Talamone, casa dei polpi: sorpresa in una delle anfore. Decolla il progetto voluto anche da Giovanni Storti (del celebre trio)

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TALAMONE. Un polpo ha trovato casa dentro l’anfora numero 36. È questa la nuova scoperta fatta dall’Università di Siena nell’opera di monitoraggio delle anfore gettate nel mare davanti al borgo garibaldino nell’ambito del progetto “Casa dei polpi”.

«Durante l’ultimo campionamento Guia (Consales ndc), ricercatrice dell’Università di Siena – si trova scritto sulla pagina Facebook de La Casa dei pesci – ha fatto una scoperta sorprendente: all’interno dell’anfora numero 36, tra le prime 50 collocate sul fondale marino, sono stati trovati ciottoli e conchiglie».

Secondo i realizzatori del progetto questo sarebbe un segnale inequivocabile che un polpo ha scelto proprio quell’anfora come tana. Che è lo scopo per il quale è nato il progetto che ha visto gettare in fondo al mare, per il momento, 150 anfore.

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«I polpi infatti – spiegano sulla pagina della Casa dei pesci – sono noti per l’accumulo di oggetti all’ingresso delle tane: raccolgono ciottoli, conchiglie, pezzi di corallo e persino oggetti artificiali (come vetri o plastica) per bloccare o mimetizzare l’ingresso della loro tana e proteggerla da predatori».

Agli inizi di gennaio sono state gettate in mare le ultime 100 anfore delle 150 previste dallo studio scientifico dell’università di Siena.

I rifugi per i polpi sono stati distribuiti in due siti di studio, Punta del Corvo e Cannelle, che saranno campionati nel corso del tempo.

Le anfore sono state collocate con la collaborazione di @octopolis.green, un progetto di crowdfunding destinato a finanziare il monitoraggio scientifico del gruppo di ricerca Magiamare dell’Università di Siena.

La “Casa dei polpi” è un progetto che si inserisce in quello ormai consolidato della “Casa dei pesci” nato da un’idea di Paolo il Pescatore che ha avuto anche l’idea delle anfore per proteggere i polpi che sono in via di estinzione.

Si tratta di un progetto sperimentale che era stato presentato a fine aprile a Talamone.L’obiettivo è quello di gettare in mare 20mila anfore di terracotta. I polpi sono in via di estinzione a causa delle moltissime trappole che vengono messe in mare per la loro pesca.

Per questo motivo è stato ideato un progetto analogo a quello che cerca di combattere la pesca a strascico illegale. Contro la pesca a strascico vengono gettate sui fondali sculture di marmo che diventeranno La Casa dei pesci mentre per i polpi saranno messe in mare le anfore di terracotta.

Le prime 150 sono già state messe a dimora nei fondali marini. L’intento è quello di offrire rifugi sicuri ai polpi per poter facilitare le loro riproduzione. E l’anfora 36 dimostra che il progetto funziona e tutti si augurano che sia solo l’inizio: più polpi sceglieranno le anfore come tana e più saranno al sicuro e sarà possibile combattere la loro estinzione.

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Il progetto ha avuto, al momento della presentazione, un testimonial di eccezione: l’attore Giovanni Storti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo.

Storti ha sposato subito il progetto della Casa dei polpi e dei pesci perché il suo obiettivo è quello di sensibilizzare il maggior numero di persone possibili sull’importanza del rispetto dell’ambiente e delle buone pratiche da mettere in atto, sulla terra e in mare. 

 



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