Negli ultimi anni, il settore sanitario si è trovato, su scala globale, di fronte a una svolta decisiva, determinata dalla necessità di modernizzare le infrastrutture per affrontare sfide complesse come l’evoluzione demografica, l’aumento delle malattie croniche e l’impatto delle crisi globali. L’adozione di tecnologie avanzate, tra cui intelligenza artificiale, ascolto ambientale e imaging diagnostico, sta però trasformando l’esperienza di cura, migliorando l’interazione tra pazienti, medici e caregiver e potenziando l’efficienza operativa delle strutture sanitarie.
Secondo i risultati della ricerca dell’Osservatorio Sanità Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, in Italia il mercato della sanità digitale ha raggiunto un valore di 2,2 miliardi di euro nel 2023, con una crescita del 22% rispetto all’anno precedente. Soluzioni come la telemedicina, l’integrazione dei dati clinici e le piattaforme di gestione avanzata stanno rivoluzionando l’accesso alle cure e l’interazione tra gli operatori sanitari.
La pandemia ha accelerato l’adozione di soluzioni digitali nel settore sanitario, evidenziando l’importanza di infrastrutture IT robuste e sicure per proteggere i dati sensibili e ottimizzare i processi clinici e amministrativi. Secondo il Kyndryl Readiness Report, il 92% dei vertici sanitari si dichiara fiducioso nelle proprie capacità infrastrutturali, ma solo il 36% ritiene che siano sufficientemente aggiornate per affrontare le sfide future. Questa discrepanza sottolinea l’urgenza di pianificazioni strategiche che riducano la frammentazione tecnologica e promuovano investimenti mirati.
Oltre il 62% dei leader di settore identifica l’obsolescenza tecnologica come una barriera all’innovazione. Per superare queste limitazioni, è fondamentale adottare soluzioni avanzate, come l’IA generativa e l’automazione, per garantire efficienza operativa e un’assistenza personalizzata e di qualità.
Nel 2024, molte organizzazioni sanitarie hanno già stretto collaborazioni strategiche per affrontare problematiche comuni, condividendo risorse, competenze e innovazioni tecnologiche ma è una tendenza destinata a crescere nel 2025. Al contempo, l’integrazione di piattaforme interoperabili e la sicurezza informatica saranno fondamentali per migliorare l’accesso ai servizi e proteggere i dati sensibili.
I CIO del settore sanitario stanno assumendo un ruolo sempre più simile a coloro che siedono al vertice delle organizzazioni, riflettendo una trasformazione essenziale per rispondere ai cambiamenti rapidi del mercato e migliorare l’efficienza operativa. Man mano che tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale generativa, rivoluzionano la ricerca medica e semplificano la raccolta delle informazioni, il settore deve sfruttare i dati per personalizzare l’assistenza, ridurre i costi e migliorare gli esiti sanitari. Secondo Raffaele Pullo, Practice Leader Cloud, Applications, Data & AI di Kyndryl Italia, “gli approcci tradizionali alla leadership tecnologica non sono più sufficienti per realizzare l’integrazione digitale a 360 gradi richiesta oggi dal settore healthcare. Chi, all’interno delle aziende sanitarie, ha responsabilità nella gestione dell’IT deve agire come un vero e proprio stratega, concentrandosi sull’ottenimento degli obiettivi chiave e adattando continuamente l’intero ecosistema.”
L’intelligenza artificiale generativa è destinata a rivoluzionare il settore nel corso del 2025. Tra i casi d’uso principali troviamo la diagnosi precoce di malattie, la semplificazione dei processi legati alle cartelle cliniche elettroniche e l’elaborazione rapida e accurata dei rimborsi assicurativi. Nonostante il 74% dei leader di settore stia investendo in questa tecnologia, solo il 45% riporta un ritorno positivo sugli investimenti, evidenziando la necessità di un cambiamento comportamentale che coinvolga operatori e pazienti per sfruttare appieno il potenziale dell’IA.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta a sua volta un’occasione unica per accelerare la digitalizzazione del sistema sanitario italiano. Con oltre 4 miliardi di euro stanziati per infrastrutture tecnologiche, telemedicina e potenziamento dei servizi, l’Italia può colmare il divario digitale, migliorare la gestione dei dati clinici e sostenere l’adozione di tecnologie emergenti. Questi investimenti mirano a creare un modello di resilienza replicabile a livello globale, capace di migliorare l’esperienza dei pazienti, ottimizzare i costi e garantire la sostenibilità del sistema.
La trasformazione tecnologica è la chiave per rispondere alle sfide del settore e costruire così un futuro più sostenibile. Solo con un approccio integrato, e a lungo termine, le organizzazioni potranno sfruttare appieno il potenziale dell’innovazione, migliorando l’esperienza dei pazienti e garantendo nel tempo la resilienza.
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