Le pagelle di Lazio-Atalanta (1-1): la Dea inciampa, ma non crolla

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Lazio e Atalanta chiudono il proprio 2024 con un pareggio nella gara serale del sabato della giornata 18 di Serie A e noi siamo qui per raccontarvi questo avvincente duello attraverso le nostre pagelle. I biancocelesti sfiorano l’impresa di stroncare il cammino immacolato della Dea grazie ad una prestazione sontuosa, corroborata da un lungo vantaggio firmato da Dele-Bashiru al minuto 27. La squadra di Gasperini, dopo un primo tempo molto al di sotto del proprio potenziale, cambia marcia nella ripresa e grazie ai cambi, e complice l’inevitabile calo fisico dei padroni di casa, agguanta il pareggio col neoentrato Brescianini all’88. Entrambe le squadre riescono comunque a concludere l’anno salvaguardando le rispettive posizioni in classifica. Entriamo ora più nel dettaglio di questo entusiasmante match con l’ausilio delle nostre valutazioni.

Le pagelle di Lazio-Atalanta

Prima di analizzare le pagelle dei giocatori e degli allenatori di Lazio-Atalanta, proponiamo quella sull’arbitro.

Arbitro: Massa 6 – Il fischietto di Imperia comincia bene la propria direzione, assecondando l’intenso flusso d’intensità della gara. Col passare dei minuti, però, la gestione di alcuni contatti fallosi e soprattutto l’amministrazione dei cartellini diviene più imprecisa. L’assenza di errori gravi ed evidenti gli vale comunque la sufficienza.

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Pagelle Lazio

Provedel 6,5 – L’avvio di partita è decisamente tranquillo per l’estremo difensore friulano, chiamato al primo intervento soltanto nella ripresa. Decisivo il suo tuffo per deviare coi polpastrelli un’insidiosa conclusione di Lookman. Può poco in occasione del gol del pari.

Marušić 6 – Tornato titolare, il montenegrino presidia con estrema diligenza la sua fascia di competenza. Davanti non lo si vede mai, ma dietro dà sempre garanzia ed affidabilità. In particolar modo nel secondo tempo, quando l’ingresso di Cuadrado aggiunge maggiore pericolosità all’out mancino. Paga il calo nel finale rimanendo sulle gambe sul guizzo dell’ex Leicester che porta poi al pareggio bergamasco.

Romagnoli 6,5 – Beneficia di un De Ketelaere non in grande spolvero contribuendo comunque all’avulsa prestazione del belga. Lo bracca con grande intensità e domina su tutti i duelli aerei.

Gila 7 – Lo spagnolo rasenta la perfezione, facendosi cogliere anche lui impreparato solo nell’azione che porta al gol di Brescianini, sorpreso dalla giocata di Zaniolo. Per il resto non concede nulla, uscendo sempre vincente dai duelli diretti con Lookman.

Nuno Tavares 5,5 – Prova qualche sgasata delle sue ad inizio partita, ma Bellanova gli fa capire che non sarà così facile. Ha il merito di procurare l’ammonizione di Hien, ma per il resto la sua gara è un tutto fumo e niente arrosto, con diversi errori tecnici (62′ Pellegrini 6,5 – Entrato per svolgere compiti prettamente difensivi, offre il giusto tamponamento contro un Bellanova molto più aggressivo nel secondo tempo. La sua presenza è determinante anche al minuto 75, quando respinge una conclusione di Lookman ad un metro dalla linea di porta).

Guendouzi 7 – Prestazione sontuosa da parte del centrocampista francese che guadagna meritatamente un posto tra i migliori di queste nostre pagelle di Lazio-Atalanta. Corre per tutto il campo, pressando gli omologhi avversari e scivolando esternamente per dare manforte ai laterali. Senza poi rifiutarsi di sostenere l’azione offensiva. Ad inizio partita colpisce l’incrocio dei pali, vedendosi negare un gol che sarebbe stato il giusto premio per tutto il lavoro che svolge sul rettangolo verde.

Rovella 7 – Come il compagno di reparto è di prezioso aiuto alla fase di non possesso, sia quando si tratta di portare su il baricentro per aggredire sia nel posizionarsi sulle linee di passaggio per fare da diga e proteggere la difesa. In più dispensa qualità e dà ritmo alla squadra di Baroni senza sprecare mai un pallone. L’assist per Dele-Bashiru è un gioiellino per precisione e tempismo nell’esecuzione.

Dele-Bashiru 7 – La grande sorpresa nell’11 iniziale dei padroni di casa. Si sdoppia nel ruolo di mezz’ala quando la palla è dell’Atalanta, per rinforzare la mediana e aiutare sul lato destro contro le discese di Zappacosta e gli inserimenti di Kolašinać, e in quello di riferimento avanzato ad occupare lo spazio lasciato libero da Castellanos. Il gol che sblocca la gara è la diretta e meritata conseguenza di un’eccellente interpretazione delle mansioni consegnategli.

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Tchaouna 5,5 – In fase difensiva, si fa spesso pescare in ritardo o comunque con un atteggiamento non del tutto convincente. Non a caso, soprattutto nel primo tempo, è dal suo lato che l’Atalanta trova gli spazi per poter imbastire le proprie trame offensive. Davanti, invece, si mantiene vivace con movimenti e giocate interessanti, ma quando si tratta dell’ultima scelta, si perde in un bicchier d’acqua (62′ Isaksen 5,5 – Il danese non riesce a sfruttare la mezz’ora a disposizione per far male ad un’Atalanta molto sbilanciata a caccia del pareggio).

Castellanos 7 – Un giocatore dalla finezza tecnica sbalorditiva che si muove e lavora tantissimo per i compagni, ma al tempo stesso sa prendersi il proscenio e mettersi in proprio. Ogni giocata provata è impreziosita da eleganza e pulizia, riuscendo così a mandare in tilt uno dei centrali più forti del nostro campionato. Dà respiro alla manovra e crea spazi per i compagni. Solo un attento Carnesecchi gli nega la gioia di un gol (84′ Castrovilli – s.v.).

Zaccagni 6,5 – Il capitano dispensa la consueta dose di qualità e funzionale estetica. I suoi guizzi mandano in tilt il povero Djimsiti, spalancando importanti spazi per lo sbocco dell’azione biancoceleste con i suoi movimenti a convergere. Cala leggermente nella ripresa e dopo aver preso un giallo al 69′ arriva il segnale che le energie scarseggiano (70′ Dia 5,5 – Ha per ben due volte l’opportunità di infliggere il colpo del ko, ma in entrambe le occasioni stecca).

Allenatore: Baroni 7 – Azzecca la mossa Dele-Bashiru, venendo ripagato anche dal gol del nigeriano, ma, al di là del pareggio finale, la grande vittoria del tecnico toscano è quella di aver annichilito la capolista, soprattutto nel primo tempo, sfruttando proprio una delle armi vincenti di Gasperini: l’intensità pazzesca. Il calo nel finale è, purtroppo per lui, l’inevitabile risvolto della medaglia per lo sforzo fisico profuso, senza riuscire a chiudere i giochi quando si è palesata qualche chance nella seconda frazione.

Dele Le pagelle di Lazio-Atalanta (1-1): la Dea inciampa, ma non crollaDele Le pagelle di Lazio-Atalanta (1-1): la Dea inciampa, ma non crolla

Pagelle Atalanta

Carnesecchi 7 – Se la Lazio già nel primo tempo non dilaga, è merito del portiere classe 2000. Salva due volte su Castellanos, tenendo in piedi una squadra in totale sbandamento difensivo. Nella ripresa, risponde nuovamente presente quando chiamato in causa su Dia.

Djimsiti 5 – Soffre sia schierato come centrale di destra contro la vivacità di Zaccagni che nella ripresa, quando passa a guidare la retroguardia. La grande velocità e la qualità degli attaccanti biancocelesti sono difficili da contenere anche per un esperto difensore come lui in una serata particolarmente complessa.

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Hien 4,5 – Serataccia da dimenticare per il centrale svedese, portato a spasso e scherzato dal Taty per tutto il primo tempo. Non riesce mai ad anticipare l’argentino, né tanto meno a limitarne le giocate, pur ricevendo tanti palloni spalle alla porta. Anche la gestione del pallone è piuttosto farraginosa, per cui la sua partita durata solo 45 minuti lo porta ad essere il peggiore in queste nostre pagelle di Lazio-Atalanta (46′ Kossounou 6 – Fa valere centimetri e prestanza, soprattutto nel forcing finale, quando anche lui abbandona la retroguardia per aggiungere sostanza alla fase offensiva).

Kolašinać 6 – Il meno negativo del comparto arretrato di Gasperini. Nel primo tempo, cerca di sfruttare l’anello debole della difesa di Baroni portando supporto a Zappacosta, ma è nella ripresa che il suo apporto aumenta, ritornando di fatto agli albori della sua carriera vestendo i panni di laterale basso di sinistra (84′ Brescianini 6,5 – Entra e al secondo pallone toccato evita la sconfitta alla Dea, tenendola ancora al primo posto).

Bellanova 6 – Preoccupato da Nuno Tavares, ma senza troppo soffrirlo, l’ex Cagliari aumenta i giri del motore nel secondo tempo. Tutte le azioni atalantine passano dal suo piede e sebbene debba fare i conti con un avversario ostico come Pellegrini, le migliori occasioni antecedenti il gol di Brescianini arrivano da assistenze che portano la sua firma.

De Roon 5 – Va in grande sofferenza contro il pressing laziale. Escluso dal gioco dall’aggressività di Rovella, l’olandese cerca di offrire la sua duttilità tattica, ma l’esuberanza di Dele-Bashiru è troppo anche per un navigato baluardo come lui.

Éderson 5,5 – Non la serata migliore per apprezzare le immense ed infinite qualità del brasiliano. Prova a prendersi la squadra sulle spalle senza riuscire di fatto a darle una scossa. Si fa valere più per la quantità che non per qualche buono spunto.

Zappacosta 6 – Il lato sinistro è quello forte dell’attacco bergamasco. L’esterno di Sora spinge molto, sfruttando la pigrizia nel ripiegare di Tchaouna ed è l’unico a riuscire a rifornire l’area di rigore e a trovare una conclusione nella prima frazione, seppur fuori dallo specchio (46′ Cuadrado 6,5 – Il colombiano entra decisamente carico, apportando maggiore pericolosità rispetto all’ex Genoa. Si divora subito un’occasione, mandando clamorosamente fuori un colpo di testa da posizione ottimale. È sempre nel vivo del gioco, stressando in continuazione Marušić, anche se la sua prova è tutta sbilanciata in avanti e poco precisa in ripiegamento).

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Pašalić 5 – Il croato non trova modo di incidere al meglio come suo solito e finisce per soccombere sotto l’intensità laziale. Raramente lo si trova davanti a riempire l’area col giusto tempismo (appena una buona giocata con un colpo di testa sul tramonto del primo tempo), preferendo abbassarsi tanto per trovare palloni giocabili e dare una mano alla squadra nella fase di prima costruzione (56′ Samardžić 6 – Con un pizzico di qualità e vivacità in più riesce sicuramente a far meglio del compagno che sostituisce).

De Ketelaere 5 – Altra nota negativa per Gasperini, che non trova nel belga quei colpi di classe utili per smorzare l’intensità avversaria. L’ex Milan si prende un turno di poca lucidità e soprattutto ad un ritmo non all’altezza di quello che la partita esige (65′ Zaniolo 6,5 – Il suo ingresso non è propriamente memorabile. Anzil sembra aggiungere confusione in un momento già parecchio concitato di suo. Al minuto 88, però, ecco che arriva una genialata preziosa come l’oro. Intercetta un cross di Éderson mandando al bar tutta la difesa schierata di Baroni e trovando Lookman).

Lookman 6 – Una sufficienza che fa da media ad una prestazione a due facce del nigeriano. Per almeno un’ora è avulso, fatica ad accendersi, soffre la strenua marcatura di Gila e passa parecchio tempo in fuorigioco. Poi man mano cresce, entrando in partita con una delle sue conclusioni fulminee che testano la prontezza di Provedel. Salito di colpi, nel finale trova il guizzo vincente per sbucare alle spalle della retroguardia laziale, anticipare l’uscita del portiere e consegnare a Brescianini il più succulento degli assist.

Allenatore: Gasperini 6,5 – Nell’ultimo periodo, l’Atalanta si è spesso trovata a soffrire, ma è sempre riuscita a portare a casa i 3 punti. Contro una Lazio sontuosa, stavolta è stata dura, ma alla fine questa squadra dimostra di avere doti importanti. In primis profondità e qualità della rosa, per poter in ogni momento ribaltare una situazione svantaggiosa. In secundis, tanto carattere per non arrendersi mai e resistere stoicamente alle difficoltà.

Brescianini Le pagelle di Lazio-Atalanta (1-1): la Dea inciampa, ma non crollaBrescianini Le pagelle di Lazio-Atalanta (1-1): la Dea inciampa, ma non crolla

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