A Tuili la 2a edizione del Premio Cavallino della Giara

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Il Premio Speciale Cavallino della Giara -giunto alla 2a edizione- nasce da un’idea di Maurizio Porcelli, ed è un progetto dell’Amministrazione civica di Tuili, guidata da Andrea Locci, e dell’Associazione Isolarte, con la collaborazione della Fondazione Altopiano della Giara e della Regione Sardegna. Ha condotto l’evento, nella splendida cornice di Villa Asquer, Incoronata Boccia, vicedirettrice del TG1.

La serata prende il via con la premiazione del primo ospite, il Generale Giangabriele Carta, per la promozione della razza equina e per l’impegno a favore dell’ippica in Sardegna.

Classe 1944 e originario di Domusnovas, all’orgoglio per la sua isola ha sempre unito capacità e professionalità, conquistando per sé, i suoi uomini e la sua terra la stima non solo degli italiani ma anche dei commilitoni internazionali. Il Generale -da sempre amante degli animali e legato in particolare al cavallo, simbolo dei reparti di cavalleria dove ha prestato servizio- è stato: vice addetto militare in India (1985),  addetto militare in Israele (1993-1996), Comandante dei “Lancieri di Montebello”, Comandante del Reggimento “Nizza Cavalleria”, e responsabile Comando Militare della Sardegna (1999-2004).

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Il suo più grande orgoglio, nel 1996, è stato la nomina a comandante della Brigata Sassari. E proprio appena prese possesso dell’ufficio, trovò in un cassetto un foglio, la cui intestazione diceva solamente “Dimonios”. Scoprì che si trattava di un inno scritto dal Capitano Sechi, (in servizio a Macomer) proprio in onore della Brigata Sassari; tuttavia, il precedente comandante, il Generale napoletano Raffaele Grieco, non l’aveva voluto adottare per il semplice fatto che non ne capiva le parole.

In occasione della festa della Brigata Sassari, il Generale Carta chiese al maresciallo Andrea Atzeni, direttore della banda, di farla suonare. Dimonios piacque fin dal primo momento, e da allora rappresenta la Brigata ma anche l’orgoglio e la tenacia dei sardi in numerosi contesti, militari e non.

Il Generale Carta si dedica attualmente all’allevamento dei cavalli e gestisce un’azienda agricola a Pula, dopo un passato sportivo ricco di soddisfazioni. Ha in partecipato a centinaia di concorsi ippici ed ha corso con cavalli purosangue nei principali ippodromi italiani.

Seconda premiata della serata, Carola Puddu, premio rivelazione televisiva per la sua partecipazione ad Amici di Maria De Filippi. Carola muove il primo passo nel mondo della danza a 4 anni, diventando sempre più brava e trasferendosi -a 9 anni- in Francia, per frequentare la prestigiosa scuola del Balletto dell’Opera de Paris, dove si diplomerà nel 2018. Il primo ruolo da solista lo ottiene a 17 anni, mentre nel 2019 si trasferisce a Toronto. Nel 2021 partecipa ad Amici di Maria de Filippi, con la maestra Alessandra Celentano, ed in seguito entra nell’organico del Balletto di Roma, debuttando con “Premiere” (di Andrea C. Martini).

Terzo premiato, il giornalista Sergio Frau (che non ha potuto presenziare causa infortunio), per il giornalismo e per la divulgazione della Sardegna nel mondo. Nelle sue opere, ha esposto la teoria che identificherebbe la leggendaria isola di Atlante, di cui parla Platone nei suoi dialoghi Timeo e Crizia, nella Sardegna (“Le colonne d’Ercole-Un’inchiesta”) e ha ricercato il primo centro del mondo, collocandolo poco fuori l’abitato di Sorgono (“Omphalos: il Primo Centro del Mondo. Il Paradiso che divenne Inferno”).

Quarta premiata, Maria Grazia Cucinotta, col premio alla carriera per il cinema e la TV. “Chi viene da un isola sembra sempre che arrivi da più lontano e paghi sempre un prezzo… ma quando arrivi, arrivi per tutti, e puoi finalmente contemplare ed assaporare la bellezza di posti unici! L’Italia è la più bella ma le isole hanno una marcia in più”, ha esordito l’attrice e produttrice -che da isolana parla a ragion veduta! La Cucinotta ha proseguito il suo intervento esprimendosi sulla bellezza delle tradizioni, che abbiamo nel DNA e dovremmo insegnare ai bambini, alla bellezza di conoscersi e collaborare, con un pensiero alle donne di valori e dal solido costrutto culturale e ideale, in contrasto con chi invece spende il suo tempo per per dividere, e su ricordi vissuti in Sardegna, assieme alla figlia.

Dulcis in fundo, la serata si conclude col conferimento al cantautore Don Backy (al secolo Aldo Caponi), che -davanti alla sala gremita ed entusiasta- si è esibito in un piccolo concerto che ha evocato grandi emozioni. Ciliegina la sua grande disponibilità nel concedersi al numeroso pubblico per foto, autografi o una affettuosa stretta di mano.

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