Le voci dal palazzo, Salvini: “Azzereremo la Fornero”. Calenda: “Ha appena votato una manovra che non l’ha abolita”. Patuanelli: “Di tutte le promesse fatte, non c’è ancora nulla”


A un passo dall’ultimo dell’anno, nel palazzaccio della politica volano gli stracci sulla manovra appena approvata. Il ministro Matteo Salvini promette: “Aumentare la flat tax e azzerare la Fornero è un obiettivo di questo governo”. Il leader di Azione Carlo Calenda lo prende un po’ in giro: “Salvini dichiara che abolirà la Fornero il giorno dopo aver fatto l’ennesima manovra di bilancio che non ha abolito la Fornero. Ma siccome non legge i giornali può anche essere che non ne sia a conoscenza”.

“Questa – dice il senatore del Movimento 5 Stelle Stefano Patuanelli – è la terza manovra del governo: sono al 60 per cento del loro tempo disponibile, per così dire, e di tutte le promesse fatte in campagna elettorale non c’è nulla: flat tax, abrogazione della legge Fornero, pensioni a mille euro”.

Dall’altra parte del fronte, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: “Non riesco a capire veramente. Noi abbiamo favorito coloro che guadagnano meno di 40mila euro l’anno: abbiamo sbagliato? Non penso, abbiamo fatto una cosa sacrosanta”.

Ecco le voci dal palazzo della politica:

“Aumentare la flat tax e azzerare la Fornero è un obiettivo di questo governo, come azzerare il test di ingresso a medicina. Siamo ancora a meno di metà della legislatura”. (Matteo Salvini)

“Salvini dichiara che abolirà la Fornero il giorno dopo aver fatto l’ennesima manovra di bilancio che non ha abolito la Fornero. Ma siccome non legge i giornali può anche essere che non ne sia a conoscenza”. (Carlo Calenda)

“È una manovra che fa cassa sulla qualità della vita delle italiane e degli italiani. Una manovra senza respiro, approvata silenziando il Parlamento e scaricando tutti i sacrifici sulle spalle di chi fa più fatica”. (Elly Schlein)

“Il taglio del cuneo fiscale tutela una piccola fetta di reddito tra i 35 e i 40 mila euro, è davvero poco. Non c’è la crescita, sembra una finanziaria del governo Monti più che Meloni. Avrei voluto fare un minuto di silenzio per la morte della politica industriale. E poi, questa è la terza manovra del governo: sono al 60 per cento del loro tempo disponibile, per così dire, e di tutte le promesse fatte in campagna elettorale non c’è nulla: flat tax, abrogazione della legge Fornero, pensioni a mille euro”. (Stefano Patuanelli, La Repubblica)

“Non riesco a capire veramente. Noi abbiamo favorito coloro che guadagnano meno di 40mila euro l’anno: abbiamo sbagliato? Non penso, abbiamo fatto una cosa sacrosanta”. (Giancarlo Giorgetti)

“È una manovra seria, equilibrata e improntata alla prudenza, in un quadro di risorse che sappiamo essere scarse. La legge di bilancio tiene sotto controllo i conti pubblici, dice no agli sprechi e recepisce le regole del nuovo Patto di Stabilità europeo”. (Mariastella Gelmini, Il Messaggero)

“Le parole di Renzi? Quello che ha detto mi è scivolato addosso. Sarei sordo per l’età? Io l’età non l’ho mai nascosta e anzi gli auguro di arrivarci come ci sono arrivato io. In crescendo. Ma lui promette male, visto che è passato dal 40% al 3% dei voti”. (Ignazio La Russa, Il Corriere della Sera)

“Dico che l’arbitro non può fermare un giocatore perché gli sta antipatico. E dico che c’è un uso illiberale delle istituzioni: Lollobrigida ferma un treno perché è in ritardo; un parlamentare spara, perché è Capodanno; la premier fa meno conferenze stampa di Putin; sua sorella esige una norma ad hoc contro un senatore, reo di averla criticata”. (Matteo Renzi, La Stampa)

“Dobbiamo credere nelle nostre capacità di guidare lo sviluppo come vi hanno creduto le generazioni che ci hanno preceduto. Questo vale per l’energia che è la prima delle industrie, senza la quale non vi è sviluppo”. (Adolfo Urso, Il Messaggero)

“Quella approvata dal Governo Meloni, è una manovra che taglia servizi essenziali e prestazioni come i servizi sociali, la scuola e il trasporto pubblico, inoltre viene aumentata l’età pensionabile, nel pubblico impiego, a settant’anni. La maggioranza ha trovato, però, 14 miliardi di euro per il Ponte sullo stretto di Messina azzerando i fondi per il sud e il trasporto rapido di massa, continuano a tutelare le banche e le società energetiche che in due anni hanno realizzato 130 miliardi di euro di extraprofitti che non sono stati tassati. Una vergogna”. (Angelo Bonelli)

“In questa manovra il governo ha detto tanti no. No al salario minimo. No all’aiuto ai lavoratori in cassa integrazione. No all’aumento di 100€ delle pensioni. No alla proroga del mercato tutelato per le bollette che ora aumentano del 18% per milioni di cittadini vulnerabili. A cosa ha detto sì? Sì ai 7,5 miliardi per le armi. Sì ad aumenti miseri, come i 7€ per gli infermieri, i 17€ per i medici e gli 1,8€ per chi ha la pensione minima. Sì ad aumentare di migliaia di euro i già lauti stipendi dei Ministri. Giorgia Meloni è ufficialmente passata da voce del popolo a scudo dei privilegiati”. (Chiara Appendino)

“Con questa manovra guardiamo ancora una volta al futuro della nostra Nazione, investendo nelle eccellenze italiane e affrontando con pragmatismo e serietà le sfide del comparto. Lo abbiamo fatto fin dall’inizio del nostro mandato, destinando all’agricoltura e alla pesca risorse e attenzione mai viste prima. Mai nessun governo aveva dato così tanto impulso al settore primario”. (Francesco Lollobrigida)

 



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