Roma – Si chiude un anno, il 2024, che ha fatto emergere a tutto tondo l’incertezza del nostro tempo, caratterizzato da mutamenti di scenario politici ed economici, dal perdurare dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, un anno segnato duramente anche dagli effetti dei cambiamenti climatici.
Sono dati di fatto rispetto ai quali il settore agricolo e agroalimentare ha dimostrato ancora una volta una straordinaria capacità di reagire e di reinventarsi, anche grazie al sostegno di misure e strategie di lungo respiro.
La soddisfazione – come ISMEA – è di essere della partita, avendo messo a punto un sistema integrato di servizi in sinergia tra loro, finalizzati ad incidere su alcune fragilità del settore e fornire strumenti per una crescita armonica del sistema agroalimentare.
Alcune di queste misure sono storicamente asset dell’Istituto, come l’accesso alla terra, risorsa primaria per l’attività agricola e allo stesso tempo risorsa economicamente onerosa e sempre più scarsa, anche a causa di fenomeni come il consumo di suolo e il progressivo aumento dei terreni in abbandono.
La tematica della terra agricola è entrata a pieno titolo tra i temi discussi dalla Commissione; ISMEA, in virtù del ruolo attribuitogli di Organismo fondiario nazionale, è anche membro dell’Associazione Europea degli Organismi Fondiari (AEIAR) che sta promuovendo la costituzione di un sistema di monitoraggio fondiario con l’obiettivo generale di valutare, e se del caso contrastare, la concentrazione di terra in poche mani e il passaggio del suolo da uso agricolo ad uso non agricolo in termini di superficie e produttività.
In questo contesto la Banca Nazionale delle Terre Agricole, attiva dal 2016, ha fino ad oggi rimesso in circolazione oltre 550 terreni, per un controvalore di circa 200 milioni di europer oltre 20 mila ettari interessati e ha un potenziale di più di 800 aziende ancora da mettere sul mercato; nel 2024 è proseguita la vendita di circa 90 terreni, con un impatto significativo delle attività di contrasto al non performing; inoltre la modalità delle aste telematiche presso i notai ha avuto come risultato l’aggiudicazione di ulteriori 63 terreni.
Come previsto dalla legge istitutiva della misura, che si contraddistingue per una procedura semplice e trasparente, è importante ricordare che gli introiti di BTA sono dedicati ad iniziative a favore dei giovani, creando così un vero e proprio circolo virtuoso.
I giovani sono il focus al quale dedicare attenzione; ci stiamo adoperando anche sul fronte interno all’Istituto per incrementare l’inserimento e valorizzare le competenze di tanti giovani che possono dare il loro contributo allo sviluppo del Paese.
Allo stesso modo in ambito agricolo, con Generazione Terra, lo strumento definito grazie alla riprogettazione delle operazioni fondiarie dedicate ai giovani, mettiamo a terra numerosi interventi finalizzati a favorire nuovi insediamenti o consolidamenti di giovani imprenditori e startupper; per l’edizione 2024 sono pervenute domande che superano di oltre 30 milioni di euro la disponibilità iniziale; nell’anno è stata inoltre completata la fase di istruttoria di tutte le domande pervenute a valere nell’edizioneprecedente, con la sottoscrizione di contratti di acquisto per la quasi totalità dei beneficiari.
Sono tutti dati che sottolineano come l’accesso al capitale fondiario resti una delle maggiori difficoltà per intraprendere un’attività agricola ed intervenire in tal senso, favorendo un vero e proprio passaggio generazionale, è una priorità per ISMEA.
“Più Impresa” è un altro tassello importante nello scenario dell’agricoltura che vogliamo rafforzare; la misura, con contributi a fondo perduto in aggiunta ai finanziamenti a tasso zero è dedicata sia all’imprenditoria giovanile che femminile. Nel 2024 sono pervenute oltre 200 domande per un importo complessivo pari a tre volte il budget disponibile a riprova che lo strumento rappresenta un’opportunità per giovani e donne titolari di un’azienda agricola desiderosi di investire in innovazione, sostenibilità ambientale, aumento della competitività.
Siamo coscienti che il tema dell’innovazione in agricoltura insieme all’efficientamento delle filiere può diventare nell’immediato futuro strumento per attuare politiche di sostenibilità, in ambito economico, sociale e ambientale; a volte l’agricoltura, nell’accezione stereotipata che se ne fa, paga lo scotto di essere considerata un settore “conservatore” e poco propenso al cambiamento; perciò dobbiamo puntare in maniera sempre più sinergica sull’ innovazione per imprimere un’importante virata al sistema e stimolare una svolta culturale che faccia acquisire consapevolezza del potenziale dell’innovazione su elementi come sicurezza, tracciabilità e logistica.
In questo senso, il Fondo Innovazione di ISMEA, la cui convalida delle domande si è conclusa nella seconda metà di dicembre, ha rappresentato un segnale concreto e tangibile di una particolare attenzione al tema. 6.500 domande sono state convalidate in poche ore grazie ad una infrastruttura informatica rinnovata e ad un iter procedurale semplificato.
Con una visione a 360 gradi sull’agroalimentare italiano, abbiamo ben presente il tema della sotto-capitalizzazione delle imprese del settore, perciò nel 2025 metteremo a disposizione una nuova dotazione finanziaria per la misura “ISMEA Investe”.
ISMEA offre inoltre il suo contributo fornendo garanzie creditizie a copertura dei finanziamenti per le imprese agricole e partecipando nel capitale di rischio delle società di capitali.
Nel 2025, sarà importante il ruolo che ISMEA rivestirà nel contrasto alle pratiche sleali, nell’assistenza tecnica alla valutazione della nuova PAC e per gli interventi di gestione del rischio 2025 – 2029.
Oltre agli strumenti tradizionalmente gestiti dall’Istituto, ISMEA ha assunto una nuova responsabilità per il quinto bando dei contratti di filiera, fornendo assistenza tecnica per i primi 43 programmi finanziati nell’ambito del PNC e divenendo soggetto attuatore per le nuove risorse PNRR relative al Fondo Rotativo Contratti di filiera.
Si tratta nel complesso di oltre 2,5 miliardi di euro che rappresentano un’opportunità unica per sostenere l’agricoltura e l’agroalimentare italiano nelle sfide verso la sostenibilità e la digitalizzazione.
Il Presidente Ismea, Livio Proietti
Il Direttore Generale Ismea, Sergio Marchi
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