Roma è la 1° città in Italia ad approvare un piano organico per aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici
Roma ha approvato la sua prima Strategia di Adattamento Climatico (scarica il piano in fondo all’articolo), un documento che segna una svolta nel contrasto del cambiamento climatico. La capitale è la 1° città italiana a dotarsi di un piano organico per prepararsi agli impatti della crisi climatica, dagli eventi estremi e acuti agli eventi a insorgenza lenta, fino al 2050, in linea con l’orientamento del PNACC, il Piano nazionale per l’adattamento al cambiamento climatico approvato nel 2023.
Perché Roma ha bisogno di una strategia di adattamento climatico?
Come la maggior parte del territorio italiano e moltissime altre grandi città, anche Roma è particolarmente vulnerabile agli effetti del cambiamento climatico.
In Italia, al 31 dicembre 2022, la fotografia del rischio idrogeologico aveva questi dati:
- il 93,9% dei comuni italiani (7.423) è interessato dal rischio per frane, alluvioni e/o erosione costiera;
- 1,3 milioni di abitanti sono a rischio frane;
- 6,8 milioni di abitanti sono a rischio alluvioni;
- le famiglie a rischio sono quasi 548.000 per frane e oltre 2,9 milioni per alluvioni;
- su un totale di oltre 14,5 milioni di edifici, quelli in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata sono oltre 565.000 (3,9%);
- gli edifici che si trovano in aree inondabili nello scenario di media pericolosità sono oltre 1,5 milioni (10,7%).
Trasposti sulla realtà di Roma, i dati sull’impatto dei cambiamenti climatici e sul rischio climatico per la Capitale sono imponenti:
- Rischio idrogeologico: 400.000 persone vivono in aree a rischio, di cui 145.000 sono esposte a esondazioni dirette e 245.000 a rischio di alluvioni lampo.
- Aumento delle temperature: le ondate di calore stanno diventando più frequenti e intense, con impatti significativi sulla salute pubblica, specialmente nei quartieri più fragili.
- Popolazione a rischio: il 9% della popolazione vive in quartieri a rischio in periodi di prolungate ondate di calore. Il 26% degli anziani sopra i 65 anni vive in zone a rischio salute per le condizioni ambientali di caldo eccessivo d’estate e troppo smog.
- Quartieri più fragili: per l’alta cementificazione e pochi parchi e alberi, sono particolarmente a rischio i quartieri Tiburtino sud, Tor Sapienza, La Rustica, Prati, XX settembre, Esquilino, Celio e Centro storico, Nomentano, Università, Verano, S. Lorenzo e Flaminio
- Litorale costiero a rischio: l’erosione, l’innalzamento del livello del mare e i fenomeni estremi minacciano le aree costiere.
Gli obiettivi della Strategia di Roma per adattarsi alla crisi climatica
Le 368 pagine del piano capitolino per l’adattamento al cambiamento climatico sono orientate a raggiungere 5 macro-obiettivi:
- Ridurre i rischi per la sicurezza e la salute delle persone:
- Rafforzare i sistemi di allerta e prevenzione per piogge intense, alluvioni e ondate di calore.
- Integrazione di infrastrutture resilienti per migliorare la vivibilità urbana.
- Ripensare il rapporto con l’acqua e il mare:
- Gestione sostenibile delle risorse idriche, riducendo il consumo di acqua sorgiva e promuovendo il riutilizzo dell’acqua piovana e depurata.
- Protezione del litorale contro l’erosione e l’innalzamento del mare.
- Ridurre il caldo nei quartieri e migliorarne la vivibilità:
- Contrastare l’effetto isola di calore urbana con interventi di forestazione, aumento degli spazi verdi e uso di materiali riflettenti.
- Iniziare dai quartieri più fragili:
- Priorità alle aree con alta vulnerabilità sociale e climatica, coinvolgendo il Terzo Settore e rafforzando il supporto alle comunità locali.
- Costruire un’economia resiliente:
- Mitigare i danni economici nei settori chiave come agricoltura, industria e turismo, favorendo soluzioni sostenibili e innovative.
Priorità e misure del piano di Roma contro i cambiamenti climatici
La Strategia di Adattamento Climatico di Roma è stata presentata per la 1° volta 1 anno fa, a gennaio 2024. È stata elaborata con il supporto di enti scientifici di alto livello, come il CMCC, ed è poi stata soggetta a un lungo periodo di consultazione pubblica.
Le priorità da affrontare individuate dal piano sono 4:
- piogge intense e alluvioni che mettono a rischio quartieri e infrastrutture;
- la sicurezza degli approvvigionamenti idrici in uno scenario di riduzione delle precipitazioni e periodi più lunghi di siccità;
- l’adattamento dei quartieri alle crescenti temperature con conseguenze sulla salute delle persone;
- gli impatti sul litorale costiero dei processi di erosione e di fenomeni di piogge e trombe d’aria sempre più violenti, in uno scenario di innalzamento del livello del mare.
Per ciascun aspetto, la Strategia Adattamento Climatico prevede delle misure per aumentare la resilienza della città.
Vediamo nel dettaglio quali sono le misure previste dalla Strategia Adattamento Climatico di Roma per ciascuna delle 4 priorità.
Misure per rafforzare la resilienza nei confronti di piogge intense e alluvioni
- Realizzazione di interventi prioritari per la gestione delle piene fluviali a monte di Roma e degli affluenti del Tevere.
- Mitigazione del rischio idraulico nelle zone di bonifica.
- Messa in sicurezza dei 26 siti in frana prioritari individuati nel Piano stralcio di Assetto idrogeologico.
- Manutenzione del reticolo fognario delle acque bianche, rafforzamento del piano caditoie e prevenzione nelle aree a maggior rischio idraulico.
- Rafforzamento della resilienza delle reti infrastrutturali e energetiche, introduzione di linee guida progettuali.
- Tutela delle aree a rischio idraulico e soggette a flash floods, incremento della permeabilità dei terreni e gestione delle acque piovane nelle trasformazioni urbanistiche.
- Rafforzamento degli obiettivi di adattamento climatico nel Contratto di Fiume del Tevere per la gestione dei territori fluviali.
Misure per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti idrici
- Raddoppio e messa in sicurezza dell’acquedotto Peschiera.
- Riduzione delle perdite nel sistema acquedottistico tramite distrettualizzazione, digitalizzazione e sostituzione delle condotte degradate.
- Adeguamento della rete dei collettori fognari, completamento degli allacci alla rete di depurazione e potenziamento dei depuratori per rispettare gli standard di trattamento.
- Creazione di una rete di distribuzione dell’acqua proveniente dai depuratori per usi compatibili, come irrigazione e pulizia delle strade.
- Ampliamento della rete di invasi per la raccolta di acque meteoriche nei parchi e nelle aree agricole.
- Tutela delle acque sotterranee, monitoraggio dei pozzi e sperimentazione di interventi per favorire l’infiltrazione delle acque meteoriche.
- Promozione della riduzione dei consumi idrici e del recupero delle acque bianche e grigie negli edifici e nelle attività produttive.
- Sperimentazione di modelli innovativi per la gestione integrata delle risorse idriche nei distretti produttivi e nelle aree agricole.
Misure per ridurre l’impatto delle ondate di calore e dell’aumento delle temperature
- Approvazione di un piano di intervento per mitigare gli impatti delle ondate di calore nelle aree urbane più a rischio.
- Introduzione di linee guida per ridurre l’effetto isola di calore, con indicazioni sui materiali e soluzioni NBS (Nature-Based Solutions).
- Approvazione di un piano per la rete ecologica e la biodiversità, con interventi di forestazione e rafforzamento delle connessioni ecologiche.
- Revisione delle norme tecniche e del regolamento edilizio per promuovere la permeabilità dei suoli e l’adattamento climatico.
- Estensione della rete di fontanelle di acqua potabile nelle piazze e spazi pubblici sprovvisti, a partire dalle aree più vulnerabili.
- Creazione di un sistema integrato di monitoraggio delle temperature, con nuove centraline nelle aree maggiormente soggette all’effetto isola di calore urbana.
Misure per rafforzare la resilienza del litorale e degli abitati costieri
- Approvazione del Piano di difesa e gestione delle coste, con interventi per la difesa dei litorali e degli abitati costieri.
- Coordinamento degli interventi sul litorale costiero, monitoraggio e contrasto alla risalita del cuneo salino.
- Approvazione del nuovo Piano di Utilizzazione degli Arenili (PUA), con ridefinizione delle aree e riqualificazione dell’offerta mediante strutture ecocompatibili.
- Rafforzamento ed estensione del sistema dunale costiero.
Scarica il piano di Roma per l’adattamento ai cambiamenti climatici
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