Economia umbra cresce grazie a export, edilizia e turismo
Di Giancarlo lunghi
Economia umbra – L’economia umbra ha resistito nel 2023-2024 con un PIL al + 0,2% ponendo le basi per tenere nel 2025 e la ragione va cercata negli investimenti del PNRR che ha assegnato ai Comuni la responsabilità di realizzare una rilevante mole di investimenti che riguardano soprattutto infrastrutture, diverse opere pubbliche e per la parte restante i servizi compresi anche quelli educativi per la prima infanzia. Arrivano, dall’export, dall’edilizia e dal turismo i dati più positivi che compongono il quadro dell’attività economica raggiungendo una crescita dell’occupazione del 2,6% nel 2023 e dell’1,2% nel primo semestre del 2024.
La dinamica occupazionale è sostenuta anche dal comparto dell’alloggio e della ristorazione che ha portato il dato dei servizi al più 5,4% propiziato dalla ripresa dei flussi turistici. Si tratta di occupazione sia a tempo indeterminato che a termine e mette in evidenza notevoli difficoltà nel reperimento della manodopera dovuto alla regressione demografica e al progressivo invecchiamento della popolazione in atto da anni. Va comunque osservato che occorre un’occupazione di migliore qualità e con stipendi e salari più alti.
Di conseguenza la riduzione dei consumi delle famiglie ha rallentato la compravendita delle abitazioni e quindi la riqualificazione delle stesse dovuta anche alla riduzione degli incentivi fiscali. In Umbria si prevedono nei prossimi 4 anni oltre 66.000 assunzioni e se l’analisi si espande alla professione, si scopre che una parte rilevante del fabbisogno previsto nel periodo 2024-2028 riguarda lavoratori lowskilled, operai specializzati, conduttori di impianti ma non mancano chance che riguardano diplomati e laureati da indirizzo economico, ma anche diplomati in meccanica, meccatronica, energia turismo, enogastronomia e ospitalità. Analizzando i dati si nota un calo dell’attività industriale in particolare la produzione di metalli mentre la meccanica, la siderurgia, il comparto aerospaziale e l’abbigliamento hanno fornito un contributo positivo, così come il settore agricolo e agroindustriale.
Infatti le esportazioni nei primi sei mesi del 2024 hanno registrato un incremento consistente e a trainare la crescita sono principalmente, la maglieria e l’abbigliamento e l’olio umbro al punto che coprono più del 90% delle vendite all’estero. Le esportazioni di abbigliamento e maglieria sono state indirizzate verso i mercati degli USA, della Francia e soprattutto della Cina, così come confermato dall’azienda Brunello Cucinelli che nei primi nove mesi del corrente anno ha realizzato una crescita del fatturato a doppia cifra. L’olio umbro viene esportato in Spagna, Francia, Germania Canada e Corea del Sud.
La crescita delle esportazioni ne primi 6 mesi di quest’anno conferma la capacità distintiva delle nostre Pmi di fornire produzioni di alta qualità e di essere incisive su tali mercati, imprese che sono orientate verso la transizione digitale ed ecologica e supportate finanziariamente dal sistema bancario. Il settore terziario si regge sul turismo che registra una crescita diffusa su tutto il territorio regionale e i flussi vengono soprattutto dal Sud Italia e dai paesi dell’Est Europa, dagli Usa, questi ultimi avvantaggiati dal cambio favorevole del Dollaro rispetto all’Euro.
I turisti, guardando all’aspetto delle varie tipologie ricettive sono indirizzati ad utilizzare e privilegiare gli agriturismi facendo sviluppare attività in larga parte a gestione familiare. e in generale la vacanza fatta in Umbria piace. In questo contesto ha rivestito un ruolo importante l’aeroporto San Francesco d’Assisi che ha segnato un notevole incremento di rotte con il superamento dei 500.000 passeggeri trasportati in un anno .A tale riguardo è indispensabile per realizzare le infrastrutture necessarie e le opere strategiche un grande accordo tra le regioni del Centro Italia, Lazio, Toscana ,Umbria, Marche ed Abruzzo, regioni che complessivamente rappresentano più del 20% del PIL, dell’Export e della popolazione del nostro paese. Ora l’economia sta rallentando nuovamente e saranno necessari adeguati e necessari sostegni regionali e nazionali e fare scelte che incidono direttamente sulla competitività e sull’attrattività dell’Umbria.
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