Il sindaco Luigi Brugnaro chiude un 2024 “funesto”, per sua stessa ammissione, e si prepara agli ultimi dodici mesi (anzi quindici, visto che si andrà a votare in primavera nel 2026) del suo secondo mandato da primo cittadino del Comune di Venezia. Al termine del quale, oltre ad annunciare la presenza di una lista fucsia alle prossime comunali pur senza il suo nome sopra, non esclude nemmeno di continuare la sua carriera politica in Regione: «Il presidente Zaia scade a settembre», la sua risposta alle domande sul suo futuro politico, «In politica un anno e mezzo è lunghissimo. Alle Regionali un sindaco può candidarsi senza dimettersi. Non capita perché non capita, ma se capita… Non un sindaco sotto inchiesta, però».
L’inchiesta Palude Venezia
Nella chiosa c’è il riferimento del primo cittadino alla vicenda giudiziaria che l’ha coinvolto, dal luglio scorso, nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Procura di Venezia e che lo vede accusato di corruzione per la vicenda della vendita dell’area dei Pili.
Una vicenda che il sindaco, alla consueta conferenza stampa di fine anno, intende chiarire il prima possibile. «L’anno che sta per finire è stato il classico “anno bisesto anno funesto”. Un anno particolare sia dal punto di vista umano che amministrativo. Su questi banchi mi sono dovuto difendere dopo lo scoppio dell’inchiesta che mi ha provocato una grande sofferenza personale. Ho deciso però di mantenere il sorriso e di non cadere nel rancore verso gli altri. Difenderò la mia onestà fino in fondo con la forza della legge. A parte questo, ho un impegno che mi viene dato dai cittadini e che intendo onorare fino alla fine. Abbiamo un altro anno e mezzo di amministrazione. Se finirò il mio mandato nella primavera del 2026, diventerò il sindaco più longevo della città».
I risultati amministrativi
Nel corso della conferenza stampa-fiume di fine anno, il primo cittadino ha snocciolato i risultati della sua amministrazione, a cominciare dalla sperimentazione di misure come il contributo d’accesso o il regolamento sugli affitti brevi ora in discussione in Comune, non nascondendo i problemi ancora da risolvere.
E poi la sicurezza, tema sul quale di recente sono arrivate risposte dal governo con il rafforzamento di personale delle forze dell’ordine sul territorio. «Abbiamo oltre un miliardo e mezzo di cantieri in città, con una ricaduta incredibile sul territorio. Per lo stadio inizieremo a vedere i lavori intorno ad aprile», le parole di Brugnaro, «Siamo riusciti a far quadrare i conti, un lavoro incredibile. Sappiamo che ci sono problemi da risolvere sul piano della sicurezza. I problemi ci sono, ci sono modi diversi di affrontare il problema: c’è chi pensa che sia sufficiente la carezza e chi pensa che di fronte a un matto con il coltello serve l’agente con il taser».
La vicenda “keybox”
Il sindaco è intervenuto anche sulla vicenda “keybox”, le scatole posizionate fuori dagli appartamenti in affitto a Venezia e al centro di recenti polemiche: «Ci sono aggeggi brutti che faremo rimuovere, personalmente penso che, se organizzati bene, potrebbero anche rimanere con un’attrezzatura approvata dalla Soprintendenza. Noi cerchiamo di capire le necessità di tutti. Però è sbagliato usare le keybox per l’incoming, che dev’essere fatto di persona: occorre puntare sulla qualità del visitatore».
La Legge Speciale
In chiusura, un passaggio anche sulla Legge Speciale. Il consiglio comunale aveva chiesto il suo rifinanziamento con 150 milioni di euro all’anno, la nuova legge finanziaria ne ha invece stanziati 5: «Piuttosto che niente meglio piuttosto…Avevo delle informazioni che parlavano di zero soldi, invece qualcosa è arrivato. Stiamo andando verso la rovina del nostro bilancio statale. Ora mi aspetto che venga posto qualche correttivo, non mollerò fino alla fine: abbiamo messo comunque in sicurezza i conti della nostra amministrazione, non è che sempre il Casinò riuscirà a darci 20 milioni. Serve costruire un rapporto solido in città, le opposizioni hanno chiesto di ridurre i finanziamenti che avevo ricevuto dai governi, abbiamo a che fare con persone che godono dei problemi della città. Comunque non siamo soddisfatti, ovviamente».
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