Vanuatu colpita dal terremoto: squadre ONU si mobilitano

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© UNICEF/Damian Mobbs.
A UNICEF water and sanitation (WASH) specialist inspects the damage caused by the earthquake in Mele Maat village, about 10 kilometres northwest of Port Vila, the capital of Vanuatu.

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Le squadre di soccorso delle Nazioni Unite si mobilitano

Vanuatu colpita da un secondo terremoto

Le agenzie delle Nazioni Unite stanno intensificando la loro risposta a Vanuatu dopo che un terremoto di magnitudo 7,3 ha ucciso 12 persone e ne ha ferite oltre 200 all’inizio di questa settimana, mentre una seconda scossa di magnitudo 6,1 domenica ha ulteriormente aggravato le difficoltà per le comunità colpite.

 

23 Dicembre 2024

Lo stato di emergenza rimane in vigore in tutta la nazione insulare e il coprifuoco di sette giorni dal tramonto all’alba in alcune parti di Port Vila doveva terminare il 24 dicembre. Anche la strada di accesso al porto marittimo è stata bloccata. Il secondo terremoto ha aumentato le preoccupazioni e si attendono ulteriori aggiornamenti sul suo impatto, compresa la riapertura dell’aeroporto di Port Vila ai voli commerciali.
Bisogni umanitari
A partire da sabato sera (ora locale), oltre 80.000 persone sono state colpite dal terremoto di martedì, con quasi 1.700 individui temporaneamente sfollati. Undici centri di evacuazione stanno ospitando più di 1.200 persone, mentre altre sono ospitate da famiglie ospitanti.
I bisogni immediati includono l’accesso all’acqua potabile, al cibo e all’assistenza sanitaria, poiché le comunità devono affrontare il rischio crescente di malattie trasmesse dall’acqua. Anche i servizi sanitari sono stati messi a dura prova e l’ospedale centrale di Vanuatu (VCH) ha bisogno di forniture mediche essenziali e di un supporto coordinato per far fronte alle lacune critiche.
Risposta coordinata
In risposta all’escalation della crisi, sabato è atterrato a Port Vila un volo umanitario coordinato dal Servizio aereo umanitario del Pacifico (PHAS) del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM), che ha trasportato squadre di soccorso delle agenzie ONU, partner umanitari e forniture di soccorso.
Agenzie come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) e il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) stanno lavorando a fianco delle autorità nazionali per sostenere la risposta.
L’UNFPA ha allestito tende per la maternità presso il VCH. UNICEF ha allestito quattro tende per gestire l’afflusso di pazienti e ha dispiegato squadre di protezione dell’infanzia per sostenere le famiglie e gli operatori sanitari.
L’UNICEF ha anche consegnato serbatoi d’acqua in vescica al VCH per garantire l’accesso continuo all’acqua potabile.
Il PAM ha inviato specialisti in telecomunicazioni d’emergenza per ripristinare le reti di comunicazione interrotte, fondamentali per coordinare gli sforzi di soccorso. Sta inoltre collaborando con l’Ufficio nazionale per la gestione dei disastri (NDMO) e con i partner per valutare le esigenze di sicurezza alimentare.
Inoltre, il Centro satellitare delle Nazioni Unite (UNOSAT) sta conducendo valutazioni dei danni via satellite per guidare l’allocazione delle risorse e stabilire le priorità delle aree colpite.
I partner umanitari, tra cui Medici senza frontiere (MSF), stanno fornendo assistenza sul campo insieme alle squadre di risposta nazionali.
Una risposta tempestiva è fondamentale
Alpha Bah, direttore dell’Ufficio multipaese del Pacifico del PAM, con sede nelle Figi, ha sottolineato la necessità di una risposta tempestiva per le famiglie colpite.
“Siamo addolorati per la perdita di vite umane e la distruzione di proprietà causate da questo terremoto. Questo sforzo concertato è fondamentale per garantire che le persone colpite dal terremoto ricevano assistenza tempestiva ed essenziale”, ha dichiarato.
“Il PAM è impegnato a sostenere l’NDMO e le altre istituzioni nazionali e continueremo a intensificare i nostri sforzi per sostenere la risposta di Vanuatu di fronte a questa crisi”.

 

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