Estratto dell’articolo di Carlo Festa per “il Sole 24 Ore”
Il 2024 è stato un anno in forte ripresa per il mercato delle fusioni e acquisizioni italiano, con 1.369 deal conclusi (+8% rispetto al 2023) per un controvalore totale di circa 73 miliardi di euro (+ 91% rispetto allo scorso anno). Si tratta di un incremento spinto in particolare dal mercato crossborder, soprattutto dall’attivismo degli investitori esteri in Italia.
A rivelarlo è il rapporto sulle fusioni e acquisizioni nel 2024 di Kpmg. […] Quest’anno si sono infatti concluse ben 15 transazioni con un controvalore superiore al miliardo di euro. La principale è stata l’acquisizione da parte di Optics BidCo, società controllata dal fondo americano Kkr, dell’infrastruttura di rete fissa di Tim, NetCo, per un controvalore complessivo di 14,2 miliardi di euro.
[…] In termini di controvalore, guidano principalmente le operazioni cross border, che rappresentano l’86% del mercato M&A italiano, con 62,8 miliardi di euro, confermando da un lato l’interesse degli investitori esteri per il Made in Italy (con un totale di 417 operazioni per 34,8 miliardi di euro) e dall’altro il coraggio imprenditoriale delle società italiane ad affermarsi sui mercati esteri al fine di creare dei player internazionali (246 operazioni per 28 miliardi di euro).
In termini di numero di operazioni, il mercato domestico ha raggiunto invece un nuovo record superando i 700 deal per un controvalore di 9,8 miliardi di euro (nel 2023 erano 693 per 9 miliardi di euro). Il mercato domestico risulta caratterizzato da deal di dimensioni inferiori, con l’obiettivo di creare e consolidare filiere produttive del Made in Italy che permettano di mantenere la propria posizione di leadership sui mercati di riferimento.
Da un’analisi dei principali settori target, il 2024 ha visto come protagonisti l’area technology, media & telecom (Tmt), l’energia e i servizi finanziari, che rappresentano il 65% del controvalore del mercato M&A italiano.
In particolare, il Tmt, con 227 operazioni per un controvalore di 17 miliardi, ha beneficiato della già citata acquisizione della rete fissa di Tim da parte di Kkr. Il settore ha riscontrato, anche per quest’anno, una dinamicità per le operazioni in ambito information technology e software.
Tra le più rilevanti c’è stato l’ingresso nel capitale della società quotata Technoprobe, specializzata nella progettazione e produzione di dispositivi altamente tecnologici che consentono di testare il funzionamento dei chip durante il processo di costruzione (probe card), da parte dell’americana Teradyne, specializzata nell’automazione industriale, che ha investito circa 480 milioni per il 10% della società italiana.
Il settore dell’energia ha invece registrato 114 operazioni per un controvalore pari a 16,8 miliardi di euro (+163% rispetto al 2023). Particolarmente attivo il gruppo Eni che […] ha effettuato operazioni di investimento come l’acquisizione di Neptune Energy, attiva nell’esplorazione e produzione, con un portafoglio globale di asset prevalentemente a gas e attività in Europa occidentale, Nord Africa, Indonesia e Australia, per un controvalore di 4,5 miliardi di euro.
Da segnalare anche l’offerta pubblica di acquisto da parte dell’olandese Vitol dell’ormai ex quotata Saras, uno dei principali operatori indipendenti europei nel settore dell’energia, per un controvalore complessivo di oltre 1,5 miliardi di euro.
Il settore dei servizi finanziari è stato particolarmente attivo con operazioni di grandi dimensioni. Nonostante un numero inferiore di deal (75 rispetto agli 84 del 2023), il controvalore registrato è pari a 13,1 miliardi di euro (+136% rispetto al 2023). Il settore è stato caratterizzato da importanti operazioni di consolidamento. Particolarmente attiva UniCredit, che ha raggiunto il 28% del capitale della tedesca Commerzbank per un controvalore pari a 4,8 miliardi ed ha contemporaneamente lanciato un’offerta pubblica di scambio su Banco Bpm, attualmente al vaglio delle autorità competenti.
Nell’ultimo trimestre poi il Mef ha effettuato un’ulteriore cessione delle proprie azioni in Banca Monte dei Paschi di Siena, attraverso una procedura di Abb, raccogliendo complessivi 1,7 miliardi per il 27,5% del capitale del gruppo finanziario.
Le politiche monetarie meno stringenti messe in atto dalle banche centrali hanno infine supportato i fondi di private equity, che si confermano il principale investitore del mercato delle fusioni e acquisizioni italiano. Sono infatti state ben 170 le operazioni dirette effettuate da fondi per un controvalore totale di oltre 21,6 miliardi di euro. Un trend che, tassi permettendo, dovrebbe continuare anche nel 2025.
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