Si apre la porta di un nuovo anno, con un gennaio intimista, serio e riflessivo. È importante questo momento storico e il cielo di Gennaio richiama a una postura di coscienza collettiva. Dopo Plutone anche Nettuno, Urano e Saturno sono pronti a varcare la soglia di un nuovo segno, ma non lo faranno definitivamente. Si affacciano, accennano, sbriciano forse, suggeriscono e lasciano passare un soffio, un’idea, una sensazione, una tendenza. Noi con loro siamo sulla porta. E non si tratta (mai) solo di una porta. Una porta è l’idea che l’uomo si fa del limite e della possibilità, la dimostrazione concreta che ogni confine è una scelta. Heidegger l’avrebbe chiamata “soglia dell’essere”, in astrologia la possiamo chiamarla Saturno, vero custode e regolatore di quel limen da cui nasce la coscienza. L’altra porta dell’Io è rappresentata dall’ascendente, ovvero dalla persona (maschera) che mettiamo in campo nella vita di tutti i giorni. Entrare in sintonia con l’essere dell’altro significa avere la chiave della sua porta, che si può spalancare immediatamente come accade all’ascendente Ariete, oppure chiedere combinazioni a più cifre come nel caso dell’ascendente Scorpione. In ogni caso, non ci sono porte che non si possano aprire, semmai solo mani che tremano o esitano. La fisica ce lo conferma: ogni porta è un sistema quantico in equilibrio precario. Fino a che non si agisce, essa resta simultaneamente aperta e chiusa come se il futuro si arrotolasse dietro quella superficie, in attesa di un tocco, di uno sguardo. Che è sempre responsabilità di chi osserva. Ci sono poi le porte dell’evoluzione, quei passaggi di maturità, sanciti da conferme pratiche, psichiche o da momenti di dolore. La saggezza popolare, con la sua spietata semplicità, ci ricorda che “quando si chiude una porta, si apre un portone” , senza mai dirci quanto bisogna aspettare sullo zerbino né quanta forza serva per girare la maniglia arrugginita del tempo passato. Anche a questo risponde l’astrologia, è lecito farne uso per decidere tempi e strategie, per non essere schiacciati dalla tragicità quotidiana del chiudere o dell’aprire, del vecchio o del nuovo, per scoprire che forse il problema non è la porta, ma la negazione di sé che comporta ogni varco che non abbiamo scelto.
Oroscopo di gennaio: ariete
Porte aperte. Meglio ancora sarebbe senza porte. Non trovi senso in quel gesto dell’aprire e del chiudere, nello stare al di qua o al di là di una soglia, men che meno nel bussare. La tua luce è un’onda di energia che preme e penetra come il fragore di un basso tra i muri più spessi. Varcherà anche il limite di gennaio, con Marte e Mercurio a far da barriera alle tue prese di posizione drastiche e inflessibili. Non ti vengano a dire come o cosa devi fare per un migliore ingresso nel nuovo anno. Giusto o sbagliato che sia, è già troppo tardi per fermarti.
Oroscopo di gennaio: toro
Diceva Heidegger che una porta concede e trattiene allo stesso tempo. Trattenersi di questi tempi non è facile né utile, con una schiera di pianeti a infondere coraggio e alimentare desideri che per la loro potenza possono spaventare. Concedere e concedersi al tempo e del tempo, senza timore di perdere nemmeno una briciola di ciò che hai conquistato fino ad oggi. Parlano tutti di un mondo veloce come non mai, mentre tu placidamente prosegui passo dopo passo, immune allo stress di chi non si accontenta, di chi non sa cosa significhi avere cura.
Oroscopo di gennaio: gemelli
Quadratura di Venere. Uscire dalla porta in silenzio non è facile. Farlo di nascosto è poco saggio. Chissà quando e perché quella porta l’avevi chiusa. Forse una distrazione, una dimenticanza, un eccesso di fiducia nel partner, una esagerata ambizione lavorativa. Ogni porta che resta chiusa all’esterno è una porta che si apre all’interno, dove il transito è decisamente meno tortuoso. È nell’alveo di nervosismi e momenti di solitudine, che il buon Giove drenerà con bonaria potenza, che si trovano i detriti da cui gli esperti cercatori setacciano l’oro.
Oroscopo di gennaio: cancro
La porta di marzapane non l’hai mai chiusa, è sempre pronta ad accoglierti e a proteggerti dal turbinare di pensieri che ti sono imposti dalla realtà o dai ruoli della vita. La senti sbattere agitata dal vento di troppe parole pronunciate senza cuore, ma non ti manca la forza appoggiarti alla maniglia per spingere fuori gli intrusi che nella stanza dei tuoi sogni non vorresti mai ospitare. E così, in una produttiva comodità, con la testa appoggiata a un letto di desideri, puoi ascoltare la vita là fuori come si fa col brulicare degli insetti, che come arrivano poi se ne andranno.
Oroscopo di gennaio: leone
A lungo andare la tua porta si appesantisce e comincia a cigolare se non metti olio alle meccaniche. Disegnata per essere maestosa, esclusiva e acclamata, ora si incastra e scricchiola come le tue articolazioni al peso delle responsabilità e di aspettative non corrisposte. Quella porta-coscienza che non è mai sazia di sé e si spende in imprese oltremodo eroiche, dovrebbe smettere di lasciar entrare nella casa-Io quei fantasmi senza nome né riconoscenza, che hanno grattato avidamente l’oro dagli ornamenti. Che torni l’antico splendore.
Oroscopo di gennaio: vergine
Sotto pressione non perdi il controllo, ma per istinto lo aumenti, con un esercizio di stoica resistenza che non ha eguali. I doveri si moltiplicano esponenzialmente come batteri che si cibano della tua deliziosa umiltà. A ciascuno dai un posto, un nome, un tempo e una soluzione. Ti piacerebbe dare anche un senso, ma quando lo cerchi ti accorgi che sta altrove, nelle passioni in attesa, negli sguardi mancati, nei baci promessi e mai dati. “Tutte le cose che vivo le organizzo in stanze vuote, porte chiuse e corridoi che conducono al nulla” Pessoa, Libro dell’inquietudine.
Oroscopo di gennaio: bilancia
Davanti alla porta di legno scuro, ti fermi. Lei non cede al tuo tocco, un guardiano invisibile la trattiene, come se il mondo oltre fosse troppo denso per accoglierti. Mercurio in Capricorno posa su di te uno sguardo antico, severo. Non ti parla, ma sai che devi guadagnarti ogni parola. Come nell’uomo di Kafka “davanti alla legge”, la porta sembra fatta per te, ma ti costringe a esitare. Gennaio ha l’odore di corridoi freddi e di stanze chiuse da anni, dove ogni eco è un pensiero non detto. La porta non è un nemico: è il peso del tempo che vuole che tu decida cosa lasciare fuori.
Oroscopo di gennaio: scorpione
È sempre stato un continuo girare chiavi e provare serrature. Mazzi infiniti di soluzioni possibili, con sfumature di colore, lunghezze e forme adatte a ogni psicologia dell’altro. La facilità con cui intuisci e penetri i meccanismi altrui è pari alla testardaggine con cui indaghi i tuoi, per trovare un senso. E poi rimetterlo nuovamente in discussione. Gennaio all’opposto è un inno alla semplicità, un cassetto in cui si trova tutto senza ribaltare niente, privo del doppio fondo che ti aspetteresti in un qualunque martedì pomeriggio. E potrebbe piacerti più del previsto.
Oroscopo di gennaio: sagittario
Pylòn. Saturno ha trasformato ogni porta in un pilone, un portale monumentale che segna un rito di passaggio dal profano al sacro. Delle sue pietre, che d’impatto ti sono sembrate così ruvide e schiaccianti, ora ti interessano solo le decorazioni. Ci sono coccodrilli che simboleggiano la sconfitta del chaos e stilizzazioni di una protezione divina. Il tuo spirito si riempie di fiducia a ogni nuova fatica, sorride lungo le sponde del Nilo a testa alta fra Iside e Nefti, non perde l’allineamento con il Sole nascente e con esso rinasce ogni volta, da est a ovest, senza spegnersi mai.
Oroscopo di gennaio: capricorno
Nella tradizione dell’astrologia più esoterica il tuo segno è associato alla Porta degli Dei, opposta al Cancro, alla Porta degli Uomini. Sei l’ingresso nell’inverno, un punto di passaggio essenziale nel ciclo zodiacale che segna una prova necessaria di elevazione dal materiale al divino. Conosci bene i limiti terreni, per questo ti è più facile starne fuori, in una libertà cosciente che per gli altri è invidiabile saggezza e fermezza. Qualcuno vorrebbe tenerti giù, nelle quisquilie lamentose e pettegole dell’oggi e del domani, ma sei troppo in alto per sentire le loro vocine.
Oroscopo di dicembre: aquario
Evolution door. Scorrevole, “rototraslante”, diversa da ogni altra porta. Basta un piccolo gesto e le tue ali si aprono e si chiudono come quelle di una farfalla, coloratissima e presente per un tempo imprevedibile. Quando ti posi sulla mano di qualcuno è subito stupore e meraviglia, speranza di non fare la mossa falsa e vederti volar via in un batter d’occhio. Giove ti libera da ogni binario obbligato, sei ancora tu, e solo tu, a scegliere se e dove posarti, in cerca di quella autenticità a cui hai saputo e dovuto rinunciare troppo a lungo.
Oroscopo di gennaio: pesci
Porta di Ishtar. Sei il viandante dell’antica Babilonia che attraversa l’arco dorato e decorato con leoni e draghi, simboli di forza e di mistero. Ci vorrebbe un vento migliore per spazzare via la sabbia alle tue spalle e dissolvere i pensieri. Il passato recente è un capitolo faticoso che reclama ancora attenzione mentre tu vuoi già leggere altri libri e uscire dalle logiche del mondo. Marte, Venere e Mercurio sono alleati fantastici per iniziare a scrivere una storia nuova, che sia un inno all’intuizione, al sogno, al potere di immaginare soluzioni radicalmente diverse.
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