Regione Marche, Acquaroli non ha paura di nessuno: “Il mio bilancio? Vado al voto forte dei risultati. Eccone alcuni”

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di Raffaele Vitali

Non è un anno come gli atri il 2025, lo sa bene il governatore Francesco Acquaroli, perché in autunno si torna al voto nella Regione Marche. I suoi cinque anni sono quasi scaduti, per questo è inevitabile tracciare un bilancio senza dimenticare però che ancora tanto c’è da fare. Come riassume con il titolo che darebbe: l’anno dell’attuazione.

La conferenza stampa di fine anno è stata organizzata dall’Ordine dei giornalisti delle Marche, con il presidente Franco Elisei che ha chiesto al governatore anche di impegnarsi per la categoria dialogando con il governo Meloni “per cambiare la legge elettorale dell’Ordine e per cambiare e innovare la legge professionale con la riforma attesa da troppo tempo”.

Conto e carta

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Ma Elisei ha chiesto anche attenzione al sistema dell’informazione, dalla chiusura di redattore Sociale, “una voce in meno”, agli uffici stampa, “che vanno intesi non solo come meri esecutori, ma è chiaro che serve anche un impegno dei colleghi per evitare conflitti di interesse”, fino ai servizi a pagamento, “che stanno diventando un’abitudine”. Il messaggio finale è proprio per i giornalisti: “Analisi critica, non accontentiamoci delle apparenze, forniamo gli strumenti per andare oltre quello che si vede. L’informazione deve agire come le pietre d’inciampo, deve essere qualcosa che permette di fermarsi e riflettere per evitare gli errori del passato”

Ascolta il presidente Acquaroli, promette la sua mediazione con il Governo”, non conoscono tutti i vostri problemi, ma è evidente la necessità di una riforma per un settore che cambia velocemente”, e poi entra nel merito del suo mondo, fatto di  decine di slide e tanti progetti. E la prima, messaggio politico non da poco, è dedicata a Pesaro Capitale della Cultura e alla visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella

IL 2024 DELLA REGIONE MARCHE

La Giunta dell Regione Marche

“Dopo 4 anni di Governo, i numeri ormai raccontano una legislatura, non è solo il 2024. Perché i frutti maturano e crescono nel tempo e sono legati a una visione chiara che abbiamo” esordisce Acquaroli.

Inevitabile parlare del G7 Salute che ha proiettato Ancona e le Marche nel mondo. “Dopo Pesaro una seconda occasione di visibilità che ha messo in mostra la nostra capacità organizzativa e la nostra bellezza. Siamo una regione che cresce nel turismo, a riprova ci sono i numeri delle presenze con 11,3 milioni di presenze che superano i 10,3 del 2019, di questi 1,9 sono stranieri, e quelli dell’aeroporto con 600mila passeggeri, le nuove destinazioni su Atene e Barcellona, il raddoppio su Monaco e l’accordo quinquennale con Ryanair per aumentare le frequenze delle attuali mete, da Londra a Bruxelles”.

Per non parlare dei borghi finanziati con 100 milioni di euro “per farne il nostro vero elemento di forza” e del nuovo polo Amazon “che porterà mille posti di lavoro e indotto, inaugurerà nei prossimi mesi

Sulla sanità è inevitabile non riflettere sulla diminuzione delle prestazioni: “I fattori che hanno portato a questi dati sono diversi e vale per tutta Italia. C’è chi parla di inappropriatezza delle prestazioni erogate, scarichiamo sulle liste di attesa ospedaliere richieste non necessarie, ma anche del turnover dei medici, con il sistema che si è affaticato. Ma oggi il trend è in fase di cambiamento e grazie al Governo avremo un cospicuo aumento di risorse con cui potremo riprogrammare le attività delle Ast. Nel mentre siamo tra le prime cinque regioni benchmark, ovvero che garantiscono i livelli di assistenza”.

Sanità sono anche nuovi ospedali: inaugurato Amandola, quasi pronto Fermo con i sui 160 milioni di investimento, “i fondi li abbiamo quasi raddoppiati”, a cui si aggiungono 4 milioni di viabilità, in gara Pesaro per 200 milioni e Macerata per 185 milioni, stessa somma per il nuovo Inrca, “che verrà inaugurato nel 2026”.

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Migliora la ‘qualità’ finanziaria e strategica delle Marche. “La classifica del Mef ci pone al primo posto nei pagamenti dei progetti legati al fondo Fse+. E non è una casualità, ma frutto di una strategia che prevede, ad esempio, da qui al 2027 abbiamo stanziato 77milioni di euro per garantire il 100% del cofinanziamento della nuova programmazione europea. Questo è un obiettivo straordinario che ci rende regione all’avanguardia e simbolo di efficienza. Le risorse potevamo metterle in altre voci del bilancio, ma io credo nell’effetto leva che questi fondi garantiscono” prosegue.

IMPRESE ED ECONOMIA

La Regione si trova a fronteggiare anche un contesto economico globale difficile che impatta su più settori: “Noi vogliamo restare una regione manifatturiera all’avanguardia, perché anche se cresciamo in altri settori, non possiamo dimenticare che è la nostra spina dorsale. Abbiamo perso il mercato russo, per questo stiamo lavorando sull’internazionalizzazione e sul credito per rafforzare la capacità produttiva delle Pmi”.

Mortalità imprese nei 4 anni di Acquaroli? “Ho chiesto uno studio paragonato ai cinque anni precedenti, dati camera di Commercio e non del centrodestra: il saldo tra attivi e cessazioni, al 30 settembre 2024, è di +222 unità. Nei cinque anni di Ceriscioli, quindi con un anno in più valutato, il saldo è stato negativo di -2000 imprese”.

Sa bene che tutto potrebbe peggiorare, soprattutto per la crisi della moda, che è la prima voce export della regione: “Col Governo tanti dossier aperti, alcuni importanti. Sul tavolo ci sono il rifinanziamento delle aree di crisi, la Zls, la proroga della cassa integrazione. Noi stiamo lavorando, la disponibilità ce l’abbiamo a ogni livello. Dobbiamo trovare sostegni, all’interno di un contesto europeo peggiore del nostro, per la nostra manifattura che è una economia che non è sostituibile”. Da qui l’internazionalizzazione “in cerca di mercati sperando che le crisi geopolitiche si risolvano”.

Nel mentre il presidente Acquaroli rivendica una serie di interventi: “Per supportare il lavoro stiamo investendo molto sulla riqualificazione del personale. Noi da un lato abbiamo imprese in crisi per motivi extra regionali, dall’altro ne abbiamo altre che crescono e chiedono manodopera e non la trovano. Da qui l’investimento sugli ITS. Il primo messaggio da far passare nelle scuole è che la manifattura non è un posto di serie B, mentre ci sono contratti importanti in luoghi sicuri e altamente tecnologici”.

Economia è anche ricostruzione, sono stati liquidati 1,5 miliardi di euro, nulla di paragonabile con il passato. Ed è stato sbloccato anche un fondo per il sisma di Ancona 2022. “Aggiungo le risorse per il post alluvione, per recuperare ma anche per prevenire. “Abbiamo stanziato sette milioni di euro ogni anno peer le manutenzioni, nella legislatura precedente sette milioni non erano stati investiti neppure in cinque anni. Noi investiamo sulla sicurezza del territorio”.

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E investe in infrastrutture, soprattutto nel Fermano, la slide che proietta ha più voci dedicate alla piccola provincia: Lungotenna 24 milioni, Molini Conceria 25 milioni, bretella ca casello con 24 milioni, 48 milioni per la bretella di via Einaudi tra Civitanova e Sant’Elpidio, “un cantiere che vorrei vedere nel 2025, male che vada a inizio 2026” precisa Acquaroli. E poi ci sono Pedemontana e il tratto di mare monti tra Amandola e Servigliano che ha arricchito di risorse. Soddisfatti in sala sono i consiglieri fermani Putzu, Marinangeli e Marcozzi.

MARKETING E VISIBILITA’

Tanto da far vedere, anche grazie al Giubileo che ha in Loreto un suo punto di riferimento nazionale, ed ecco che nuove produzioni cinematografiche arriveranno nelle Marche, dopo l’exploit con Siani e Pieraccioni. “Anche qui, fondi europei usati al meglio e scelte strategiche per mostrarci”.

Proseguendo il lavoro dell’Atim, che per Acquaroli è tutt’altro che un neo: “È un’agenzia fondamentale per aiutare le esigenze del territorio. Atim è stata ed è una grande opportunità. Bruschini si era aggiudicato una selezione pubblica, per due anni ha lavorato e poi ha scelto di fare altro. I risultati dicono che abbiamo un record dietro l’altro. Avrei voluto vedere un’agenzia più strutturata, ma la promozione è stata efficace. E se ci sono stati usi non appropriati di risorse ce lo dirà la commissione d’inchiesta tecnica che io stesso ho chiesto e che al termine del lavoro presenterà pubblicamente i risultati”.

È così che il presidente si prepara al voto, mostrando una grande sicurezza con tanto di sorriso: “Noi siamo pronti. Oggi ho raccontato qualcosa di straordinario, vorrei che il mio sfidante partisse dai numeri della legislatura precedente. Poi vediamo”.





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