(di Stefano Ambu)
Aumenta il traffico negli
aeroporti dell’Isola per le festività. Nello scalo di Cagliari,
dal 22 dicembre al 7 gennaio, sono previsti circa 230mila
passeggeri tra arrivi e partenze. Negli aeroporti del nord
Sardegna stimano un flusso di 122.500 passeggeri, per un totale
di 833 voli e un’offerta di circa 148mila posti, con un
incremento del 15% rispetto alle festività dello scorso anno. Ad
Alghero sono previsti circa 50.500 passeggeri, per un totale di
330 movimenti e un’offerta di oltre 60mila posti. Nello scalo di
Olbia si stima un traffico di oltre 72mila passeggeri, per un
totale di 503 movimenti e un’offerta di 87.500 posti.
Ma per gli operatori del settore non è vero turismo: i
passeggeri in arrivo sono soprattutto sardi che lavorano e
studiano fuori e che tornano per un breve periodo di vacanza.
E poi ci sono i costi dei biglietti aerei: troppo alti per
chi non è residente. Chi parte dalla Sardegna lo farà
soprattutto a Capodanno: pacchetti di tre o quattro giorni con
mete anche insolite come Marocco o Turchia. Scenario insolito
per la notte di San Silvestro. Tanti appuntamenti sul palco per
il concerto di fine anno. E anche gli spostamenti interni dei
cagliaritani che andavano ad Alghero o dei sassaresi che
percorrevano la Carlo Felice per trascorrere una o due notti a
Cagliari sembrano meno rispetto all’anno scorso. “Natale a casa
– spiega all’ANSA Paolo Manca, presidente regionale di
Federalberghi – con presenze negli alberghi di sardi di rientro,
cioè parenti e amici che vengono a trovare le famiglie e che
utilizzano le strutture alberghiere ed extralberghiere per
dormire qualche giorno. Non abbiamo flussi turistici
determinanti, tranne qualche piccola eccezione legata
all’enogastronomia, cioè il pranzo di Natale, la cena del 24 in
un albergo o in un agriturismo. Ma stiamo parlando di turismo
interno. Questo per Natale. Sul Capodanno c’è naturalmente più
movimento. Le principali città, Olbia, Sassari, Alghero,
Castelsardo avranno il tutto esaurito negli alberghi aperti.
Che sono il 20% con il 18% di posti letto, quelli sempre
operativi: nessuna apertura in più per le feste natalizie.
Stiamo parlando nella stragrande maggioranza di sardi. È sempre
turismo, ma è un mercato interno”.
C’è anche un nuovo fenomeno, spiegano gli operatori e del
settore: la diffusione di eventi favorisce il consumo di
contiguità. “Se sono di Sassari – spiega Manca – e tra Sassari,
Alghero e Castelsardo posso scegliere tra Gianna Nannini,
Negramaro ed Elodie probabilmente, a meno che non ci siano
fanatici dei Pinguini tattici nucleari o del batterista dei
Police difficilmente mi muoverò. C’è un trend nazionale che
parla comunque di vacanze di prossimità in generale. Ma devo
dire che bene o male gli alberghi lavoreranno, i b&b
lavoreranno, ci saranno seconde case affittate. A Cannigione
hanno affittato le case per Capodanno per il concerto dei
Pinguini tattici nucleari a Olbia. Alghero avrà un’ottima
occupazione di posti letto, Olbia idem, Sassari ha una capacità
ricettiva talmente bassa che saturerà tutto quello che c’è
aperto, Castelsardo lo stesso. Quello che c’è aperto è talmente
poco che verrà saturato. Probabilmente rimarranno dei posti a
Cagliari: non ci sarà il tutto esaurito”.
Dagli alberghi ai bed and breakfast il discorso cambia poco.
Laura Zazzara, presidente dell’associazione Bb, solleva gli
occhi al cielo. E inquadra la questione voli: “Dal primo aprile
al 30 ottobre si lavora bene tutti. Dall’1 novembre fino a fine
marzo, con pochissimi collegamenti aerei si lavora malissimo,
poco e niente. Ovviamente Natale e Capodanno è ancora peggio.
Intanto quei pochi collegamenti che ci sono, che magari
potrebbero portare qualcuno ogni tanto a venire in Sardegna,
vengono saturati da chi torna in famiglia prenotando in
anticipo. Quindi chi volesse venire per Capodanno o Natale non
viene perché i prezzi sono alti e non si trovano i biglietti”.
C’è una differenza rispetto al passato: “A Cagliari tutto
sommato, almeno per la notte del 31, registravamo il tutto
esaurito. Quest’anno non è così perché abbiamo degli artisti
incredibili, in cinque località vicinissime tra di loro. Con
un’offerta del genere nessuno si muove da casa propria. Una
situazione che mette nelle condizioni alcuni alcuni sardi che
andrebbero a vedersi almeno tre di questi concerti di doverne
scegliere solo uno: tutti nella stessa notte è quasi un
peccato”. Risultato? “Ho parlato con diversi colleghi, mi sono
fatta anche un’analisi sui portali di prenotazione: in Sardegna
per Capodanno ci sono ancora molti posti disponibili. Con
un’offerta così importante in tutta la Sardegna, sta portando
poco movimento. E poi il problema dei collegamenti aerei. Si
potrebbe scegliere la Sardegna per i concerti pazzeschi e
passare il capodanno nell’isola. Ma se poi un volo costa 500
euro, uno va in altre destinazioni”.
Pochi crocieristi per Natale e Capodanno: a Cagliari la nave
Lirica ha portato qualche migliaio turisti il 23 dicembre. E poi
tornerà il giorno della Befana.
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