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Riprende l’esame della Finanziaria all’Assemblea Regionale Siciliana. L’aula ha aperto i lavori intorno alle 17.40. Presente anche il governatore Renato Schifani. Il clima in aula è apparso disteso. Un chiaro segnale di inversione di tendenza rispetto a quanto successo lunedì, quando il “si” dell’Ars ad un emendamento delle opposizioni aveva fatto venire meno alcune certezze nel centrodestra. I lavori sono ricominciati intorno alle 23.30 dopo oltre cinque ore di sospensione. L’esame della Finanziaria è ripreso con l’analisi della riscrittura dell’articolo 6. Parallelamente, l’aula sembra aver trovato ormai l’accordo decisivo sul maxi-emendamento. L’ok all’atto è atteso nelle prime ore della nottata.
All’esame l’articolo sui fondi per i comuni
Alla ripresa dei lavori, l’aula ha iniziato l’esame dell’articolo 6, ovvero il pacchetto da 27 misure che andranno a rimpinguare i fondi da destinare ai comuni siciliani. Un fondo da 350 milioni di euro per il 2025 e di altri 350 milioni per il biennio 2026-27. Il testo è stato oggetto di riscrittura in serata. Previste risorse per quei comuni che hanno dovuto fronteggiare il fenomeno migratorio, riportando una ricaduta negativa sul fronte turistico. E’ previsto inoltre un contributo da 2 milioni di euro per l’attivazione dell’abbonamento mensile gratuito per il servizio di trasporto pubblico locale per i giovani under 20 e con un ISEE inferiore a 25.000 euro. Tali risorse verranno ripartite per il 20% in base alla popolazione dei comuni e per l’80% per l’estensione territoriale. Fondi specifici per alcuni comuni. Fra questi quelli previsti dal comma 16, che assegna 1,5 milioni di euro in favore del comune di Ragusa per la valorizzazione di Ibla e di 1 milione di euro a Siracusa per la salvaguardia di Ortigia.
Sono state potenziate alcune premialità. Fra queste il fondo da 3 milioni di euro da destinare ai comuni che abbiano conseguito, in base al rendiconto dell’esercizio finanziario 2023, di almeno il 3% della riscussione dei tributi e che abbiano approvato il rendiconto di gestione 2024 entro il 30 settembre 2025. Contestazioni dal leader di Sud Chiama Nord Cateno De Luca, il quale ha chiesto che il termine venga riportato ai limiti temporali previsti dalla legge. Critiche anche dal M5S. Sia Stefano Campo che Cristina Ciminnisi hanno sottolineato l’assenza di premialità per i comuni che siano virtuosi sul fronte della raccolta differenziata. Dalle opposizioni sono arrivate diverse richieste di sub-emendamento. Fatto per il quale l’emendamento è stato temporaneamente accantonato.
Il contenuto del maxiemendamento
Buona parte della giornata di oggi ha ruotato intorno al maxi-emendamento. Il testo racchiude in sè le proposte sia del Governo Regionale che del Parlamento. Un lavoro iniziato a metà pomeriggio e che deve ancora concludersi. In tarda serata, sono iniziate a filtrare le prime indiscrizioni. Fonti d’aula parlano di un investimento aggiuntivo compreso fra i 100 e i 120 milioni di euro. Fra le misure previste, oltre alla già annunciata norma salva Ast (24 milioni), figurano i fondi per l’acquisto dei dissalatori e per la mitigazione dell’emergenza idrica (10 milioni), le spese per compensare i maggiori costi del settore sanitario (3,8 milioni), l’abbattimento degli interessi sui prestiti a consumo (30 milioni), i fondi per i comuni in regime di dissesto finanziario (10 milioni) e le risorse per la progettazione. Secondo le previsioni, il testo definitivo dovrebbe avere l’ok nelle prime ore della nottata.
Al momento, è in corso anche la riscrittura degli ultimi due articoli da approvare, ovvero il sesto (fondi di riserva per i comuni) e il decimo (stabilizzazioni dei precari). Un testo che è stato sfoltito ad un dispositivo di circa 20 articoli. Una sintesi figlia delle oltre 1000 proposte che erano state fatte dai parlamentari regionali. Tutte le misure rimaste fuori dalla Finanziaria saranno, con ogni probabilità, analizzate nel successivo “Collegato” da approvare entro gennaio.
Il racconto della giornata
I lavori sono iniziati alle 17.40. Intorno alle 18, l’aula ha approvato l’articolo 11, quello relativo ai fondi per i patrocini degli assessorati. Passa sia la riscrittura del secondo comma (quello che assegna 10,5 milioni di euro all’assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo) che la norma successiva, ovvero quella che istituisce un fondo da due milioni di euro per l’acquisto di scuolabus da destinare ai piccoli comuni (con l’aggiunta di una corsia preferenziale per le città in situazione di pre-dissesto o procedura di riequilibrio). Dopodichè, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno ha deciso di sospendere i lavori fino alle 20.30. Ciò per trovare una sintesi sul maxi-emendamento da votare in aula. “Visto e considerato che sono rimasti gli articoli 6 e 10 e in considerazione che ci sono un migliaio di emendamenti aggiuntivo, sospendiamo per un paio d’ore“, ha dichiarato l’esponente di Fratelli d’Italia in aula.
Ma la sospensione si è prolungata più del previsto. La conferenza dei capigruppo non ha infatti trovato una sintesi sul maxi-emendamento. E intorno alle 21.20, il vicepresidente dell’Ars Nuccio Di Paola ha comunicato un rinvio sulla riapertura dei lavori alle 22.15. Fra le norme governative che saranno inserite nel pacchetto di modifiche figurerà, con ogni probabilità, il piano salva-Ast. La misura, così come annunciato negli scorsi mesi dall’assessore Alessandro Aricò, prevederà che l’azienda diventi una società in house della Regione attraverso un investimento da circa 24 milioni. Fatto che comporterà una stabilizzazione del prezzo dei biglietti, compensata con un contributo dato da Palazzo dei Normanni di circa 4 milioni di euro.
Riscrittura degli articoli 6 e 10
Parallelamente, i deputati di Sala d’Ercole hanno lavorato alla riscrittura degli ultimi due articoli da votare al testo, ovvero il sesto e il decimo. Con riguardo alla norma sulle riserve da destinare ai comuni, sono state implementate le risorse da destinare al potenziamento dei servizi da destinare ai soggetti fragili. Discorso diverso per la stabilizzazione degli ASU. In mattinata erano filtrate voci che parlavano di una possibile esclusione. Sembra invece che l’intendimento di Sala d’Ercole sia quello di mantenere nel testo il passaggio dei precati alla SAS, in modo da procedere alla stabilizzazione. L’aula dovrebbe riaprire una volta conclusi i lavori sul testo definitivo del maxi-emendamento.
Ok all’articolo 11, cosa prevede
Come sopra ricordato, l’Ars è ripartita dal secondo comma dell’articolo 11, ovvero quello che riguarda i patrocini di competenza dell’assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo di Elvira Amata. Un capitolo che, dopo la riscrittura, racchiude in sè risorse per 10,5 milioni di euro da distribuire su quattro grandi manifestazioni. Approvato in aula un sub-emendamento, a prima firma della pentastellata Roberta Schillaci, che ha parzialmente ridisegnato l’assegnazione dei fondi previsti dal FURS (Fondo Unico Regionale Spettacolo).
La discussione è proseguita con la trattazione del terzo comma, ovvero quello per assegnare 2 milioni di euro per l’acquisto di scuolabus da utilizzare anche con l’ausilio di associazioni di volontariato. “Il contributo – si legge nel testo – è prioritariamente assegnato ai comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti e secondariamente ai comuni con popolazione compresa tra 15.000 e 50.000 abitanti“. Approvato l’emendamento, a prima firma di Nuccio Di Paola, con cui viene inserita un espressa priorità per quei comuni che si trovano in una situazione di dissesto o di procedura di riequilibrio. Dopodichè, l’articolo 11 è stato approvato a maggioranza. Sul testo principale rimangono da approvare soltanto due articoli: il 6 (i fondi di riserva per i comuni) e il 10 (stabilizzazione dei precari).
La partita del maxi-emendamento
La partita si è poi spostata nelle stanze private di Palazzo dei Normanni, dove si sono svolte alcune riunioni preparatorie per redigere la bozza definitiva del maxi-emendamento. Atto in cui dovranno convergere le richieste del Parlamento e della Giunta. Oltre 1000 le proposte di modifica presentate dai componenti dell’Ars. Ma alcune di queste, su richiesta del Governo Regionale, dovranno uscire di scena. A decidere tutto la conferenza dei capigruppo.
Le norme che usciranno dal testo saranno trattate o nel Collegato di metà gennaio oppure successivamente, in un periodo compreso fra la metà e la fine della prossima primavera. Momento nel quale dovrebbe arrivare la sentenza sulla parifica da parte della Corte dei Conti. In caso di esito positivo, per la Regione si potrebbero sbloccare importante risorse da destinare a misure che, alcuni esponenti della maggioranza, hanno definito “altamente impattanti” dal punto di vista economico.
In aggiornamento
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