l’indagine di Venezia, i fatti di cronaca…

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Il 2024 anche a Venezia e in Veneto ha portato fatti che non sarà facile dimenticare. Dal punto di vista politico accuse di corruzione hanno riportato l’aura del Comune di Venezia al 2017 richiamando alla mente ricordi di corruzioni e tangenti. Ma soprattutto l’anno appena trascorso arà ricordato come un anno segnato dalla cronaca nera per fatti che hanno profondamente toccato gli animi e le sensibilità di tutti.

L’INDAGINE DI VENEZIA PER SOSPETTA CORRUZIONE

Nell’anno in cui il Venezia FC ritorna in Serie A, è il 16 luglio 2024 quando esplode l’inchiesta per corruzione in atti amministrativi che colpisce il Comune di Venezia. La notizia arriva apparendo come una sorta di conseguenza dell’inchiesta della trasmissione “Report”. E’ un terremoto anche politico: viene arrestato l’assessore alla mobilità Renato Boraso, accusato di 12 episodi corruttivi; vengono eseguite altre 8 misure cautelari. Tra gli indagati per corruzione – in relazione alle trattative per la vendita, mai concretizzatasi, dell’area dei Pili – anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e due dei suoi più stretti collaboratori a Ca’ Farsetti, Morris Cerron e Derek Donadini.

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IL VENETO SI BATTE PER L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA

Sul fronte legislativo, l’autonomia differenziata continua a essere un tema centrale. Il 19 giugno la Camera ha approvato il ddl Calderoli, presentato come “La Rivoluzione necessaria” dal governatore Luca Zaia. Tuttavia, il 3 dicembre la Consulta ha dichiarato “illegittime alcune funzioni” della riforma, segnalando sette profili di incostituzionalità. A peggiorare la situazione è arrivata il 12 dicembre la sentenza della Cassazione, che ha giudicato legittima la richiesta di referendum abrogativo avanzata dalle opposizioni.

REGIONE VENETO, COMUNE DI VENEZIA: LA CORSA ALLE POLTRONE

Intanto, con due mandati già conclusi, Zaia si avvia verso un 2025 fuori dalla corsa per Palazzo Balbi se non arriverà un “salvagente” per il terzo mandato. Nella stessa situazione anche Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia già da due mandati. Le voci per le successioni in Regione e in Comune si rincorrono, così come l’ipotesi di un “trascinamento” fino a primavera 2026 (poco probabile), ma molto di quanto è in ballo dipenderà dai risultati che riuscirà ad ottenere Vincenzo De Luca che combatte la stessa partita per la Regione Campania.

IL FONDACO DEI TEDESCHI CHIUDE

Il 13 novembre un’altra notizia fa tremare Venezia: il gruppo Dfs, gigante del “travel retail” con sede a Hong Kong, ha annunciato la chiusura del prestigioso punto vendita Fondaco dei Tedeschi di Venezia. L’azienda, che non rinnoverà il contratto di locazione in scadenza a settembre 2025, ha spiegato che la scelta è stata dettata da un’accurata valutazione delle sfide economiche globali e delle difficoltà che l’intero settore sta attraversando. Il punto vendita veneziano, simbolo del lusso e meta di molti visitatori, subirà dunque una chiusura anticipata rispetto alle aspettative e 225 persone resteranno a casa.

L’ERGASTOLO PER FILIPPO TURETTA

È stato un processo breve, ma carico di tensione emotiva, quello che il 3 dicembre ha visto la Corte d’Assise di Venezia condannare all’ergastolo Filippo Turetta, 23enne di Torreglia, per l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Turetta, reo confesso, è stato giudicato colpevole senza che la difesa presentasse testimoni. La sentenza ha escluso le aggravanti per atti persecutori e ferocia, suscitando perplessità nell’opinione pubblica. Amaro il commento del padre di Giulia, Gino Cecchettin: “Oggi abbiamo perso tutti”. L’uomo ha annunciato la nascita di una fondazione intitolata a Giulia, dedicata alla prevenzione della violenza di genere.

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LE CRONACHE

Un altro drammatico episodio ha scosso la regione il 29 maggio, con il brutale omicidio di Giada Zanola, 33enne commessa e madre di un bambino di tre anni. Inizialmente ritenuto un suicidio, il caso ha rivelato tutta la sua gravità quando si è scoperto che Giada era stata gettata viva dal cavalcavia della A4 a Vigonza (Padova), stordita da un mix di farmaci. Il suo corpo è stato poi travolto da mezzi in transito. Il compagno, Andrea Favero, 40 anni, che Giada stava per lasciare, ha tentato di costruirsi un alibi, ma alla fine ha confessato il delitto.

Un mistero ha invece avvolto la scomparsa di Alex Maragon, un barman 25enne di Marcon, sparito nella notte tra il 29 e il 30 giugno dopo aver partecipato a una festa sciamanica nell’abbazia di Santa Bona a Vidor. Durante l’evento, organizzato da due curanderos colombiani, si consumava ayahuasca, una bevanda allucinogena. Il corpo di Alex è stato ritrovato tre giorni dopo, otto chilometri più a valle lungo il Piave, con una profonda ferita alla testa. La famiglia sospetta un omicidio, ma gli inquirenti parlano di una possibile caduta dall’alto. Le indagini rimangono aperte.

Molti altri i fatti che durante il 2024 hanno colpito dolorosamente gli animi. Essi non sono da ritenere di secondaria importanza, ma quelli nominati resteranno probabilmente impressi più degli altri a contrassegnare questo 2024.

Nota personale: l’11 dicembre ci ha lasciati Giampietro Meneghetti, persona buona e altruista tra i primi fondatori della Voce di Venezia. Lo stesso suo spirito darà sempre con noi.



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