Il Museo degli Angeli di S. Angelo di Brolo un Polo culturale tra storia, arte e teologia

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Alla scoperta dei siti che fanno parte della Rete dei Musei comunali creata dal’ANCI Sicilia

Continua con il Museo degli Angeli di Sant’Angelo di Brolo la campagna di comunicazione dedicata ai Comuni aderenti alla Rete dei Musei comunali, promossa dall’Anci Sicilia.

Il progetto nasce con l’obiettivo di valorizzare e promuovere il patrimonio museale della nostra Regione guardando alla storia, al presente e al futuro della cultura e dell’identità dei Comuni siciliani, nell’ottica di un sistema culturale territoriale integrato, condiviso e sostenibile. A oggi sono novanta i comuni e quasi duecento i Musei che hanno aderito formalmente alla rete, ma il numero è destinato a crescere. Tutte le notizie inerenti la Rete dei Musei comunali della Sicilia sono reperibili collegandosi ai seguenti siti internet: https://www.musei-sicilia.it e https://www.anci.sicilia.it.

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Il Museo degli Angeli e la sua prestigiosa sede

Il Museo degli Angeli di Sant’Angelo di Brolo, unico al mondo dedicato a questa tematica, è ospitato all’interno del Convento di Santa Maria degli Angeli, una delle opere architettoniche religiose più importanti del XVI secolo. La casa monastica ospita la collezione d’arte dedicata agli angeli e all’angelologia. L’edificazione del Convento, come si evince dalla data incisa sul portale principale, risale al 1596. Si tratta di un complesso monastico di grande attrattiva con il campanile di proporzioni eleganti, il chiostro e le sue colonne in arenaria, una imponente colonna in stile corinzio che si trova nella parte adiacente al cenacolo e infine le opere custodite al suo interno. A lungo convento dell’ordine francescano, il complesso fu parzialmente danneggiato dal terremoto del 1978 e riaperto ai fedeli solo dieci anni più tardi.

Il Chiostro di San Francesco è costruito secondo i canoni dell’architettura rinascimentale, articolandosi intorno a un cortile in erba di forma quadrata. Alla galleria si accede dal lato del convento, le cui alte mura coprono un intero lato del cortile sormontato dall’alto campanile; per i restanti lati, il cortile è recintato da una splendida galleria con colonne dai capitelli in stile corinzio di pietra arenaria. All’interno, nelle sale dell’ex Convento, sono allestiti invece gli spazi museali dedicati alle esibizioni permanenti e temporanee delle opere dedicate al tema degli angeli.

Tra i nomi di spicco che hanno offerto la loro opera al Museo, troviamo Nino Perricone e Franco Mineo. Le opere che si possono ammirare presso il Museo degli Angeli sono soprattutto tele, ma non mancano occasioni culturali durante le quali si tengono conferenze o vengono proiettati filmati a tema. Gli studi di angelologia che si tengono presso il centro, costituiscono un altro polo di interesse per studiosi e appassionati.

Il fondatore del museo Vanni Giuffrè

Vanni Giuffrè, nato a Sant’Angelo di Brolo, rappresenta una figura di spicco nell’arte italiana ed europea, la cui carriera ha attraversato decenni di fervente sperimentazione e successi, spaziando dalla pittura al cinema, dalla fotografia alla divulgazione culturale: “Nell’idea di creare un Museo dedicato agli Angeli – ha spiegato – ci ha aiutato l’immagine del San Michele intento a combattere il male e quindi la materia negativa. Ma, in special modo, la diffusa antica fede che lega numerosi paesi della nostra penisola, alla quale ci siamo appellati per incontrarli tramite il GemellAngelo, Unione dei Paesi in Italia e all’estero che si chiamano Sant’Angelo”.

Grande successo ha avuto la mostra inaugurale riservata alle opere storiche che richiamavano il San Michele Arcangelo dei Nebrodi. Realizzata, questa, grazie al valido aiuto della Curia di Patti e dell’arciprete Giuseppe Gaglio senza dimenticare la professionale e sensibile collaborazione dell’esperto Mauro Cappotto. “Tutto questo – ha aggiunto Giuffré – è servito a porre la prima pietra per questo progetto alquanto unico e interessante. Quindi, non posso esimermi di ringraziare tutti gli artisti che, in seguito, hanno recepito il nostro invito, donando una loro opera che resterà in perenne ricordo nelle sale dell’antico Chiostro di San Francesco. Un messaggio, questo, che in un’epoca di degrado spirituale e sociale, vuole rappresentare un monito particolare e significativo in cui l’arte potrà dare un suo significativo contributo”.

“Artefice della continuità della mia idea – ha concluso – è stato e continua a essere Francesco Scorsone, al quale resto grato di cuore per l’esempio di amicizia disinteressata rivolta alla nostra comunità tutta. Adesso, il Museo degli Angeli di Sant’Angelo di Brolo, organizza mostre, convegni e dibattiti aperti alle forze culturali di tutto il mondo”.

Le parole del direttore artitisto Francesco Marcello Scorsone

“Il Museo degli Angeli – ha evidenziato il direttore artistico Francesco Marcello Scorsone – è unico nel suo genere. In questi 14 anni passati a dirigere il museo, non posso fare a meno di pensare alle fatiche e al dispendio di energie che questo compito mi ha riservato. Ho curato personalmente le donazioni fatte al Museo e il loro allestimento. Un lavoro che, negli anni, mi ha permesso di conoscere e stringere amicizia con molti artisti italiani quali pittori, scultori, fotografi, ceramisti, oggi presenti nel Museo con le loro opere o che hanno esposto nelle numerose mostre temporanee organizzate in questi anni. Purtroppo il Museo non è del tutto completato, manca difatti il restauro del piano terra che mi auguro possa essere ultimato entro la fine del mio mandato di direttore artistico”.

“Il Comune di Sant’Angelo di Brolo – ha affermato il sindaco di Brolo, Francesco Paolo Cortolillo – fa parte della Rete dei Musei comunali promossa dall’Anci Sicilia, giusta deliberazione della Giunta comunale n. 198 del 10/11/2023 e ha una storia antica, ricca di avvenimenti e luoghi da sempre caratterizzati dalla presenza di importanti ordini religiosi. Il nome stesso del paese deriva, come racconta una delle tante leggende che avvolgono questo territorio, dall’Arcangelo Michele che, intorno all’anno 1.070 d.C., aiutò il Conte Ruggero d’Altavilla a trionfare sui Saraceni i quali, in quegli anni, occupavano la Sicilia. Era, quindi, forse inevitabile che un Museo degli Angeli trovasse la sua sede in un luogo simile”.

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“Il Museo – ha aggiunto il primo cittadino – rappresenta un unicum in tutta Italia, istituito nel 2006 e attualmente ospitato all’interno dell’ex Convento di Santa Maria degli Angeli, una delle opere architettoniche religiose più importanti del XVI secolo, è un’istituzione comunale permanente, dotata di autonomia per la gestione dei servizi di natura culturale dell’Ente. Si tratta di uno strumento al servizio della comunità, aperto al pubblico di regola sei giorni a settimana, che ha la finalità di custodire, conservare, valorizzare e promuovere lo studio e la conoscenza delle proprie collezioni e del patrimonio culturale in esso contenuti. Il Museo si prefigge, altresì, di documentare il patrimonio esistente, mediante l’acquisizione e la conservazione di dipinti, sculture e di pannelli esplicativi per agevolare i visitatori nel percorso didattico articolato nelle seguenti sezioni: la presenza angelica nella storia dell’uomo: evoluzione nei secoli della figura dell’Angelo nelle culture e nelle civiltà; l’angelologia cristiana; iconografia cristiana europea”.

“Il patrimonio museale – ha sottolineato ancora il sindaco – conta ottanta opere dedicate agli angeli donate da artisti vari, che ne hanno arricchito la dotazione, quali per citarne alcuni, Paolo Schiavocampo, Enrico Benaglia, Franco Nocera, Togo, Turi Sottile. A dette opere si affiancano le donazioni di cento opere di Antonino G. Perricone e 18 di Gianni Maria Tessari. Il Museo si propone di essere luogo di accoglienza, incontro, scambio e confronto generazionale, nonché efficace mezzo per stimolare attività di cooperazione con i paesi limitrofi e i maggiori centri della Sicilia, le città italiane e i Paesi stranieri, nonché di allacciare rapporti con le imprese turistiche nazionali, con indubbie ricadute per l’economia del nostro territorio”.





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