Stellantis. ‘Ad Atessa produzione nuovo furgone large van dal 2027’

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L’annuncio è arrivato nel pomeriggio al tavolo (vedi foto) tenuto al ministero delle Imprese e del Made in Italy, dove si è discusso, sostanzialmente, del futuro dell’automotive in Italia, con il ministro Adolfo Urso; il ministro del Lavoro, Marina Calderone; quello dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti; la sottogsegretaria Fausta Bergamotto, con i sindacati e con gli amministratori dei territori in cui insistono fabbriche a marchio Stellantis.

Jean-Philippe Imparato, responsabile in Europa del colosso motoristico, ha fatto presente che nello stabilimento di Atessa, da sempre fortezza del gruppo metalmeccanico, “dal 2027 partirà una nuova versione di “large van” appositamente studiata per la massima competitività nei confronti della concorrenza asiatica”. Ha confermato, per il 2024, l’avvio “della produzione di mezzi elettrici e per l’impianto abruzzese si punta anche sul programma CustomFit che permette la conversione e personalizzazione dei mezzi elettrici”. Insomma nei programmi Stellantis la Val di Sangro resta punto fermo e centrale, oltre che, come è stato ribadito, “fiore all’occhiello dell’industria italiana”.

Imparato, nelle sue diverse visite ad Atessa, dopo aver esaminato ogni dettaglio, ha sempre parlato “di un’eccellenza non solo italiana ma di livello globale che, grazie al lavoro delle persone e alla qualità dei prodotti, permette a Stellantis di recitare un ruolo di leadership assoluta nel mercato dei veicoli commerciali leggeri in Europa ma anche di esportare oltre l’80 per cento dei furgoni in oltre 75 Paesi di tutto il mondo”. 

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Con il piano presentato al Mimit, Stellantis punta comunque ad un aumento della produzione, ma dipenderà dal mercato… “Penso – evidenzia Imparato – che oggi abbiamo la risposta su prodotto e motori. Abbiamo il segmento mass market con la Fiat 500 nuova e Pandina, la piattaforma Stella Large per il segmento più alto, e per i veicoli commerciali di Atessa anche l’elettrico. Abbiamo pianificato una copertura di mercato dell’80%, dobbiamo sviluppare il piano e se il mercato risponde facciamo tutti i numeri che abbiamo in testa. Ma non voglio fare promesse che non posso mantenere. Prima mettiamo i prodotti, poi vediamo se il mercato risponde”, conclude il manager.

“Un tavolo costruttivo. Atessa torna al centro della strategia di Stellantis, confermandosi motore trainante del settore”, dichiara Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo, al termine dell’incontro. E ribadisce che in Val di Sangro, che ad oggi rappresenta metà della produzione automobilistica nazionale, vengono e verranno realizzati alcuni dei veicoli commerciali più strategici, ossia Fiat Professional Ducato (anche nella versione elettrica), Peugeot Boxer, la nuova versione di Citroen Jumper a partire dal 2027, Opel/Vauxhall Movano e Toyota Proace Max.

Tutto ciò mentre la Fim Cisl lancia l’allarme sulla cassa integrazione: “Abbiamo una situazione drammatica rispetto agli ammortizzatori sociali – rimarca il segretario nazionale, Ferdinando Uliano. “Entro il prossimo anno finiranno per la quasi totalità dei siti: servono certezze di coperture”. Nel frattempo però aggiunge che “le novità emerse rappresentano un elemento di certezza sulle prospettive e sui volumi a cui si aggiungono novità legate all’ibridizzazione dei modelli e l’impegno sull’indotto”.

Per la Uilm, rappresentata da Crescenzo Auriemma, “bisogna anche sostenere con piani di investimento l’indotto che è in grave sofferenza”. Mentre i segretari Rocco Palombella e Gianluca Ficco sottolineano che “la situazione che vivono i lavoratori negli stabilimenti è drammatica e per questo, nei mesi scorsi, abbiamo scioperato. Dall’incontro di oggi vediamo solamente un cambiamento dell’ approccio di Stellantis ma non nel merito. Apprezziamo che siano stati annunciati nuovi modelli ibridi e la piattaforma small per Pomigliano ma vediamo che i tempi sono troppo lunghi, considerando che non li vedremo prima della fine del 2025. Come vogliamo gestire il prossimo anno che sarà complicato come il 2024? Ancora con la cassa integrazione e i contratti di solidarietà? Noi non lo accetteremo. Ad oggi registriamo solo annunci, ma noi vogliamo i fatti”.

La Fiom, con i segretari Michele De Palma e Samuele Lodi: “E’ stato presentato un piano di ripartenza che però nel 2025 dovrà affrontare il tema della continuità dell’occupazione in particolare nell’indotto ed è necessaria l’integrazione salariale della cassa per i dipendenti. Sul piano industriale ci sono punti critici importanti e la nostra mobilitazione continuerà”. 17 dic. 2024

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