Il fondatore del Museo del Papiro omaggiato con un volume che racconta la sua straordinaria carriera
“Prendo in prestito il titolo di un articolo dedicato a Corrado Basile apparso su «National Geographic Italia» circa un ventennio addietro.
La ricorrenza, quest’anno, dell’ottantacinquesimo compleanno di Corrado Basile offre l’occasione per tracciare un breve profilo dello studioso e dell’uomo che ha dedicato e continua a dedicare la sua vita al “papiro”, con una passione, un’abnegazione e un entusiasmo tali da farne ragione di vita.
Sono onorata del compito assunto, anche se non è semplice sintetizzare un viaggio di oltre sessanta anni ancora non terminato. Non elenco in questa sede le partecipazioni a convegni o a campagne di scavo di Basile e le sue pubblicazioni o anche l’organizzazione di convegni di alto interesse con la pubblicazione dei relativi lavori ma mi piace dare una sintesi dei diversi ambiti delle sue attività di ricerca e didattico-divulgative.
Corrado Basile è uno studioso multidisciplinare, perché numerose sono le discipline connesse con il papiro, ed ha raggiunto risultati scientifici di notevole interesse sulla storia della pianta, sulla manifattura della carta papiracea e sulle antiche tecniche di trattamento e di conservazione, fino al restauro dei papiri antichi.
Basile ha iniziato ad occuparsi della pianta del papiro (Cyperus papyrus L.) e dei suoi usi nell’antichità nei primissimi anni Sessanta del secolo scorso, non per una tradizione familiare (in quanto inesistente) ma perché affascinato da questa pianta, che vegeta in territorio siracusano ma che richiama il lontano Egitto. Da qui inizia la sua attività di ricerca, mirata soprattutto, e inizialmente, a ricostruire le antiche tecniche di manifattura del supporto scrittorio, che già i produttori egizi avevano ammantato di mistero non avendo tramandato nulla su tali metodi.
Dopo i primi studi e sperimentazioni, l’incoraggiamento a proseguire nelle ricerche gli viene dato dal Museo Egizio di Torino e poi, a seguire, da altre istituzioni museali e universitarie italiane e straniere, mentre i primi contributi scientifici vengono presentati, su invito del British Museum, al Congresso ICOM Committee for Conservation, tenuto a Madrid nel 1972, e al V Congresso Internazionale Conservation of Paintings and the Graphic Arts, tenuto a Lisbona nello stesso anno.
Basile ha condotto le sue indagini spinto dalla curiosità tipica del ricercatore e sempre con indiscusso rigore. Il filone principale delle sue ricerche riguarda le antiche tecniche di manifattura dei fogli papiracei: egli ha saputo fornire la risposta ai vari quesiti insoluti attraverso l’indagine storica delle fonti disponibili, l’esame dei saggi di autori antichi e moderni e la verifica delle varie teorie, lo studio della pianta di Cyperus papyrus L. nei differenti stadi di sviluppo e nei differenti habitat (Egitto, Sudan, Etiopia, Lago Vittoria, Lago Ciad ecc.), lo studio del suolo egiziano e analisi di campioni di acqua provenienti da sorgenti in Egitto, le prove pratiche e il confronto degli effetti di trattamento, l’indagine prettamente analitica su campioni antichi e moderni, che hanno convalidato le teorie. Riassumendo, le ricerche di Basile hanno portato ad individuare e a ricostruire le fasi più significative del processo produttivo che sono costituite: 1) dall’età della pianta e dalla scelta della porzione del culmo; 2) dal trattamento delle strisce prima della formazione del foglio (pretrattamento); 3) dai trattamenti di rifinitura e di protezione.
I risultati raggiunti nella individuazione delle antiche tecniche di manifattura della carta di papiro sono importanti ai fini del restauro dei papiri. Con l’obiettivo primario della conservazione e restauro del patrimonio culturale dei papiri, Basile ha promosso e avviato nel 1998 un “Progetto di Restauro dei Papiri” in Egitto, da lui diretto e in collaborazione con chi scrive, nell’ambito di una consolidata collaborazione con il Ministero delle Antichità e con il Consiglio Supremo delle Antichità. Varie le attività del Progetto, dalle missioni di restauro dei papiri del Museo Egizio del Cairo, della Bibliotheca Alexandrina, del Museo Greco-romano di Alessandria al gemellaggio con la Bibliotheca Alexandrina, dai corsi di manifattura e restauro dei papiri per restauratori, curatori e docenti egiziani alla creazione del primo “Laboratorio di Restauro dei Papiri”, inaugurato ufficialmente nel 2005 all’interno del Museo Egizio del Cairo. Riconoscimenti sentiti delle Autorità egiziane per il contributo dato da Corrado Basile sono le nomine a consulente per tutti i progetti riguardanti il restauro dei papiri nei siti archeologici e nei musei in Egitto, nonché l’attestazione che il Museo Egizio del Cairo ha voluto assegnare a lui e a chi scrive per il rilevante contributo, dato in questi ultimi vent’anni, nel campo della conservazione e restauro dei papiri in Egitto e per la creazione del laboratorio di restauro dei papiri.
Parallelamente a questi studi, Basile si è dedicato all’indagine storica sul papiro, con particolare attenzione alla storia della pianta e della manifattura della carta in Sicilia, alla valorizzazione e salvaguardia della colonia di Cyperus papyrus L. del fiume Ciane, fino all’indagine sul DNA svolta in collaborazione con Istituti specializzati. Egli ha seguito la sua indagine sugli usi del papiro tra le diverse popolazioni, anche con spirito di avventura, come ha dimostrato nei suoi numerosi viaggi in Africa per studiare la pianta e alla ricerca e recupero di manufatti in papiro, tra cui tre imbarcazioni.
Inoltre, di grande interesse sono i suoi studi sulla carbonizzazione dei papiri ercolanesi – condotti su richiesta dell’Officina dei Papiri Ercolanesi di Napoli –, che hanno portato a determinare le cause dei diversi stati di conservazione dei rotoli ritrovati nella Villa di Pisone e a stabilire che i rotoli si carbonizzarono a una temperatura di 300-320 °C.
L’attività scientifica di Corrado Basile ha raggiunto risultati rilevanti, apprezzati internazionalmente. Non meno meritoria è stata la sua intuizione di realizzare a Siracusa un punto di riferimento di respiro internazionale per gli studi intorno al papiro. Nasce così nel 1987 l’Istituto Internazionale del Papiro, che rappresenta, contiene, sostiene e divulga le attività di studio e di valorizzazione intraprese da Corrado Basile. Affianca l’istituzione il Museo del Papiro, inaugurato alla presenza di autorità e di studiosi provenienti da vari Paesi europei, considerato dagli esperti unico al mondo nel suo genere, che non solo espone reperti e documenti ma è un museo “vivo” che svolge una continua ricerca di testimonianze inerenti al papiro e un’attività al servizio del pubblico. Anche per la realizzazione dell’esposizione museale Basile non si risparmia recuperando e acquisendo, tra l’altro, papiri dal XV sec. a.C. all’VIII sec. d.C., papiri prodotti a Siracusa dal XVIII sec., manufatti in papiro, tre esemplari di barche di papiro provenienti dal Ciad e dall’Etiopia e molto altro, riuscendo così a rappresentare l’importanza culturale del papiro nella storia dell’umanità e a valorizzare le memorie siracusane.
Anche in questa ottica, altro merito di Basile è quello di essere riuscito a dare all’istituzione da lui fondata una sede degna dell’importanza che merita. Dopo anni di lungaggini burocratiche e non, nel 2013 si è potuto trasferire l’Istituto con l’annesso Museo dalla vecchia sede nei locali più ampi dell’ex convento di Sant’Agostino in Ortigia, anche se assegnato solo in parte; in attesa di avere la concessione dell’intero edificio storico (come nel progetto originario destinato, finanziato e collaudato), recentemente sono stati concessi altri spazi nello stesso edificio che consentono di ampliare le attività didattico-laboratoriali.
Basile ha operato in un contesto non sempre facile, su cui non mi soffermo, ma la sua tenacia e la vicinanza di tanti studiosi e sostenitori lo hanno spinto a proseguire nella sua strada e a ottenere quei rilevanti risultati che oggi costituiscono una “eredità” sempre crescente su cui la ricerca egittologica e papirologica pone molta attenzione. Voglio ricordare, tra i tanti, alcuni che oggi non sono più tra noi ma che hanno offerto al giovane Basile un fondamentale e un rassicurante sostegno: Salvatore Mirone (direttore della Biblioteca Universitaria di Catania), al quale per primo Basile confidò le sue perplessità su quei passi della Naturalis historia di Plinio, laddove si parla della manifattura della carta di papiro; Silvio Curto (soprintendente del Museo Egizio di Torino), che sin dal primo incontro nel 1964 è stato un insostituibile punto di riferimento per Basile e che lo ricordava sempre come “quel giovane con gli occhi vividi in entusiasmo” che giunse al suo Museo; Herwig Maehler (direttore della Collezione dei Papiri del Museo Egizio di Berlino Ovest e, poi, docente all’University College di Londra) e il suo successore a Berlino, William M. Brashear, per i loro suggerimenti, per l’amicizia e per la disponibilità a fornire campioni di papiri di varie epoche per le indagini analitiche.
Il volume “Atti del XXI Convegno di Egittologia e Papirologia, offerti a Corrado Basile” vuole essere un omaggio di riconoscenza al fondatore del Museo del Papiro, la cui vita è legata in maniera inscindibile ai papiri, nell’attesa di vedere realizzati i tanti, altri progetti che lo vedono impegnato ancora con lo stesso immutabile entusiasmo.” Così Anna Di Natale Direttore del Museo del Papiro
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