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(AGENPARL) – Roma, 27 Dicembre 2024
(AGENPARL) – ven 27 dicembre 2024 Prot. n.______ Federico Marini
FOOD ECONOMY – Quasi 6mila imprese e 46mila addetti: ecco il
“giacimento” dell’agroalimentare sardo. Metà delle aziende sono artigiane.
Meloni e Serra (Confartigianato Sardegna): “Comparto in piena crescita ed
evoluzione che va costantemente difeso e valorizzato”.
Associazioni 270 prodotti agroalimentari tradizionali, 9 eccellenze a marchio europeo DOP,
Territoriali IGP e STG, 5.783 imprese agroalimentari, di cui 2.916 artigiane, con 46.042 addetti,
Sud Sardegna
di cui 10.042 artigiani. Pasta, pane, dolci, formaggi, carne, frutta, pesce e bevande,
Cagliari freschi o conservati, che quotidianamente vengono prodotti, confezionati e spediti in
Via Riva Villasanta 241
Sono questi i numeri principali dell’immenso “giacimento” della food economy
Oristano
Via Campanelli, 41 isolana che emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna
Nuoro rielaborato i dati di Istat, UnionCamere-Infocamere e MIPAAF, su imprese e produzioni
Via Brig.Sassari, 37 alimentari.
La Sardegna ha il 2,8% dei prodotti alimentari di qualità riconosciuti
Sassari dall’Unione europea mediante i marchi DOC (Denominazione di Origine Protetta), IGP
Via Alghero, 30
Carciofo Spinoso di Sardegna, Culurgionis d’Ogliastra, Fiore Sardo, Pecorino Romano,
Gallura Olbia
Via Sangallo 67 Pecorino Sardo, Olio di Sardegna, Zafferano di Sardegna e Sebadas.
agroalimentari tradizionali (PAT), il 4,8% di tutto il patrimonio italiano, caratterizzati
da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo: 98
paste fresche e panetteria, 68 prodotti vegetali, 19 carni, 21 formaggi, 20 prodotti della
gastronomia, 20 prodotti di origine animale, 15 pesci e molluschi, 7 bevande e distillati, 1
grassi e 1 condimenti.
Sempre secondo il rapporto l’Isola ha registrato il più alto numero nazionale di
operatori agroalimentari certificati DOP, IGP e STG: ben 15.440, il 19% del totale
italiano. Parliamo in primis di produttori primari ovvero vivai, aziende agricole, aziende
zootecniche che conferiscono le proprie le materie prime alle migliaia di piccole imprese,
soprattutto artigiane, come pastifici, risifici, molini, oleifici, caseifici, conserve e
marmellate, mielifici, trasformatori di prodotti sott’olio e verdure confezionate, pasti
pronti, cantine, birrifici, salumifici che, a loro volta, le trasformano in prodotti
d’eccellenza a certificazione europea.
“Si tratta di un comparto in piena crescita ed evoluzione – afferma Giacomo
Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – che sempre più risponde
alle esigenze di una clientela che nel corso dei lustri ha modificato e affinato i propri
gusti e stili alimentari”. “E’ merito di questi “artigiani del cibo” se i nostri prodotti
piacciono tanto anche all’estero – aggiunge Meloni – un patrimonio economico e di
tradizione culturale che va costantemente difeso e valorizzato”.
Confartigianato Imprese Sardegna
A livello territoriale 588 imprese artigiane operano a Cagliari con 2.188
dipendenti, 544 a Nuoro con 1.865 addetti, 271 a Oristano con 798 lavoratori, 879 a
Sassari-Gallura con 3.089 dipendenti e 634 nel Sud Sardegna con 2.100 addetti.
Secondo una recente rilevazione nazionale di Confartigianato, la quota di obesi
nel nostro Paese è pari al 9,8% della popolazione adulta, una percentuale che ci assegna il
record dei più snelli tra i 7 Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e il terzo posto tra gli
Stati dell’Ocse (dopo Giappone e Corea del Sud) dove il tasso medio di obesità è del
19,5%.
“La genuinità delle specialità artigiane, caratteristiche tipiche della tradizione
enogastronomica di Sardegna, sono aspetti che i consumatori hanno sempre ben presente
– sostiene Daniele Serra, Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – fanno
bene alla salute, mantengono in forma, fanno muovere l’economia e contribuiscono a
mantenere alta la bandiera del food made in Sardegna nel mondo”. “La “ricetta” dei
prodotti artigiani è il rispetto delle materie prime e delle tecniche di lavorazione
tradizionali – prosegue Serra – e un’attenzione sempre più diffusa a soddisfare
particolari esigenze dietetiche o legate a intolleranze alimentari della clientela”. “I
nostri artigiani del gusto utilizzano anche metodi di produzione tipici che evidenziano il
legame con il territorio regionale – conclude il Segretario di Confartigianato
Sardegna, Daniele Serra – per questo, i prodotti e le imprese della nostra tradizione
alimentare, che hanno nella qualità e nell’artigianalità della lavorazione il proprio
elemento distintivo, vanno promossi ancora di più”.
http://WWW.CONFARTIGIANATOSARDEGNA.IT
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