Il segnale precursore del catastrofico terremoto che all’alba del 28 dicembre 1908 distrusse Messina e Reggio Calabria

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


I primi soccorritori fra le macerie della città di Messina rasa al suolo dal sisma del 28 dicembre del 1908.

Nella giornata di ieri a Messina si è celebrato il 116esimo anniversario del catastrofico terremoto che all’alba del 28 dicembre del 1908 rase al suolo Messina e Reggio. Un terremoto di portata distruttiva, che passò alla storia come il più grave disastro naturale avvenuto in Italia nella storia recente.

All’indomani di quella tragedia l’assetto geomorfologico dello Stretto di Messina è stato oggetto di studio da parte di molti scienziati venuti da tutto il mondo per capire la complessa conformazione geologico strutturale dell’area.

Cosa sappiamo oggi sullo Stretto?

Ancora oggi abbiamo più di una teoria riguardo la nascita e l’evoluzione dello Stretto durante le varie ere geologiche. Tra queste quella che può essere ben applicata alla realtà dello stretto attribuisce a tale area una struttura a “graben”.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Stretto di Messina
Ancora oggi abbiamo più di una teoria riguardo la nascita e l’evoluzione dello Stretto durante le varie ere geologiche. Tra queste quella che può essere ben applicata alla realtà dello stretto attribuisce a tale area una struttura a “graben”.

Con il termine graben si indica una fossa oceanica tettonica, ossia una porzione di crosta terrestre che è sprofondata a causa dell’azione combinata di un sistema di faglie normali (o dirette) in regime tettonico di tipo distensivo.

In poche parole ciò vuol dire che lo Stretto di Messina non è altro che una depressione di natura tettonica formatasi in 125mila anni, grazie al ripetersi di grandi terremoti che hanno gradualmente allontanato la punta nord-orientale della Sicilia dalle coste della Calabria meridionale e dal resto del continente.

Di grande importanza sono le caratteristiche rocciose e litologiche dei rilievi che contornano lo Stretto. Non è un caso se i Peloritani (riva siciliana) che il massiccio dell’Aspromonte (riva calabrese) presentano lo stesso tipo di conformazione.

Questo sta ad indicarci che in epoche passate la Sicilia era unita al resto del continente, avvalorando cosi la teoria che vede il graben come struttura dominante della zona.

Le informazioni del terremoto

Il sisma del 1908 ha messo a disposizione numerose informazioni utili ai fini di una più attendibile definizione della geodinamica dell’area. In realtà già pochi mesi prima dell’immane catastrofe sismica si era conclusa una campagna di livellazione delle coste dello Stretto, fra Reggio Calabria e Messina.

Terremoto del 1908
Nel porto di Messina registrazioni di questo tipo, da parte del Servizio Mareografico Nazionale, avvenivano con continuità fin dal 1887. Dai dati relativi alla stazione operante a Messina si è evidenziata una fase di sollevamento della costa messinese sino al 1900, e un successivo abbassamento della stessa, nel periodo 1900-1906.

Le misure furono ripetute poco tempo dopo l’evento, fornendo così una stima attendibile degli spostamenti verticali cosismici (Loperfido, 1909; De Stefani, 1909). Tali informazioni hanno mostrato un netto sollevamento della Calabria rispetto alla Sicilia. Ma movimenti anomali del suolo, prima del forte terremoto del 28 dicembre del 1908, sono stati evidenziati dai dati mareografici (Omori, 1913).

Il segnale precursore della grande scossa

Nel porto di Messina registrazioni di questo tipo, da parte del Servizio Mareografico Nazionale, avvenivano con continuità fin dal 1887. Dai dati relativi alla stazione operante a Messina si è evidenziata una fase di sollevamento della costa messinese sino al 1900, e un successivo abbassamento della stessa, nel periodo 1900-1906.

Ma la cosa molto strana, che ha fatto riflettere a lungo molti sismologi di fama internazionale, riguarda il fatto che negli ultimi due anni prima del potente sisma del 1908 il suolo, nei pressi di Messina, comincio a sollevarsi verso l’alto in maniera repentina, arrivando addirittura a far registrare una notevole anomalia, di ben +2,3 cm/anno, a cavallo fra il 1906 e il 1907 (Mulargia e Boschi, 1983; Bottari et al, 1992).

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Questo sollevamento così repentino delle coste che bordano lo Stretto di Messina da alcuni sismologi è stato interpretato come un “segnale premonitore”, indicante un forte stress della faglia dello Stretto, ormai giunta sul punto di rottura, e quindi carica al punto giusto per scatenare un terremoto di alta magnitudo.

In effetti il terremoto fu accompagnato da un notevolissimo abbassamento della costa sul versante messinese, di varie decine di centimetri, con un massimo di circa 70 cm a sud di Messina.

Lo tsunami che precedette il sisma danneggiò la stazione Mareografica di Messina la quale, ripristinata nel 1912, consentì la registrazione di un forte sollevamento “post-sismico” del suolo (fisiologico dopo la subsidenza di oltre i 70 cm che fece sprofondare la costa attorno Messina durante il sisma del 28 Dicembre), di –2.4 cm/anno (valore medio su un periodo di cinque anni seguenti il 1912).

L’entità degli spostamenti osservati fanno presupporre che lo stato deformativo che probabilmente precederà un sisma analogo, per forza e rilascio di energia, a quello del 1908, possa essere rilevabile da sistemi di monitoraggio permanenti tramite l’ausilio del GPS.

Terremoto del 28 dicembre 1908
Ecco come si presentava Messina dopo la forte scossa del 28 dicembre del 1908, con palazzi e interi quartieri distrutti. Fonte immagine Wikipedia.

Negli ultimi trenta anni numerose campagne geodetiche sono state effettuate in riva allo Stretto di Messina, per monitorare eventuali deformazioni nell’area.

La rete di monitoraggio GPS, a partire dal 1994, è stata estesa verso la parte meridionale dello Stretto di Messina, collegando la rete locale ad una rete regionale (TYRGEONET), volta al controllo delle deformazioni crostali del Mediterraneo centrale.

Tale rete, che ormai copre l’intera area dello Stretto di Messina e i territori attigui, nell’imminente futuro sarà in grado di rilevare ogni tipo di deformazione crostale pronta ad interessare l’area, dandoci in tempo reale informazioni utili sull’andamento della sismicità in riva allo Stretto di Messina. Ma soprattutto indicando per tempo quelle “anomalie” che possono in qualche modo predire eventi sismici significativi per la zona fra Reggio e Messina.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link