tanti progetti nonostante gli anni difficili

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Allo scadere del proprio mandato, il cda di Israa fa il punto degli ultimi cinque anni (l’insediamento era stato il 27 gennaio 2020), che non esitano a definire “molto impegnativi e in alcuni tratti davvero difficili” tra lo scoppio della pandemia e la crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina. Nonostante ciò, ritengono di lasciare “un ente solido” con “alta qualità dell’assistenza” a fronte di un aumento giornaliero della retta di 6 euro in cinque anni, consapevoli che “il presidente migliore è sempre quello che verrà” e la possibilità di fare meglio è sempre ampia. Tanti i progetti in corso e tra le principali sfide la “crisi di vocazione” tra i giovani nel dedicarsi alle professioni di assistenza sanitaria. Particolare attenzione è stata riservata al tema della salute mentale, visti i numeri preoccupanti (anche a livello locale) di demenza precoce.

Il nodo rette e personale. La possibilità (concreta o paventata) di un aumento delle rette delle Rsa serpeggia da giorni tra i diversi organi di informazione, dovute al già previsto aumento dei costi dell’energia e al rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici locali, di cui si discuterà a Roma a fine mese. Israa, per ora, non aumenterà le rette, con la consapevolezza di essere un ente diverso da molti altri del territorio, innanzitutto per dimensione (trattandosi della Rsa più grande della provincia). “Non bisogna dimenticare che gli stipendi dei dipendenti delle Rsa li pagano i familiari attraverso la retta, al netto del contributo regionale” sottolinea il presidente Mauro Michielon. Aggiunge il direttore Giorgio Pavan: “I giovani non vogliono più fare gli oss o gli infermieri. Noi abbiamo il 25% degli operatori stranieri, soprattutto infermieri. Al momento da noi non c’è carenza, ma potremmo parlare di una crisi di vocazione”.

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Priorità per il futuro, completare il cohousing e allargare i servizi per le persone con demenza precoce. Per ora non si metterà mano alle rette, che pure servono per coprire stipendi e bollette

Servizi ed espansione. Particolare attenzione è stata riservata alla digitalizzazione dell’ente e all’efficientamento energetico, anche grazie all’importante lavoro svolto dal Servizio innovazione e sviluppo, portato da 5 a 10 dipendenti, sull’intercettazione di fondi e la partecipazione a bandi, anche europei. Un importante miglioramento è stato registrato anche nell’ambito del Sad (Servizio di assistenza domiciliare) che negli ultimi cinque anni è stato ampliato da 4 a ben 12 Comuni, servendo complessivamente 600 utenti e portando quasi 60 mila pasti a domicilio ogni anno. Si prevede, infine, un accordo, entro i primi mesi del 2025, con il Centro servizi Gris di Mogliano per una gestione continuativa di 15 anni da parte di Israa (il direttore Pavan, infatti, ha in mano la gestione dell’ente moglianese da ottobre 2020), nonché la fusione, entro fine 2025, con l’Ipab Appiani-Turazza, operazione che viene definita come “un’occasione per aprire uno specchio di interventi sui minori e le persone con difficoltà”.

Progetti edilizi. Israa è molto impegnata anche sul fronte degli interventi immobiliari, che hanno visto un intervento di ben 13 milioni, il 33% dei quali grazie a contributi pubblici. Grazie al Pnrr è in corso un’opera di manutenzione minuziosa dei propri beni: tre cohousing sono in ristrutturazione per un totale di 19 alloggi, 7 dei quali saranno abitabili da aprile (Casa Albergo Salce) e su altri 12 (in borgo Mazzini) i lavori saranno condotti da marzo a dicembre. A gennaio 2026, invece, è previsto il completamento della nuova cucina centralizzata (lavori già avviati) dal costo di 3,8 milioni di euro, 420 mila dei quali dal progetto Pinqua che ha il Comune di Treviso come capofila. A marzo 2025, invece, inizierà il recupero dell’ex casa di riposo Umberto I, che sarà consegnata a dicembre 2026: l’investimento è importante (quasi 7 milioni di euro) e deriva da fondi regionali (1,4 milioni), ma soprattutto al lascito del signor Bruno Mattiuzzo, definito con affetto e gratitudine come “riservato e visionario” (5 milioni).

Demenze e salute mentale. Da sempre uno dei punti nodali delle attività di Israa, le demenze hanno visto proseguire e nascere molte progettualità, che vedono anche l’ente come promotore del protocollo d’intesa “Comune amico della persona con demenza” che coinvolge i Comuni di Treviso, Arcade, Breda di Piave, Maserada sul Piave, Ponzano Veneto, Povegliano, Spresiano e Villorba. Il quadro locale del resto desta preoccupazione: la nostra regione vede 2.600 under 65 soffrire di demenza precoce, 320 dei quali certificati all’interno dell’Ulss 2 (ma si dicono certi che ci siano moltissime persone non certificate). Problema a cui non c’è ancora risposta; per questo l’ente sta valutando l’apertura di un nucleo dedicato proprio alle demenze precoci (circa una decina nella sola Israa). Numeri incoraggianti vengono, però, dal progetto “Fatti un tagliando”, screening volontario per la prevenzione del decadimento cognitivo realizzato a 418 cittadini over 65, che dimostra una crescente sensibilizzazione sul tema. Infine, è allo studio un progetto di formazione che sarà a breve presentato in Prefettura per fornire alle forze dell’ordine maggiori competenze su come riconoscere una persona affetta da demenza e di come approcciarlo in modo positivo, attivando, anche in collaborazione con l’Ulss, un database volontario affinché, nel caso una persona con demenza dovesse perdersi o dovesse essere ritrovato in stato confusionale, le forze dell’ordine possano attivarsi in maniera ancora più efficace.



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