Da Palazzo Grassi alla dimora storica Muratore passando per la chiesa di Sant’Anna e il Palazzo del Seminario. A Lecce torna Cortili aperti a Natale, un’opportunità per scoprire e vivere da vicino l’anima più autentica della città, con la scoperta di luoghi inediti e spesso nascosti che raccontano storie secolari di arte, cultura e quotidianità.
Domani, dalle 10 alle 13 e nel pomeriggio dalle 16.30 alle 20.30, i portoni degli storici palazzi della città si schiuderanno svelando a turisti e visitatori 16 dimore, luoghi storici, cortili, giardini, androni e chiostri solitamente chiusi lungo le vie del centro e che abbracciano conversazioni, esibizioni ed esposizioni di presepi. «Cortili Aperti – dice il sindaco Adriana Poli Bortone – è una manifestazione che celebra la nostra città e le sue straordinarie bellezze. Lecce, con il suo patrimonio storico, culturale e artistico, è un luogo che non smette mai di stupire, e questa iniziativa ci permette di aprire le porte dei nostri cortili e delle nostre dimore storiche per accogliere residenti e visitatori in un percorso di scoperta che va ben oltre il turismo tradizionale. È un’occasione unica per riscoprire insieme le nostre tradizioni, i nostri luoghi, la nostra storia, che rappresentano l’essenza di ciò che siamo come comunità. Per cui grazie all’associazione Dimore storiche italiane».
Racchiuse fra Porta Napoli, Porta Rudiae e Porta San Biagio, le 16 dimore e chiese “offriranno” ai visitatori diverse performance. A Palazzo Sant’Anna, ad esempio, la mattina ci sarà il “Repertorio degli eccentrici dell’estremo Sud-Est” con la presentazione di Raffaele Gorgoni e Rossella Galante. Alle 19, poi, allieteranno la visita il soprano Francesca Mazzeo col pianoforte di Valentina Parentera. Esposizione di presepi nella chiesa Santa Maria “della Nova” con la terza edizione di Arte, musica e e cartapesta” a cura di Italia Nostra Lecce.
E ancora, a Palazzo Palmieri prima (alle 17:30) e al Pollicastro Boutique Hotel dopo (dalle 19) l’arpa di Eleonora Carbone unirà magia e scoperta di chi deciderà di visitare le due strutture. Nel programma inseriti anche Galleria “Ship in arte”, Palazzo Lecciso, Palazzo Morisco, Palazzo Bernardini, Palazzo Brunetti, Palazzo Rollo e le chiese di Sant’Elisabetta e di Sant’Anna.
Ma il fascino di Cortili Aperti (manifestazione organizzata da diversi anni dall’associazione Dimore storiche italiane) sta proprio nella possibilità di accedere a spazi privati, spesso chiusi al pubblico, e di poter ammirare da vicino le tradizioni architettoniche e artistiche della città. I cortili leccesi, con le loro caratteristiche architetture in pietra leccese e le particolari decorazioni barocche, sono piccoli scrigni di storia e bellezza che, per un fine settimana, diventano il palcoscenico di un evento che coinvolge la cittadinanza e i turisti in un’esperienza sensoriale unica. Ogni cortile racconta una storia diversa, una storia di famiglia, di arte, di cambiamento, che si intreccia con le vicende della città e dell’intero territorio. E domani l’architettura di palazzi e dimore storiche si intreccerà con la musica e la cinematografia. A Palazzo Palmieri prima (dalle 17.30) e al Pollastro Boutique Hotel dopo (dalle 19.30) sarà l’arpa di Eleonora Carbone a mettere insieme la magia e il fascino della scoperta. Invece, a Palazzo Sambiasi la mattina le Note di speranza dei maestri Antonio Mariano (pianoforte) e Sarah Montedoro (ballo e violino). Nel pomeriggio tributi e riconoscimenti a Pietro Germi, Vittorio de Sica, Marcello Mastroianni e Sophia Loren.
Insomma, una manifestazione che rappresenta anche uno strumento di promozione per il territorio e che crea un ponte tra residenti e i visitatori, trasformando il centro storico in un palcoscenico vivo dove i cittadini aprono le porte delle loro case per accogliere chiunque desideri scoprire e vivere la città in maniera autentica. Un salone delle meraviglie architettoniche che ogni anno diventa un richiamo irresistibile per tutti coloro che sono alla ricerca di un’esperienza originale, lontana dai tradizionali itinerari turistici.
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