CITTADELLA GIUDIZIARIA A CHIETI: LA LEGA, “IL TRIBUNALE E’ UN VALORE ECONOMICO DEL CENTRO STORICO” | Notizie di cronaca

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CHIETI – “La nostra posizione in merito al trasferimento del Tribunale di Chieti nella struttura del San Camillo, e’ nota da tempo. Noi comprendiamo benissimo che il Presidente della Regione, inquadrando le problematiche da un punto di vista più alto e complessivo, individua in questa operazione un’opportunità più generalizzata per la cittadella giudiziaria, ma anche in ottica di edilizia sanitaria regionale. Questo però non coincide con gli interessi della città di Chieti che da troppi anni sta subendo un depauperamento, in particolar modo nella parte alta, drammaticamente dannoso per la sua economia e il suo tessuto sociale”. Lo affermano i membri del Gruppo Consigliare Lega al Comune di Chieti Mario Colantonio, Fabrizio Di Stefano,Liberato Aceto, Emma Letta.

“Le facoltà universitarie portate nel campus, il SS.Annunziata, rimasto drammaticamente vuoto o semivuoto, e le strutture trasferite al Theate Center, ed ogni volta era stato detto che ci sarebbe stato un qualcosa di compensativo al fine di restituire alla parte alta della Città quanto le veniva tolto. Questa volta è ancora peggio, perché questa operazione rischia di delocalizzare dal Centro Storico la più grande “Azienda che produce economia” con un più grave rischio di far perdere a Chieti anche la sede della Corte d’Assise, che rischia di migrare altrove, perché nella struttura del San Camillo non ci sarebbero gli spazi sufficienti per un’aula giudiziaria adeguata. Si parla di un accordo con l’ Università’ per la realizzazione di una casa dello studente nella sede del Tribunale; se ci fosse questa intenzione, l’Università potrebbe realizzarla all’ospedale militare, dove ricordiamo si era a suo tempo impegnata per investimenti di 10 milioni di euro con un accordo quadro per la  “Cittadella della Cultura”, poi ridotto a  a 5, e poi a zero”.

“La nostra quindi è una posizione non contro qualcuno contro qualcosa, ma per la Città, lo avevamo sollecitato e votato favorevolmente all’Ordine del Giorno in consiglio comunale già in agosto 2024, dove anche altre forze di minoranza si erano unite al nostro voto, lo avevamo richiesto, su suggerimento del nostro capogruppo (Colantonio), all’Amministrazione Comunale , ed oggi che, finalmente, dopo 4 anni, questa Amministrazione “confeziona” un atto consigliare a tutela della Città, noi lo sosteniamo convintamente poichè siamo stati chiamati a rappresentare gli interessi della città di Chieti e riteniamo che così adempiamo al nostro mandato. Tra l’altro, è stato detto che, con i proventi di questa operazione, si andrà a realizzare a Santa Maria Imbaro un’importante investimento sanitario su una  struttura tecnico scientifica chiusa da anni”.

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“Nulla contro questa iniziativa, ma denunciamo con forza lo stato di abbandono della sanità a Chieti ed in particolare del nostro nosocomio. Amministrazione comunale e Asl non sono riusciti ancora a trovare una soluzione per dare al nostro ospedale un decoroso parcheggio sentiamo e parlare di investimenti su Vasto e su Lanciano, per restare nella nostra provincia, ma dell’utilizzo delle risorse destinate all’ospedale di Chieti non troviamo traccia, mettendo così a rischio anche la permanenza della facoltà di Medicina a Chieti”.

“Ma su questo torneremo anche in alta sede. La  realizzazione del San Camillo, come complesso pubblico ospedaliero sanatorio, parte dagli anni 30 del secolo scorso, questa destinazione poteva essere modificata perché nella specifica scheda del piano di servizi c’era scritto ed attuabile quanto previsto dalla legge regionale urbanistica articoli 30 bis  30 ter, cioè destinare quella struttura qualsiasi altra destinazione , cioè in quel modo di fatto si è aperta al mercato quella struttura sin dal 2008. Struttura che non è abbandonata a se stessa, ma, dal mese di gennaio /febbraio 2024 anche su segnalazione del nostro Capogruppo, è stato istituito un servizio di vigilanza armata H 24  sulla struttura perché vi sono conservati gli archivi attivi della Asl e dell’ospedale Santissima Annunziata al fine di escludere atti vandalici più gravi. Questa  struttura  negli anni 30 a seguire, era un’eccellenza per le caratteristiche di salubrità e di modernità tecnologica e fu  realizzata da un architetto importantissimo Giuseppe Florio. E tale funzione sanitaria della struttura è stata svolta fino al 2007 ospitando per anni il polo cardiologico e cardio chirurgico con professionalità di altissimo calibro che diedero lustro alla Sanità di  Chieti in tutto il mondo. Oggi dobbiamo puntare a recuperare l’Ospedale San Camillo in tale ottica.

“Dunque oggi il problema più grosso che viviamo negli ospedali e l’età dei pazienti che si è alzata tantissimo, per cui, dopo un  intervento chirurgico si ha la necessità di residenze sanitarie a destinazione riabilitativa: il San Camillo può essere una grande RSA di valenza regionale per il post acuzie per tutti i nosocomi dell’Abruzzo. I poli di attrazione devono essere recuperati e potenziati e posti a servizio e beneficio dei cittadini e non devono rimanere abbandonati” .

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