“Ferma la nostra posizione a difesa dell’autonomia dell’Istituto Lapi”

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Intervento del sindaco di Apecchio, Vittorio Nicolucci

Il Sindaco di Apecchio, Vittorio Nicolucci, affronta il tema al centro del dibattito politico di questi giorni: la programmazione della rete scolastica e le ipotesi di razionalizzazione degli istituti su cui sta deliberando la Regione Marche. Tra questi è incluso l’Istituto Comprensivo S. Lapi, con sede ad Apecchio, per il quale si prospetta l’accorpamento con l’Istituto Comprensivo E. Mattei di Acqualagna.

“…Tener conto delle specificità territoriali, delle distanze, dei collegamenti e salvaguardare i presidi scolastici presenti nei Comuni montani e nei territori particolarmente isolati e disagiati; salvaguardare l’identità storico-culturale delle istituzioni scolastiche e le loro relazioni con i rispettivi territori; integrare il coefficiente quantitativo relativo al numero di alunni con il parametro relativo alla densità degli abitanti per chilometro quadrato; rivolgere una prioritaria attenzione al mantenimento degli Istituti del primo ciclo…

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Quelli sopra enunciati – sottolinea il Sindaco Nicolucci – sono solo alcuni dei principi stabiliti dalla stessa Giunta Regionale, a tutela degli istituti delle aree interne, nella definizione delle linee di indirizzo per il dimensionamento della rete scolastica, di cui alla D.G.R. n. 1290 del 05.08.2024.

In analogia con questi principi, abbiamo sempre tenuto ferma la nostra posizione a difesa dell’autonomia dell’Istituto S. Lapi che, come noto, si sviluppa sui plessi scolastici di Apecchio, Piobbico e Serravalle di Carda, rappresentando un presidio sociale fondamentale per l’intera comunità di montagna che, anche grazie all’istituzione della stessa autonomia scolastica, vede riconosciuta la sua identità culturale, storica e territoriale.

Una battaglia che dura da anni, nel corso dei quali abbiamo affrontato la formula della “reggenza”, non senza difficoltà, ritenendo che tali concetti potessero effettivamente guidare le scelte degli Organi sovraordinati al Comune. E’ innegabile, infatti, che l’Istituto S. Lapi rappresenti nella nostra provincia, se non nell’intera regione, un caso emblematico a cui quegli stessi principi fanno riferimento e per il quale, nelle valutazioni riguardanti le ipotesi di accorpamento, il mero dato numerico relativo agli alunni sia necessariamente da integrare con gli elementi qualitativi che caratterizzano l’Istituto stesso e il territorio interessato.

L’evoluzione normativa, – prosegue Nicolucci – l’istituzione della Strategia Nazionale Aree Interne, con Apecchio e Piobbico quali Comuni più periferici all’interno dell’Area Pilota della Regione, il sostegno da parte della Provincia di Pesaro e Urbino che ha sempre riconosciuto la validità di tali motivazioni e perseguito il pieno ripristino dell’autonomia del Lapi, hanno dato concretezza alla nostra posizione, pienamente condivisa con il Comune di Piobbico e creato le condizioni per realizzare, intorno alla Scuola, ulteriori iniziative e progetti.

Ora, la delibera di Giunta Regionale del 23 dicembre scorso, disattendendo le stesse linee di indirizzo, prevede nuovamente l’ipotesi di accorpamento, la perdita del riconoscimento di istituto autonomo, di sede dirigenziale ed amministrativa; una prospettiva che vanifica gli obiettivi dell’azione fin qui intrapresa e ripropone considerazioni di più ampia portata.

Si avverte, infatti, che la difesa di presidi fondamentali come la Scuola appaia quasi velleitaria rispetto ad una visione politica che sembra richiamarsi ad una certa forma di “pragmatismo” piuttosto che al principio di parità dei cittadini nell’esercizio dei rispettivi diritti. Come se dovesse considerarsi naturale il processo di progressivo impoverimento dei servizi essenziali in atto nelle zone più marginali, in concomitanza, invece, di sbandierate politiche di ri-equilibrio tra le aree interne e quelle più urbanizzate. Come se a beneficiare di questo possibile equilibrio non potessero essere, in realtà, le comunità di tutti i territori, sia in termini socio-economici, sia per quanto attiene alla manutenzione e gestione del territorio, alla prevenzione del rischio idro-geologico, come chiaramente ci insegnano i fatti conseguenti ai sempre più frequenti fenomeni atmosferici e naturali. Come se le nostre zone potessero ormai considerarsi esclusivamente destinatarie di interventi di razionalizzazione e accorpamento per fini di economicità ed ottimizzazione (come più elegantemente si definiscono) o, ancora, di operazioni meramente utilitaristiche se non, ancora peggio, essenzialmente speculative, come stiamo constatando nel caso delle prospettate “scorribande” che riguardano i progetti di installazione di impianti mega-eolici.

E’ evidente – conclude il Sindaco – che il tema è destinato a rimanere aperto e dibattuto.

Pertanto, se è ancora auspicabile che i prossimi passaggi, fino agli atti definitivi da parte del Consiglio Regionale possano portare a rivedere, secondo le linee di indirizzo citate, le operazioni di dimensionamento in progetto, è da ritenersi, più in generale, che su taluni argomenti di fondo potrà giocarsi il confronto tra le diverse visioni di politica territoriale e di interpretazione stessa della funzione di amministratori in rapporto a quei riferimenti, etici e normativi, su cui si basa il “patto” con i cittadini nonché di fronte alle sfide, diversificate e complesse, che si porranno all’attenzione di tutti nel prossimo futuro”.

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