli nell’ex Cattolica non è nuova, ma oggi sembra più concreta che mai. La Regione – ed è questa la novità – ha avviato trattative per acquisire l’immobile, che comprende aree non utilizzate e modernamente attrezzate. Tuttavia, tutto dipenderà dalla valutazione economica e tecnica. Se l’acquisto si rivelasse vantaggioso rispetto alla ristrutturazione del Cardarelli, il progetto potrebbe migliorare l’efficienza della rete ospedaliera e potenziare le attività di ricerca e didattica, in collaborazione con l’Università degli Studi del Molise.

L’integrazione tra l’ospedale Cardarelli e la Cattolica è una questione discussa da anni. Già nel 2011, l’allora presidente della Regione, Michele Iorio, propose l’integrazione tra le due strutture come soluzione per migliorare l’offerta sanitaria e ridurre i costi. Allora si parlò di costruire un nuovo ospedale, ma il progetto non trovò il consenso necessario per andare avanti. Nel 2016, Paolo Frattura, allora presidente, riprese il tema ipotizzando una coabitazione tra le due strutture. Si parlò di creare un polo ospedaliero unico, capace di unire assistenza, ricerca e formazione, ma anche questa proposta non si concretizzò. Nel 2018, il tema tornò in primo piano quando il reparto di Chirurgia vascolare del Cardarelli fu temporaneamente trasferito alla Cattolica. L’esperimento generò polemiche e la necessità di una “regia unica” fu sollevata dal successore di Frattura, Donato Toma.

Oggi, con il cambio di gestione che ha portato la struttura della Cattolica sotto Responsible Research Hospital, l’integrazione sembra più percorribile. Michele Iorio, assessore al Piano di rientro e ai fondi del PNRR ed ex presidente della Regione Molise, la ritiene fattibile: “La proprietà dell’ex Cattolica credo sia ancora della stessa Cattolica, che acquistò il terreno e costruì la struttura con fondi dello Stato centrale. Non è ancora deciso se il Cardarelli andrà lì; tutto dipenderà dalla perizia e dalle valutazioni economiche. Ma personalmente non vedo altre soluzioni rispetto a questa possibilità”. Parole che sottolineano la necessità di una valutazione approfondita per identificare la scelta più conveniente, sia economicamente che dal punto di vista sanitario.

Tra la ristrutturazione del Cardarelli e l’acquisizione della Cattolica, la Regione è davanti a una scelta che segnerà il futuro della sanità molisana. Le sfide sono molte, ma la volontà di fare un salto di qualità è evidente. “L’obiettivo è creare una cittadella della salute che integri strutture pubbliche, private e accademiche per garantire ai molisani servizi sanitari di qualità e rispondere alle esigenze del territorio”, ha concluso Roberti.

“L’anno scorso abbiamo ottenuto dal Governo 200 milioni di euro in dieci anni per migliorare la situazione finanziaria della Regione. Quest’anno, finalmente, si è compreso che al sistema sanitario molisano servono 20 milioni strutturali, garantiti ogni anno, per assicurare un equilibrio finanziario e una sanità di qualità”, ha sottolineato il presidente durante la conferenza stampa di Termoli.

La Regione sta lavorando a una riorganizzazione complessiva del sistema sanitario: “Stiamo ridefinendo il quadro dei primari, degli infermieri e degli operatori socio-sanitari, oltre a procedere all’acquisto di nuove attrezzature. Ci presenteremo al Ministero con un piano riorganizzato ed efficientato, capace di garantire un’assistenza indispensabile e una sanità razionalizzata, senza sprechi”.

“Nel 2024 abbiamo dato un nuovo slancio alla sanità regionale, riorganizzando il sistema con l’assunzione di oltre 11 primari in tutta la Regione, selezionati tramite concorso laddove mancavano. Su Termoli, nel mese di gennaio, ci sarà il nuovo primario di cardiologia al San Timoteo”, ha aggiunto Roberti, ricordando il centro iperbarico di Larino e l’apertura della nuova sala di emodinamica del Cardarelli: “Grazie alla camera iperbarica, unica nel Centro-Sud Italia, abbiamo trattato con successo pazienti con intossicazione da monossido di carbonio. Anche la formazione dei nostri medici, che non avveniva da 15 anni, è un passo cruciale per migliorare i servizi sanitari”.

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Roberti ha definito “risultato storico” quello sulla sanità, frutto del lavoro di squadra con la delegazione parlamentare molisana e il Governo. Elisabetta Lancellotta e Costanzo Della Porta, entrambi presenti all’evento che ha anticipato un brindisi istituzionale al porto turistico, hanno brevemente rimarcato il lavoro che, a Montecitorio come a Palazzo Madama, ha portato risultati concreti per il Molise.

Il presidente si è soffermato rapidamente sule difficoltà affrontate negli anni precedenti: “Negli ultimi dieci anni, nessuna delegazione parlamentare era riuscita a ottenere risultati così significativi per la sanità molisana. Questo dimostra che quando si lavora con serietà e unità si possono raggiungere traguardi importanti”.

Il clima della maggioranza è apparso calmo e sereno, improntato al pragmatismo.  “Abbiamo condiviso le iniziative messe in campo, lavorando insieme affinché queste diventino realtà per il bene della nostra regione. Con voi sindaci, assessori e consiglieri c’è un confronto continuo. Qualcuno sosteneva che i consiglieri avrebbero portato caos, ma il caos è nella mente di chi non sa organizzare un’azienda” ha detto Roberti, che ha rimarcato la sua visione organizzativa anche in politica: “Ogni iniziativa passa per il carattere delle persone. Bisogna saper comprendere le peculiarità di ciascuno, fare squadra e tirare fuori le migliori capacità, energie e risorse”. E ha concluso: “In un anno e mezzo non abbiamo avuto il tempo di litigare, ma solo di concentrarci su cosa fare, come confrontarci e, soprattutto, sul futuro che vogliamo costruire per questa regione”.





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