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Firenze, 21-12-2024- Disciplina del sistema informativo, utilizzo di strumenti digitali per ‘gestire’ le aree a maggior concentrazione di flussi, norme puntuali per le locazioni turistiche. Il nuovo ‘Testo unico del turismo’, che rivede, adegua e sostituisce la legge regionale 86 del 2016, è stato approvato oggi in Consiglio regionale. Hanno votato a favore il Pd, Italia Viva e il Movimento 5 stelle; contrari i consiglieri di Fratelli d’Italia; astenuti i consiglieri della Lega. Durante le operazioni di voto sono stati approvati anche alcuni emendamenti del Pd, di Italia Viva, della Lega e un emendamento sottoscritto da tutti i gruppi, con esclusione del gruppo di Forza Italia.

Il nuovo Testo unico definisce un sistema organico per la regolamentazione del turismo in Toscana, includendo la governance, le strutture ricettive, le locazioni turistiche, le professioni turistiche, il trasporto turistico e i sistemi di informazione e promozione. Ecco nel dettaglio i punti principali.

Governance

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

 Viene rafforzato il ruolo dei Comuni aggregati quali principali attori a livello locale sia per l’esercizio delle funzioni amministrative che per la progettazione delle azioni di promozione da realizzare con l’agenzia regionale, portando a compimento la valorizzazione del ruolo degli Ambiti – istituiti con la legge del 2016 – che assumono il nome di Comunità di ambito turistico, per sottolinearne la valenza di soggetto non solo aggregatore di Comuni ma anche di luogo aperto alla partecipazione e al confronto con le realtà locali, pubbliche e private.

Si prevede che le funzioni di informazione e accoglienza turistica, nonché quelle di livello locale relative al sistema informativo regionale del turismo siano esercitate dalle Comunità di ambito, fermo restando che tutte le altre funzioni amministrative di livello locale in materia sono attribuite ai singoli comuni, che potranno però scegliere di esercitarle a livello di Comunità di ambito. Vengono sottratte ai Comuni capoluogo e alla Città Metropolitana le residue funzioni loro spettanti – in materia di agenzie di viaggio e turismo, riconoscimento delle associazioni pro-loco e classificazione delle strutture ricettive – derivate dalla soppressione del ruolo delle Province e finora esercitate, in via eccezionale, per l’intera circoscrizione provinciale/metropolitana, per conferirle ai Comuni, i quali, specie se minori, potranno esercitarle a livello di Comunità di ambito.Sistema informativo regionale del turismo, banche dati, promozione turistica

 La promozione turistica compete alla Regione, che la effettua avvalendosi delle agenzie regionali Toscana Promozione Turistica e Fondazione Sistema Toscana. Rafforzati e delineati più efficacemente i margini di azione della promozione turistica, in particolare di promozione e marketing turistico digitale, definendo anche l’ecosistema digitale del turismo, quale ambiente in cui gli operatori pubblici e privati interagiscono attraverso le infrastrutture e le piattaforme digitali del Sistema Informativo Regionale gestito dalla Regione, quelle gestite da FST e dal neo-costituito Osservatorio regionale sul turismo, gestito da TPT, strumento di condivisione e analisi di dati e informazioni provenienti da banche dati della Regione e da altre, sia pubbliche che private.

Prodotto turistico omogeneo

 Si opera una decisa revisione, volta a chiarire gli elementi costitutivi e la natura regionale del prodotto stesso, intervenendo e modificando radicalmente la fase di costruzione del PTO e rafforzando il coinvolgimento degli operatori, prevedendo che la proposta di riconoscimento nasca dagli operatori stessi, che dovranno aggregare le componenti pubbliche e private ai fini della promozione del PTO. Sarà poi TPT a gestirne le attività, in collaborazione con i soggetti pubblici e privati che aderiscono al Prodotto.

Strutture alberghiere

 Ampliata la gamma dei servizi offerti, con la possibilità di mettere a disposizione degli ospiti attrezzature per attività ludico-motorie e fitness, predisponendo locali per attività temporanee di smart working. Possibilità di aumentare, entro limiti definiti dal Comune, la propria capacità ricettiva, con possibilità di associare nella gestione civili abitazioni che sono nella disponibilità e nelle vicinanze della struttura alberghiera, a patto che si proceda al mutamento della destinazione d’uso e che sia garantito non solo l’utilizzo dei servizi della struttura alberghiera, ma anche lo standard qualitativo corrispondente al livello di classificazione dell’albergo.

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 Ispirandosi a quanto avviene in Svizzera, che vanta le migliori accademie di hotellerie e le migliori professionalità nel campo dell’accoglienza, gli alberghi con 4 o 5 stelle possono organizzare attività didattiche e formative in materia di accoglienza e ospitalità, rispettando le disposizioni ed i requisiti di legge in materia di istruzione, formazione e lavoro. L’attività dovrà essere localizzata nelle aree comuni della struttura, sempre che lo svolgimento di tali attività sia compatibile con i servizi offerti dalla struttura stessa e non rechi pregiudizio al livello qualitativo degli stessi.

Affittacamere e bed and breakfast

 Viene scelto di disciplinare nella legge solo le attività ricettive esercitate in forma imprenditoriale. Quindi per le attività di affittacamere e b&b non imprenditoriali (ovvero quelle esercitate nell’abitazione ove il gestore ha sia la residenza che il domicilio) vengono escluse dal TU. Quelle imprenditoriali dovranno esercitarsi in unità immobiliari, immobili e unità immobiliari con destinazione d’uso turistico-ricettiva. Per gli esercizi esistenti, il mutamento di destinazione d’uso deve avvenire entro il 31/12/ 2025 e sarà agevolato dal fatto che, se avviene in assenza di opere edilizie, sarà sgravato dalla corresponsione del contributo per gli oneri di urbanizzazione. Le strutture non professionali esistenti potranno continuare ad esercitare, anche se non si convertiranno alla forma imprenditoriale.

Albergo diffuso

 Viene anzitutto chiarito che – a dispetto del nome – non fa parte delle strutture ricettive alberghiere: conseguentemente è cassata la previsione per cui può essere composto anche da una struttura ricettiva, alberghiera o extra alberghiera, alla quale si dovrebbe continuare ad applicare la disciplina prevista per la rispettiva tipologia. Una norma che ha ingenerato confusione, dal momento che dispone dell’eventualità che la struttura ricettiva dell’albergo diffuso “si innesti” su un’altra struttura ricettiva, creando una duplicazione difficile da gestire. È stata riformulata pertanto la norma in modo che non vi sia equivoco sul fatto che l’albergo diffuso è una peculiare “struttura a rete”, che aggrega alloggi di natura residenziale, anche per sopperire alla carenza di altre forme di ospitalità nei nuclei abitati di piccole dimensioni.

Locazioni turistiche

 I comuni a più alta densità turistica potranno adottare un regolamento in cui individuare criteri e limiti allo svolgimento dell’attività di locazione breve per finalità turistiche, per perseguire la corretta fruizione turistica del patrimonio storico, artistico e culturale e la preservazione del tessuto sociale. Con l’obiettivo di contrastare la scarsità di alloggi a canoni accessibili destinati alla locazione a lungo termine ed in coerenza con i recenti pronunciamenti della Corte di Giustizia dell’Unione europea (v. sentenza 22 settembre 2020, cause riunite C-724/18 e C-727/18, Cali Apartments), nei comuni che adottano tale regolamento l’esercizio dev’essere subordinato al rilascio di una specifica autorizzazione.

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Stabilimenti balneari

 Puntando alla destagionalizzazione, si attribuisce natura di attività principale, allo stesso modo della balneazione, sia al trattamento elioterapico che alla talassoterapia, in modo da consentire di prolungare il periodo di apertura degli stabilimenti.

Agenzie di viaggio e turismo

 Se ne razionalizza e semplifica la disciplina, in particolare riguardo ai requisiti e agli obblighi per l’esercizio dell’attività. Novità anche per la disciplina della comunicazione al Comune sul rinnovo delle polizze assicurative per responsabilità civile e della prestazione di garanzia per i casi di insolvenza e fallimento. Per quelle online è stabilito che siano soggette all’osservanza di tutte le disposizioni in materia di agenzia di viaggio, ad eccezione della disponibilità di un locale per l’esercizio dell’attività.

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 Adeguate le previsioni della legge regionale alla sopravvenuta normativa statale, specificando che la competenza al rilascio dell’abilitazione è dei Comuni.

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Trasporto turistico

Attribuita ai comuni a più alta densità turistica la facoltà di individuare zone o aree in cui definire criteri e limiti specifici per le attività di trasporto turistico, per salvaguardare una corretta fruizione turistica del patrimonio storico, artistico e culturale, sempre nel rispetto dei principi di necessità, proporzionalità e non discriminazione.

Professioni turistiche

 Essendo materia in regime di competenza concorrente, si è reso necessario l’aggiornamento della disciplina della guida turistica, per conformare le disposizioni regionali alla riforma recentemente approvata dallo Stato (legge 190/2023). Confermate le discipline vigenti in materia di accompagnatore turistico, guida ambientale, maestro di sci e guida alpina, per le quali non vi sono stati interventi da parte del legislatore statale.

Il dibattito della politica e delle associazioni di categoria

Soddisfatto il presidente Eugenio Giani: “Con l’approvazione – ha spiegato – compiamo un passo decisivo per garantire maggiore chiarezza normativa e strumenti più efficaci a sostegno di un settore strategico per la Toscana. Il risultato di un lavoro condiviso, realizzato ascoltando gli operatori, le amministrazioni locali e tutti i soggetti del settore. I punti chiave sono: semplificare le procedure, valorizzare le eccellenze locali e promuovere un modello di turismo sostenibile e accessibile.

Particolare attenzione è stata dedicata all’innovazione digitale e alla formazione, per rendere il sistema turistico competitivo e al passo con i cambiamenti globali. Una riforma che mette al centro non solo i visitatori, ma anche le comunità locali, che devono poter beneficiare direttamente del valore economico, sociale e culturale di un settore che incide per il 15% sul Pil regionale. Lavoreremo da subito per garantire una corretta applicazione del testo e continuare a costruire un turismo di qualità per il futuro”.

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“Un impianto tutto nuovo – ha commentato l’assessore a economia e turismo Leonardo Marras – che si pone come orizzonte governare i prossimi anni facendo leva sulla capacità di gestire i dati ed usare le nuove tecnologie e soprattutto di puntare sulla qualità. Che significa stipulare un patto con le imprese. Il nuovo TU si concentra sulle imprese e sulla gestione di servizi turistici di qualità da parte delle strutture ricettive, dotate di tutti gli strumenti più avanzati proprio grazie alla legge”.

Marras prosegue poi sottolineando che “vengono affrontati i temi dell’equilibrio, della sostenibilità, della capacità di governare i processi dove il turismo, diciamo, diventa ‘problematico’. È grazie al dibattito scaturito in Aula che è stato possibile migliorare il TU con particolare attenzione proprio a questo elemento, la concentrazione del turismo in alcune destinazioni, arrivando a individuare strumenti che sono all’avanguardia a livello nazionale”. Infine secondo l’assessore “la nuova struttura delle competenze consolida il rapporto tra la Regione, le sue Agenzie ed i Comuni, ed in particolare gli Ambiti turistici che nel tempo si sono affermati come gli strumenti di raccordo delle politiche di gestione delle Destinazioni, a partire dai servizi di informazione e accoglienza turistica.

In un’ottica di impostare un lavoro basato sulla costruzione di modelli di offerta articolati, specie nei territori meno conosciuti”.

“Questa legge sul turismo è un’occasione persa, non è innovativa e non crea le basi per portare i flussi turistici nelle mete meno conosciute, che è la grande sfida del turismo in Toscana. Siamo fortemente contrari all’impostazione generale della legge perché non è innovativa, non crea nuove opportunità, non stimola la redditività delle imprese e soprattutto ritiene il turismo un fenomeno da limitare e non da sviluppare. Inoltre va a creare contrapposizioni tra gli operatori.

Oggi posso dire di aver trovato ridicola la preventiva esultanza del sindaco Funaro che ha plaudito ad una norma poi modificata, senza rispettare la discussione e la votazione del Consiglio regionale. Fossi stata nei colleghi del Pd avrei contestato questa prevaricazione da parte di un singolo primo cittadino. Quest’esternazioni sono anche la riprova del fatto che il Pd ha voluto utilizzare questa legge per incolpare il privato delle condizioni del centro storico di Firenze. Se oggi non è più possibile abitare nel cuore della culla del Rinascimento, è responsabilità di chi ha governato la città e ha permesso: il frazionamento degli appartamenti e lo svuotamento di servizi dal centro. Questa legge non risolverà i problemi del centro storico di Firenze e tanto meno farà tornare i fiorentini a vivere accanto a Piazza Duomo.

Paradossalmente, la norma potrebbe essere più funzionale a città diverse da Firenze dove i centri storici sono ancora vivibili. Dopodiché rimango dell’idea che sia fortemente probabile che questa legge sarà impugnata sia davanti al tribunale amministrativo che davanti a quello costituzionale. Insomma l’ennesima scelta del Partito democratico che porterà ad allontanare ancora di più i cittadini dalle istituzioni perché ancora una volta la politica non è stato in grado di decidere niente” afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Sandra Bianchini.

“Dopo l’estenuante ostruzionismo della destra, abbiamo ottenuto un’importantissima vittoria. Siamo grandemente soddisfatti del risultato raggiunto con l’approvazione del nuovo Testo Unico sul Turismo: la Toscana è la prima regione italiana ad avere una legge che lo disciplina, combattendo così le degenerazioni dell’overtourism. Si tratta di un elemento di innovazione fortissimo, una novità assoluta nel nostro Paese, in linea con la proposta di legge che il Partito democratico ha presentato a livello nazionale – prima firmataria la segretaria Elly Schlein. Come Pd regionale, il cui ruolo è stato determinante nel raggiungere questo obiettivo, siamo molto contenti e orgogliosi del fatto che la Toscana si caratterizzi per essere all’avanguardia nel recepire i cambiamenti che il fenomeno turistico ha subito nell’arco degli ultimi anni, valorizzandolo ma allo stesso tempo intervenendo su quelle che sono le criticità che si sono venute a creare, per delineare così un nuovo modello di sviluppo economico, sociale e culturale delle nostre città.

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Vogliamo ringraziare il Consiglio regionale per l’eccellente lavoro svolto con il presidente Antonio Mazzeo, il gruppo Pd, la Commissione sviluppo economico guidata dal presidente Gianni Anselmi, oltre che il presidente Giani e la Giunta regionale” dichiara il segretario del Pd Toscana Emiliano Fossi.

“Possiamo ritenerci soddisfatti per le modifiche introdotte al Testo Unico sul Turismo della Regione Toscana: le richieste che avevamo avanzato in fase di concertazione come rappresentanti del comparto open air delle strutture ricettive, quali campeggi e villaggi turistici, sono state accolte: sia sul lato urbanistico e della paesaggistica e sull’utilizzo del mobile-home, sia per quanto riguarda la richiesta avanzata di avere la possibilità di installare delle foresterie all’interno delle strutture, fornendo così un servizio aggiuntivo a favore dei lavoratori: con questa introduzione abbiamo così la possibilità di far alloggiare il personale dipendente, che essendo stagionale spesso arriva da altri comuni o aree della regione. Adesso al lavoro sul nuovo regolamento” dichiara Andy Fedi, presidente di FAITA Toscana.

“Siamo orgogliosi di aver contribuito con un confronto serrato, prima con la giunta e poi, soprattutto con la seconda commissione, alla definizione del testo che è andato in aula in Consiglio Regionale in materia di affitti brevi, contenuto nella legge regionale sul turismo -dichiarano dalla Cgil Toscana- Il testo definitivamente licenziato dall’aula è importante perché conferisce all’intero comparto turistico una possibilità organica di regolazione.

Consente per la prima volta, a tutti i Comuni soggetti ad una alta tensione abitativa della Toscana, di operare scelte che possano conciliare la possibilità di ospitare visitatori con la necessità di tutelate la qualità dell’abitare dei residenti.

I Comuni possono dotarsi di strumenti per adattare la regolamentazione ai contesti territoriali, con la finalità sia di contrastare l’innalzamento dei costi dell’abitare, sia di rilanciare un modello turistico che sappia innalzare la qualità dell’ospitalità, dell’impresa e del lavoro in questo settore, in modo sostenibile rispetto al diritto all’abitare all’interno delle nostre città.

Si tratta di una legge regionale che assume un grande valore politico anche a livello nazionale, facendo da apripista in una materia in cui fino ad oggi il Governo non era voluto intervenire, lasciando soli gli enti locali.

I prossimi passi, quindi, saranno quelli di redigere i regolamenti comunali, associandoli sia ad un grande sforzo pubblico per l’incremento degli alloggi destinati a favorire la residenzialità, sia a contrattazioni che innalzino e qualifichino le condizioni di lavoro nei settori turistico ricettivi, che troppo spesso subiscono condizioni non consone ad un settore che produce tanta ricchezza” concludono da Cgil Firenze, Sunia e Federconsumatori Toscana.

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“Il nuovo Testo unico per il Turismo regionale approvato dal Consiglio regionale della Toscana, dota finalmente la nostra regione di strumenti legislativi concreti per affrontare alcuni degli aspetti più gravi della turistificazione dei territori. In particolare, un ampio numero di Comuni può ora dotarsi di regolamenti stringenti per tutelare lo spazio abitativo.

Un fatto che accogliamo molto positivamente, poiché recepisce il senso di quanto Progetto Firenze, con SUNIA, CGIL, Federconsumatori e tanti cittadini, chiedono da anni: dotare i Comuni di strumenti per governare la diffusione di attività ricettive e locazioni turistiche nello spazio residenziale fissando precise regole, sia quantitative sia qualitative. Nel complesso, le nuove norme inserite nel TuT consentono alle Amministrazioni locali di mettere in campo un ampio ventaglio di azioni: alcune possibili già da subito nei confronti delle nuove attività e altre, da predisporre con le dovute gradualità per affrontare situazioni di sofferenza già in atto in alcune città.

La responsabilità politica ora passa ai Comuni, che auspichiamo entrino in azione rapidamente per preservare, o ripristinare laddove necessario, quel delicato equilibrio – essenziale alla vivibilità e allo sviluppo delle città – tra i diritti di chi nella città risiede e lavora, o vorrebbe farlo, e quelli di chi fa impresa.

All’Amministrazione di Firenze, che prima ancora della Regione ha saputo accogliere le nostre sollecitazioni, chiediamo ora di continuare il confronto per dotare la città di un regolamento valido su tutto il territorio comunale. Al contempo, invitiamo la Sindaca di Firenze, anche nel suo ruolo di delegata Anci alle politiche per la casa, a farsi promotrice di un tavolo di confronto permanente con la vasta rete di associazioni di cittadini che da tutte le città d’Italia si battono da anni per una legge nazionale in materia, al fine di estendere quanto oggi previsto per la Toscana a tutto il nostro Paese” dichiarano dall’Associazione Progetto Firenze.



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