‘Privati di importanti risorse per opera che non vedremo mai’
“Si sta per chiudere il 2024, l’anno che per le boutade salviniane avrebbe dovuto vedere l’inizio dei cantieri per la costruzione del Ponte sullo Stretto. Invece le varie scadenze promesse sono ben lungi dall’essere state mantenute, se non quelle raggiunte per forzatura politica e non certo per possibilità tecnica. Questo ci preoccupa, perché è ormai chiara l’arrogante volontà di questo governo di procedere verso l’avvio dei cantieri, nonostante non ci siano certezze tecniche o economiche, anzi, i pareri allarmanti emessi da esperti certo non qualificabili come ideologicamente contrari demoliscono l’impianto ingegneristico e strutturale dell’opera”. E’ quanto si afferma in una nota del Coordinamento calabrese ‘No Ponte’. “Rimane però l’urgenza – è detto nella nota – di dare risposte alle lobby del cemento, anche a costo di sacrificare calabresi e siciliani, compresi coloro che credono, ingenuamente, che il Ponte porterà sviluppo. Al massimo vedranno solo qualche briciola caduta da una tavola imbandita per altri. Mentre continuano a riempirsi la bocca con la ‘ricchezza’ che il Ponte dovrebbe generare, ci sottraggono risorse vitali. Ultimo esempio è il taglio di 1,5 miliardi di euro dal Fondo di Sviluppo e Coesione, che avrebbe dovuto finanziare infrastrutture necessarie per migliorare la qualità della vita nel Sud, sommandosi ai tagli al medesimo fondo prodotti già negli scorsi mesi. E tutto questo per un Ponte che non vedremo mai, ma per il quale ci privano di fondi cruciali. È vero che con una mano il governo leva e con l’altra mette, come nel caso del finanziamento alla statale 106, ma la bilancia pende sempre e pesantemente dalla parte di ciò che ci è stato tolto. Questi interventi ‘spot’ non compensano minimamente il danno complessivo, di cui la devastazione apportata da immensi cantieri tra Villa San Giovanni e Costa Viola rappresenta senz’altro l’elemento più inquietante”. Per gli animatori del coordinamento ”la fine dell’anno si avvicina ed è tempo di auguri. Sono tante e tanti quelli a cui ci vogliamo rivolgere. Iniziamo da chi ha cercato con coraggio di bloccare la follia del Ponte: i 104 cittadini dello Stretto che hanno avviato l’azione inibitoria contro il progetto e i legali che li hanno sostenuti. Un augurio sincero va a tutte le associazioni ambientaliste, alle organizzazioni partitiche e sindacali che, con i loro ricorsi, esposti e denunce, hanno avviato un ‘fuoco di fila’ per difendere il territorio dello Stretto. Non possiamo dimenticare l’amministrazione di Villa San Giovanni e la Città Metropolitana di Reggio Calabria, che con il loro recente ricorso al Tar hanno coraggiosamente espresso in maniera chiara la volontà delle istituzioni territoriali di opporsi a questo scempio. E infine, ma non certo per importanza, auguri a tutte e tutti quelli che hanno riempito le piazze e le strade per dire ‘No al Ponte e Sì al futuro dello Stretto. Auguriamo un anno ricco di cantieri. Non quelli per il Ponte, ma per il rifacimento delle reti idriche e fognarie, per la messa in sicurezza delle nostre montagne e per la prevenzione di frane e alluvioni. Auguriamo cantieri per l’ammodernamento e il potenziamento delle reti stradali e ferroviarie, per lo spostamento del porto villese a Sud, e per tante altre opere realmente utili. Che il 2025 sia un anno di lotte, di consapevolezza e di speranza per un futuro migliore per lo Stretto e per le sue comunità”.
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