Fonseca esonerato, il Milan sceglie Conceiçao: «Io ho la coscienza a posto». Le ultime news

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di
Carlos Passerini

Paulo Fonseca lascia il Milan per i troppi risultati negativi. Il portoghese si sfoga nella conferenza post Roma: «Io ho la coscienza a posto». Al suo posto pronto Sergio Conceiçao

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Paulo Fonseca non è più l’allenatore del Milan.  L’esonero, che sarà formalizzato oggi, gli è stato comunicato domenica, poco dopo la mezzanotte.  Il pareggio di San Siro con la Roma, ennesimo risultato negativo di una stagione con troppi alti e bassi, con una classifica tremenda, gli è costato il posto. La fiducia nei suoi confronti era esaurita da tempo. E la situazione era talmente avanzata che il Milan ha già scelto il successore: Sergio Conceicao ha detto sì, dopo aver chiuso la porta al Wolverhampton. Pare non ci sia voluto molto a definire l’accordo: 6 mesi a un milione di euro con opzione di rinnovo a favore del Milan. Da un portoghese all’altro: scartate quindi le ipotesi «nostrane» di Allegri e Sarri. Da tempo qualcosa si era rotto fra Fonseca e il Diavolo. Era andato vicino all’esonero già in un paio di occasioni, prima del derby a settembre, ma alla fine aveva sempre salvato il posto. L’ultima volta era successo giusto dieci giorni fa a Verona, prima di Natale. In caso di sconfitta sarebbe saltato. Quell’1-0 striminzito e impaurito alla fine però ha convinto comunque Ibrahimovic e la dirigenza ad alzare il telefono e chiamare Conceicao, liberatosi a giugno dopo sette anni e tre titoli nazionali conquistati col Porto. 

Fonseca, che non è ovviamente l’unico responsabile di questa situazione, e probabilmente nemmeno il primo, oltre ai risultati paga un gioco mai decollato e le troppe divergenze con i big dello spogliatoio, da Theo Hernandez e Leao, ma anche con la dirigenza. Troppe turbolenze, fin dal raduno. Certo, da venerdì 20 a ieri c’erano ben 9 giorni per effettuare il cambio con calma: perché aspettare ancora, se la decisione era sostanzialmente stata presa?
Dell’ex centrocampista di Inter e Lazio, 50 anni, piacciono il carattere forte, il sistema di gioco – quattro difensori e tre mezzepunte – compatibile con quello utilizzato finora e l’esperienza internazionale. Non è un mistero che già estate facesse parte della «short list» che includeva anche Fonseca, sul quale è poi caduta la scelta definitiva, contestata fin dal principio da gran parte della tifoseria. E anche da qualcuno dentro al Milan stesso, che invece propendeva per una soluzione che offrisse maggiori garanzie. Come Allegri o  Conte. O lo stesso Conceicao, che sbarca quindi con sei mesi di ritardo. Arriva a Milano in tempo per la partenza per la Supercoppa in Arabia, prevista per domani. Già stamattina sarà in città. Troppi i punti di distacco da Atalanta, Inter e Napoli. E troppo brutta la classifica, dietro anche a Lazio, Fiorentina, Juventus e Bologna. Il Milan è convinto che la rosa sia all’altezza per il piazzamento Champions. E per questo ha deciso di affidarla a un allenatore che ritiene possa dare la scossa. Subito.





















































L’orgoglio di Fonseca: «Io ho la coscienza a posto»

«Sì. Sono uscito dal Milan. È la vita, è così. Ho la coscienza calma, ho fatto tutto quello che potevo fare» ha ammesso a Sky l’allenatore portoghese all’uscita dello stadio. Secondo un retroscena, una clausola nel suo contratto prevede che, in caso di esonero entro i primi 6 mesi, gli verrà corrisposto soltanto il primo anno di stipendio e non fino alla scadenza del 2027. 

Espulso per proteste

La verità è che già da sabato aveva intuito che l’aria stesse cambiando. Per provare a rialzare la testa, ieri era sceso a patti anche con Theo: dopo due panchine punitive consecutive, il francese è tornato titolare. Ma non è bastato. Il gol dell’illusione di Reijnders è durato poco, perché Dybala ha pareggiato quasi subito, cristallizzando un pari che va meglio alla Roma di Ranieri. Fonseca si è anche fatto espellere già nel primo tempo per proteste, dopo un contatto in area fra Pisilli e Reijnders.

Conceicao basterà?

 Il resto della partita è stato una sintesi di quanto Milan e Roma hanno mostrato in questi mesi: tanti, troppi errori. Potevano vincerla entrambe, è finita pari. Ultima scena l’infortunio di Chukwueze: stop muscolare, brutte sensazioni. Poi, solo fischi e insulti per tutti. Povero Diavolo. Conceicao basterà?

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29 dicembre 2024 ( modifica il 30 dicembre 2024 | 08:33)

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