Gran Sasso, ritrovati i corpi di Luca Perazzini e Cristian Gualdi: i due alpinisti erano scomparsi domenica

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di
Enea Conti e Pierfrancesco Carcassi

La zona sotto il Corno Grande perlustrata con il sonar: i due alpinisti erano bloccati a 2.700 metri da domenica. Cordoglio di Meloni: «Grande tristezza». Bandiere a mezz’asta nel loro paese, Santarcangelo di Romagna

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I corpi senza vita di Cristian Gualdi e Luca Perazzini, i due alpinisti romagnoli di 48 e 42 anni scomparsi da domenica scorsa dopo essere scivolati in un canalone sul Gran Sasso, sono stati individuati durante il sorvolo dell’area effettuato venerdì mattina dall’elicottero del Cnsas. Il ritrovamento è avvenuto nel corso della perlustrazione della zona di Vallone dell’Inferno, a circa 2.700 metri di quota, vicino al Corno Grande, la vetta più alta del massiccio. Secondo le prime informazioni, uno dei due escursionisti è stato individuato subito dalle squadre dei soccorritori del Soccorso alpino e speleologico dell’Abruzzo e della Guardia di Finanza; l’altro da un cane dell’unità cinofila delle stesse Fiamme gialle. Le salme di Luca Perazzini e Cristian Gualdi, di Santarcangelo di Romagna (Rimini), saranno caricate con un verricello su un elicottero del 118 decollato dall’Aquila, per essere portate all’obitorio dell’ospedale di Teramo, competente per territorio. Le famiglie dei due hanno raggiunto la zona. «Noi siamo qui per salvare le persone e quando succedono queste cose siamo i primi a rattristarci, per noi è una sconfitta non portare a valle le persone vive, è una sconfitta», ha detto Daniele Perilli, presidente del Soccorso alpino e Speleologico d’Abruzzo che da Campo Imperatore, nell’Aquilano d’alta quota, ha coordinato le ricerche.

Le operazioni di ricerca in mattinata

In mattinata i soccorritori avevano avviato le operazioni di sorvolo sull’area del Gran Sasso dove risultavano dispersi due alpinisti romagnoli, con un elicottero con due tecnici del Soccorso Alpino a bordo per valutare le condizioni generali del manto nevoso e dell’area. In quota, e nell’area interessata dalle ricerche, erano al lavoro squadre del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza. Sul posto era stato portato anche il sonar Recco, capace di individuare l’eventuale presenza di materiale metallico sotto il manto nevoso. Il dispositivo, agganciato sotto un elicottero, proviene dal Trentino ed è stato già utilizzato in Abruzzo nel 2021 nell’emergenza Velino, con  quattro persone disperse sotto una slavina.




















































Come funziona il sonar

Il sonar è stato fondamentale per individuare i corpi degli alpinisti. «Il sistema Recco – spiega Elio Ursini del Laboratorio di Geologia e sismologia dell’Università dell’Aquila – si compone di due elementi: una piastrina (elemento piatto di circa 5 cm) che in genere è posizionata su alcune tipologie di scarponi, zaini o giacche tecniche e un apparecchio rilevatore utilizzato dai soccorritori. Il rilevatore, utilizzato a mano dai soccorritori (peso di circa un chilo) o agganciato sotto un elicottero per coprire aree più ampie, spiegato in parole semplici è un trasmettitorericevitore che invia onde radio e nel caso un’alpinista abbia con se la piastrina, essa `riflette´ l’onda reinviandola al rilevatore. A quel punto, il soccorritore, ricevendo il segnale reinviato dalla piastrina, comprende che in quel punto potrebbe esserci la persona che indossa il Recco».

Il tentativo via terra

Ieri quattro uomini del soccorso della Guardia di Finanza si erano spinti invano nel Vallone dell’Inferno, dove Luca e Cristian avevano detto di essere scivolati: non avevano trovato alcuna traccia dei due amici romagnoli. Solo neve altissima, spostata da forti raffiche di vento. I finanzieri ci erano andati con gli sci ai piedi, considerato che per il sorvolo in elicottero le condizioni meteo erano proibitive.

Il cordoglio di Meloni

Un messaggio di cordoglio è arrivato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «Apprendo con grande tristezza la notizia della morte di Cristian Gualdi e Luca Perazzini, i due escursionisti dispersi sul Gran Sasso», ha detto. «Mi stringo alle loro famiglie in questo momento di dolore e ringrazio quanti hanno concorso alle ricerche, in condizioni proibitive». Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, ha ringraziato i soccorritori e ha espresso solidarietà e vicinanza alle famiglie delle due vittime. «A nome della Regione, voglio esprimere il cordoglio di tutta la comunità emiliano-romagnola. Fino all’ultimo abbiamo tutti sperato in un esito diverso, ma purtroppo non è stato così».

Il sindaco di Santarcangelo: «È il momento del dolore, del silenzio»

«Dopo giorni di apprensione, un Natale con il pensiero e il cuore sul Gran Sasso, la fiammella della speranza tenuta accesa incoraggiandoci tutti insieme, da comunità, è il momento del dolore, del silenzio, del cordoglio collettivo e della vicinanza ai familiari di questi figli di Santarcangelo. Che non dovranno sentirsi, né saranno mai lasciati soli», ha detto il sindaco di Santarcangelo di Romagna, paese dei due alpinisti che verranno ricordati questa sera durante il consiglio comunale. Le bandiere del municipio sono a mezz’asta. Cordoglio anche dal sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad: «A nome della città di Rimini e di tutta la Provincia, mi stringo al dolore delle famiglie e degli amici di Cristian Gualdi e Luca Perazzini e di tutta la comunità di Santarcangelo che in questi giorni si è stretta in un abbraccio e non ha mai smesso di sperare».


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27 dicembre 2024 ( modifica il 27 dicembre 2024 | 15:07)

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