Monte Vibiano e la sua identità profonda e sostenibile: l’Umbria in purezza in una cantina

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di Danilo Nardoni

Identità, territorialità, sostenibilità. Parole che alla Cantina Monte Vibiano non rimangono sulla carta, ma diventano concetti animati, pilastri di una azione quotidiana. Sull’incantevole cresta di un poggio umbro a Mercatello di Marsciano, circondato da oliveti secolari, vigneti e boschi, sorge Monte Vibiano, con il suo Castello risalente al I secolo d.C.. Difficile trovare un’Umbria più Umbria di questa, ma soprattutto una zona di maggior purezza, bellezza paesaggistica e valore naturale.

La famiglia Fasola Bologna, da generazioni legata a queste terre, ha fatto della sostenibilità e della qualità la propria bandiera. Con un obiettivo chiaro: “Essere umbri e portare novità in una cantina così storica – afferma Lorenzo Fasola Bologna – è un grande onore. Il nostro obiettivo è far conoscere l’Umbria nel mondo ma anche portare sempre più turisti a visitare queste terre meravigliose”. Radici antiche ma anche visione e sensibilità contemporanea per una famiglia proprietaria del castello e dei 350 ettari che lo circondano dove meno del 40% della superficie è coltivata, mentre il resto è selvaggio e incontaminato, a tutela della biodiversità.

Oltre all’olivo, la zona conosce da tempo immemore la coltivazione della vite e la produzione di vino. Anche se non sono molte le realtà che hanno valorizzato questo areale (ma le cose stanno cambiando grazie ad alcune piccole realtà della zona), non c’è dubbio che per terreni e microclima si tratti di uno dei terroir più interessanti e vocati della regione. Da queste parti l’agricoltura deve quindi integrarsi con il bosco per conquistare spazi in una delle zone più bianchiste e sangiovesiste della regione. Monte Vibiano ha sempre cercato di fare vini importanti investendo molto nella qualità e sostenibilità puntando ad emissioni zero. Una ricerca di purezza quindi anche nell’impatto ambientale. Una ricerca oltre che nella qualità dei vini, a partire dagli ultimi anni ha interessato anche l’identità stilistica, espressiva ma soprattutto varietale per puntare con decisione a vini sempre più identitari. L’intenzione è quella di ridare luce a queste terre magnifiche, a partire dalla coltivazione di varietà locali e autoctone come Grechetto e Trebbiano per i bianchi e Sangiovese per i rossi che garantiscano vini originali, artigiani e di spiccata vocazione territoriale. Sono in arrivo però ora pure nuovi impianti con Ciliegiolo e altre varietà classiche della regione. Dalla vendemmia 2023, le uve e i vini hanno la certificazione Biologica, al fine di produrre bottiglie sempre più personali e identitarie.

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Anche le vigne a Monte Vibiano, pertanto, hanno uno spazio limitato che tutela la biodiversità e mantiene intatto il paesaggio: occupano appena 22 ettari dei 350 complessivi della tenuta e formano un mosaico frastagliato fatto da diversi “Cru”. Un equilibrio naturale che crea condizioni ambientali e climatiche perfette, capace di garantire maturazioni lente e graduali delle uve. Le vigne più in alto (16 ettari) sono caratterizzate da terreni di arenarie con marne e argille siltose grigiastre. Molto drenanti, esposte a Sud, Sud-Est, godono di un’ottima ventilazione. Le vigne più basse (6 ettari) hanno invece depositi lacustri prevalentemente argillosi, trattengono meglio l’acqua e danno ai vini colore, intensità e materia. “L’obiettivo – spiega ancora Lorenzo Fasola Bologna – è quello di eliminare tutte le emissioni da combustibili fossili e realizzare grandi vini di territorio. Nel 1998 abbiamo avviato il progetto 360 Green Revolution che esplora diversi aspetti, dai pannelli fotovoltaici al biodiesel, per arrivare alla vernice riflettente per i tetti. Nel 2009 Castello Monte Vibiano è diventata la prima azienda agricola al mondo a ricevere la certificazione UNI ISO 14064 che rappresenta lo standard più alto per una produzione a impatto zero in termini di emissioni di CO2”.

Il vino a Monte Vibiano si fa da sempre. Già ad inizio Novecento, il bisnonno degli attuali proprietari lo produceva portandolo a Parigi e in giro per il mondo. Il caveau di famiglia conserva inoltre alcune bottiglie dei primi anni Sessanta (che hanno la stessa etichetta di quelle di oggi), a testimonianza di come Monte Vibiano faccia parte del ristretto lotto dei pionieri del vino umbro. I vini Monte Vibiano vivono così oggi un’epoca nuova che raccoglie gli insegnamenti del passato per proiettarli nel futuro. Le vigne di proprietà rappresentano la base per tutte le etichette della casa. Le fermentazioni sono spontanee e le maturazioni in cantina puntano a ottenere vini che rappresentino al meglio il territorio e la sua originalità, oltre che l’idea di eleganza che i suoi artefici hanno in mente.

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