Sulla necessità di un commissario straordinario per l’alluvione che non sia un generale concorda con de Pascale
Il bilancio dell’anno che sta per chiudersi
Un anno ricco di soddisfazioni. Così definisce il 2024 il sindaco di Cesena, Enzo Lattuca, nel tradizionale incontro con i giornalisti di fine anno. “A partire dai successi elettorali, significativi anche dal punto di vista numerici. Prima le amministrative, poi confermate con le recenti elezioni regionali. Nulla è scontato”.
Le buone notizie, a parere del primo cittadino cesenate, non sono mancate. Da quella del 30 gennaio, con il riconoscimento di Cesena come città capoluogo e poi la recente conferma della seconda tranche di finanziamento per il nuovo ospedale, “un’opera che caratterizzerà i prossimi anni – dice Lattuca – e la trasformazione della città attorno al nuovo ospedale che potrebbe essere ultimato forse nel 2029”.
La nuova Giunta: si lavora bene assieme
Il sindaco si dichiara soddisfatto anche del lavoro messo in campo finora dalla nuova Giunta. Il bilancio 2025 è stato approvato nei tempi, nonostante le elezioni a metà anno. In questi casi, fa presente, “bisogna fare in fretta e ci siamo riusciti”. Con la maggioranza tiene un incontro mensile, “per un tracciato condiviso”.
In tema alluvione ribadisce quanto sostenuto solo qualche giorno fa dall’amico e compagno di liceo, il “Righi” di Cesena, ora presidente della Regione Emilia Romagna, Michele de Pascale: “Il passaggio di consegne per la struttura commissariale in questi giorni è appesa. Domani, 31 dicembre, si conclude il lavoro del generale Figliuolo, che ringraziamo per quanto realizzato da lui e da chi ha lavorato con lui. Non è positivo che ancora non si sappia chi lo sostituirà. È vero che il lavoro impostato può avere una fase di inerzia, ma quello che c’è da fare non è finito qui”.
Alluvione? Che il commissario non sia il presidente della Regione è un’anomalia
Ci sono da progettare le opere per la messa in sicurezza del territorio. “Avevamo chiesto – insiste Lattuca – che venisse nominato come commissario straordinario il presidente della regione. Che ciò non avvenga a mio avviso è un’anomalia. Spero ci possa essere un ripensamento. Noi l’abbiamo chiesto prima delle elezioni. Sarebbe un segnale di fiducia reciproca tra Governo e Regione. Una sfida di condivisione”.
A ciascuno il proprio mestiere, aggiunge il sindaco. “Qua si tratta di aspetti idrogeologici, non militari. La Difesa non c’entra nulla”, mette in rilievo Lattuca che rileva i punti deboli di quanto finora fatto: lacune negli indennizzi ai privati e mancata approvazione dei piani speciali. Il ministero dell’Economia ha posto il veto per la mancanza di copertura finanziaria. Invece, la ricetta-Lattuca, si dovrebbe partire dall’approvazione del Piano speciale poi da finanziare a stralci.
Interventi sui fiumi? In medio stat virtus
Sugli interventi in corso lungo il fiume Savio, così come accade per gli oltre 20 fiumi interessati dalle recenti alluvioni, si parla di lavori manutentivi. “Hanno una loro progettazione da parte di chi ha responsabilità e competenze”, sottolinea Lattuca. Il rischio, in questi casi, chiarisce il sindaco, è quello di non accontentare né chi vuole i fiumi privi di vegetazione, né chi vorrebbe lasciare tutto così com’è. “la virtù sta in mezzo”, come dicevano i latini in medio stat virtus. “Occorre trovare un equilibrio”, aggiunge il sindaco che illustra un intervento sulla golena del Savio tra ponte vecchio e ponte nuovo con l’asportazione di 75 mila metri cubi di terra, “un intervento che avrà la sua valenza per 20 anni”.
Altri interventi sono previsti un po’ più a monte con la realizzazione o l’ampliamento di tre casse di laminazione, una a Borello, una a San Carlo e una a Ca’ Bianchi. Poi c’è il tema del Ponte nuovo e di quello sulla ferrovia. “Rifacciamo quello che si può fare – prosegue il sindaco -. Si tratta di una fase impegnativa da portare avanti e da presidiare”.
Interventi subito per un miliardo di euro
Per questi grandi lavori, dice ancora Lattuca, “ci vogliono ingegneri idraulici. Con 90 milioni di progetti già finanziati, si possono ipotizzare, il calcolo è all’ingrosso, interventi per circa un miliardo di euro. Spero che anche l’Unione europea dedichi risorse in questa direzione. Vale per l’Italia, ma vale per tutti i Paesi.
Sull’aumento dell’addizionale Irpef il sindaco chiude in breve la risposta: “si tratta di importi molto relativi per i singoli, alcuni euro. Non volevamo ridurre la qualità dei servizi”. Sul commercio che chiude in centro storico, ma anche le periferie, Lattuca dice che “è un fenomeno globale”, dovuto al commercio online e alle consegne a domicilio. Per parte sua assicura che il centro storico sarà sempre più pedonalizzato nei fine settimana e mette in luce come i costi degli affitti sia ancora esorbitanti.
Piazza della Libertà e affitti in centro storico
Su piazza della Libertà assicura di non rimpiangere la sua vecchia vocazione a parcheggio. “Con il termine del cantiere della pinacoteca avremo tutti i pezzi a posto” e allora si potrà vedere, fa capire, cosa potrà diventare quell’area.
In tema casa e affitti, “le difficoltà sono enormi”, ammette il sindaco. Difficile che si costruisca per affittare, aggiunge e gli affitti o i prezzi del nuovo non sono di certo in linea con gli stipendi delle famiglie. Inoltre molte proprietà derivano da eredità e i proprietari spesso non sono d’accordo sul da farsi. Una frase frequente è: non abbiamo fretta di vendere. I prezzi in città non sono scesi e ciò significa, aggiunge Lattuca, “che Cesena mantiene la sua attrattività”.
Le soprese alla fine: la questura potrebbe venire a Cesena, in una grande casa dedicata alla Polizia
Per il finale dell’incontro il sindaco riserva le sorprese. “Non si recupera in un anno quello che si è perso in 32”, dice a proposito dei Cesena capoluogo. “Non abbiamo intenzione di sottrarre nulla a Forlì, ma se la questura cerca una sede, dentro al Caps c’è una palazzina disponibile e così la Polizia sarebbe tutta in un solo luogo”. Lo stesso vale per la Motorizzazione, per il Comando provinciale dei Carabinieri, per la Guardia di Finanza. Anche per l’Alta velocità Lattuca candida la zona di Cesena nord come stazione possibile, da un punto di vista strategico, precisa. Poi un’anteprima: “È possibile che a Cesena si possa tenere un grande festival culturale di valenza nazionale, in partnership con una grande casa editrice”. Il periodo ipotizzato è l’autunno 2025.
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