Claudio Donelli, dentista di Milano, è stato truffato per anni dalla sua segretaria, che godendo della sua fiducia gli ha sottratto negli anni 400mila euro. Un raggiro scoperto solo dopo diversi prelievi e pagamenti sospetti. Donelli ha raccontato il suo calvario, dalle difficoltà economiche fino alla chiusura dello studio, provocato dalla donna ora condannata a 4 anni.
La segretaria che ha truffato il dentista per 400mila euro
Si fidava a tal punto della sua segretaria che quasi avrebbe negato l’evidenza. Claudio Donelli, dentista 70enne di Milano, ha impiegato circa un decennio prima di realizzare di essere stato truffato.
Sulla responsabile del raggiro avrebbe messo la mano sul fuoco. Ora su di lei pende una condanna a 4 anni di prigione per appropriazione indebita di 400mila euro e autoriciclaggio, con l’obbligo di risarcire parzialmente il suo ex datore di lavoro.
Dopo essere stato truffato, il dentista Claudio Donelli ha ricominciato collaborando con un altro studio a Milano
Nel frattempo la vita di Donelli è stata quasi completamente stravolta. In dieci anni i problemi economici sono aumentati a dismisura, malgrado il tanto tempo sacrificato sul lavoro. Fino al punto in cui i debiti lo hanno costretto a vedersi pignorare l’auto e chiudere l’attività.
Il racconto del dentista Claudio Donelli
Claudio Donelli ha ammesso al Corriere di non essere riuscito per diverso tempo a capire quello che gli stava accadendo. “Le avevo affidato la responsabilità completa di tutta la gestione contabile dello studio” ha raccontato, spiegando di riporre fiducia totale in quella professionista.
Una persona che, a suo dire, ha tratto vantaggio dal momento particolare che stava vivendo. “Nel 2009 morì mia moglie, dopo due anni di malattia” ha spiegato Donelli. “Io ero devastato dalla perdita e avevo tre figli piccoli a cui badare. Questa segretaria si era dimostrata di grande aiuto durante il suo calvario, andava anche a trovarla in ospedale”.
Il dentista, reso fragile dalla perdita, si era quindi affidato completamente o quasi, in particolar modo dopo che la donna si era occupata anche delle questioni burocratiche legate alla morte della moglie, guadagnandosi rispetto e ammirazione.
“In quel momento di smarrimento e dolore volevo solo occuparmi dei miei pazienti, non di tasse e bollette. Affidai tutto a lei, che fu ben felice di aiutarmi. Poi si ammalò gravemente anche mio figlio, a un certo punto sono stato tentato di affidarle anche la gestione del mio conto personale. Per fortuna ho evitato”.
I problemi economici e i sospetti
Donelli ha raccontato i primi sospetti: due ingenti prelievi, uno nei pressi del casinò di Mendrisio, un altro da Como. Poi, iniziarono ad arrivare le cartelle esattoriali e le richieste dalla banca per le rate dell’affitto dello studio mai pagate.
“Mi sembrava strano, i pazienti non mancavano: lavoravo ogni giorno dalle nove di mattina alle sette di sera, spesso saltavo anche la pausa pranzo, almeno dieci pazienti al giorno” ha raccontato il dentista, al quale la segretaria ripeteva sempre che la colpa fosse delle banche.
I conti però furono rapidamente prosciugati, fino alla scelta obbligata di chiudere lo studio. Fu allora che Donelli, ottenendo gli estratti conto dalla banca (sempre negati dalla segretaria, con diverse scuse), si accorse della truffa: numerosi erano infatti i bonifici inviati a conti riconducibili a lei o a persone a lei vicine.
Dopo la denuncia, Donelli si è riciclato come collaboratore in un altro studio. “Mi ha rovinato, ma non le ho mai più rivolto la parola, né intendo farlo. Si è dimostrata una persona orrenda. Ha approfittato della mia fiducia e del dramma della mia famiglia”.
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