Biodivino, al via la maratona di eventi. Prima tappa a Favara sul tema “Vino, storia e territorio” – SiciliaTv.org

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Comincia dalla Sicilia, più precisamente da Favara, il ciclo di studi su “Vino, storia e territorio” promosso da Italia Bio nel contesto della 19^ rassegna internazionale Biodivino che si svilupperà in altre due tappe, previste in Puglia e Toscana, prima di approdare al Vinitaly dove saranno resi noti i dati, con il gran finale in programma a giugno ad Agrigento, Capitale italiana della Cultura 2025. Il primo importante appuntamento, dunque, è in programma venerdì 3 gennaio prossimo, alle 9:30, al Castello chiaramontano a Favara, con il convegno sul tema “Il barone Antonio Mendola e la biodiversità viticola ed enologica italiana” e il wine tasting sui “Vini siciliani top biologici”.

Dopo i saluti del sindaco Palumbo; del presidente di Sicilia Bio e del Distretto Biologico Bio Slow, Salvatore Ciulla; del presidente Feder Agri Sicilia, Cipriano Sciacca, e del presidente di Confagricoltura Sicilia, Rosario Marchese Ragona, si terranno, moderati da Lillo Alaimo Di Loro, presidente di Italia Bio, gli interventi di Rosario Di Lorenzo e Lucia Turano, del dipartimento Scienze Agrarie Alimentari e Forestali dell’Università degli Studi di Palermo, sul tema “La biodiversità in viticoltura nel panorama italiano”; di Onofrio Corona, Clara Vitaggio, Matteo Pollon, Manuel Schnitter e Valentina Caraci, del dipartimento Scienze Agrarie Alimentari e Forestali dell’Università degli Studi di Palermo, che discuteranno sul tema “Aspetti enologici di CV autoctone e reliquie coltivate in diversi ambienti della Sicilia”.

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Subito dopo è prevista la relazione di Elisabetta Nicolosi, del dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e ambiente dell’Università degli Studi di Catania, su “I vitigni reliquia dell’Etna, risorsa per una viticoltura sostenibile” alla quale faranno seguito gli interventi dell’enologo Antonio Sparacio e di Salvatore Sparla, dell’Istituto regionale del Vino e dell’Olio di Palermo, sul tema “L’attività dell’IRVO per il recupero e la valorizzazione della biodiversità viticola siciliana”.

A seguire, Filippo Sciara, dell’Officina di Studi Medievali di Palermo, parlerà de “La collezione ampelografica del barone Antonio Mendola, un contributo importante per la biodiversità viticola italiana”. A concludere la prima sessione dei lavori sarà Gianluca Alaimo Di loro, enologo – Di Loro Wine Consulting con un intervento sul tema “Il panorama enologico internazionale e l’interazione con il paesaggio culturale nelle aree non tradizionali”. Prevista, dopo la pausa pranzo, quindi alle 14:30, la visita guidata alla biblioteca “Barone Antonio Mendola” ricca di migliaia di preziosi volumi e carteggi in buona parte inediti sull’attività dello studioso. La seconda sessione dei lavori, che avrà inizio alle 16, prevede il wine tasting “Vini siciliani top biologici” a cura dell’enologo Irvo Gianni Giardina.

“La rassegna internazionale Biodivino – spiega Lillo Alaimo Di Loro – è un’opportunità unica per approfondire il legame tra territorio, tradizione e innovazione nel settore vitivinicolo. L’evento celebra il valore della biodiversità proponendosi come piattaforma di confronto tra studiosi, produttori e appassionati del mondo del vino in un contesto, quello italiano, in cui circa il 75 per cento della superficie media nazionale vitata (circa 660.000 ettari) è suddivisa tra 80 vitigni. Un vero primato di racconto e di adattabilità del vino italiano, soprattutto biologico, rispetto alle variabili territoriali e ai cambiamenti in atto”.

“Il convegno sarà centrato sul barone Antonio Mendola, uno dei più grandi ampelografi europei della seconda metà dell’Ottocento – afferma Filippo Sciara – Il Barone, che a Favara aveva radunato la più grande collezione ampelografica del mondo, dialogava con i maggiori studiosi italiani e stranieri e, con le sue pubblicazioni occupò un posto di primissimo piano. Il barone Mendola ha pubblicato il primo catalogo delle viti italiane e straniere ed è anche stato il precursore dell’incrocio tra vitigni. Si deve a lui, infatti, la creazione del Cataratto Moscato Gerlecchi, che si sta coltivando in Sicilia, insieme con l’Istituto regionale della vite, dopo averlo recuperato dal Brasile e dall’Argentina”.

L’evento rientra nel progetto “Bio-ConvItalia – Biologico Conviviale Italiano”, finanziato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, e gode del patrocinio del Comune di Favara, dell’Università degli Studi di Palermo e Università degli Studi di Catania, dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, dell’Istituto Regionale della Vite e dell’Olio di Palermo, di Confagricoltura Sicilia e di Feder Agri.

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