Geotermia Ferrara rimborsi – La Nuova Ferrara

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


Ferrara Dopo la sentenza dell’Antitrust che ha condannato Hera ad una multa di due milioni di euro per l’applicazione di prezzi eccessivamente gravosi del teleriscaldamento, non si ferma l’opera di Rete Civica e Cooperativa Castello che ora puntano ad ottenere rimborsi. Katia Furegatti di Rete Civica racconta come si è arrivati a questo punto dell’intricata vicenda: «Abbiamo ritenuto le cifre di Hera ingiustificate e ci siamo organizzati come utenti per modificare questa decisione. Abbiamo coinvolto l’ente locale ma gli accordi presi non sono stati dalla parte dei cittadini. Successivamente siamo passati agli esposti per abuso di posizione dominante inviati dai cittadini e dagli amministratori di condominio, come Rete Civica abbiamo cercato di fornire un supporto tecnico e dopo circa un anno l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ci ha dato un esito favorevole ed è stata una soddisfazione molto grande. Ora comincia una nuova fase, della richiesta dei rimborsi che vadano a compensare i disagi ed i problemi causati».
Le origini

Massimo Buriani, direttore della Coop. Castello è stato il motore di questa azione nei confronti di Hera: «La prima impressione che ci fosse qualcosa che non andava è stata nostra. Verificammo, gestendo diversi appartamenti, che dopo al 2021 i prezzi del teleriscaldamento iniziavano ad essere più alti rispetto a quelli di coloro che possedevano un riscaldamento a gas. Non avendo ricevuto risposte soddisfacenti in merito si è avviata così un’istruttoria, nata da un precedente studio conoscitivo realizzato da Arera nel 2022 il quale evidenzia come i gestori monopolisti avessero assunto comportamenti di tipo speculativo».
Più profitti
«Hera ne viene a conoscenza – prosegue Buriani – e ad ottobre 2022 viene fatto un accordo con il Comune nel quale si stabilisce che il prezzo di riferimento per il teleriscaldamento è quello del gas, 155 Megawatt/ora, che a quel tempo era più alto rispetto all’andamento del mercato che stava calando dopo aver toccato un picco. Chiaramente è un comportamento che ha voluto massimizzare i profitti derivanti dal teleriscaldamento. Hera nella sua memoria difensiva dando la colpa al Comune, l’istruttoria invece rimanda tutte le responsabilità all’azienda che era libera di decidere i prezzi ed è stata la stessa che poi ha deciso di ancorarsi a quello del gas ritenendo fosse più conveniente. Sulle bollette poi incide del 45% la componente del termovalorizzatore, la cui energia elettrica non venduta viene valorizzata al prezzo del gas quando in realtà lo studio di Arera dice che tra le due non c’è equivalenza e che la prima vale un terzo rispetto alla seconda». Questi comportamenti di Hera vengono da lontano come racconta l’amministratore di condomino Massimo Caselli, il quale fa notare come «già nel 2008 l’azienda provò ad imporre un aumento ingiustificato dei prezzi del 25% per il teleriscaldamento».

Responsabiltà politica
Buriani poi prosegue: «Il Comune però ha responsabilità quantomeno sul non aver vigilato, di essersi fidata ciecamente di Hera e di non aver verificato le condizioni del mercato. Nella convenzione poi, le proposte di Hera sono state accettate rinunciando a 500mila euro di oneri di concessione a partire dal 2025, prolungando la convenzione fino al 2040».

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Operazione rimborso
Il presidente della cooperativa conclude: «Dopo una richiesta di risarcimento ad Hera infruttuosa, abbiamo ritenuto di aspettare l’esito dell’esposto. Ora che sono arrivati i risultati faremo partire i reclami per un rimborso equivalente alle conclusioni dell’Agcm, che ha comminato i due milioni di euro di multa. Nel solo 2022 l’Antitrust rileva che Hera ha applicato tariffe superiori del 45% rispetto ai prezzi che sarebbero stati realmente dovuti ed equi tenendo conto anche di un’adeguata remunerazione del capitale e dei rischi dell’investimento. Per quell’anno l’azienda ha avuto un fatturato di poco più di ventinove milioni di euro. Considerando quindi che le tariffe sono state gonfiate del 45% i rimborsi potenziali sono nell’ordine dei tredici milioni di euro. Faremo il reclamo partendo da coloro che hanno fatto l’esposto dando poi appoggio a tutti coloro che ne faranno richiesta. Si partirà coordinandoci con gli amministratori di condominio che dovranno raccogliere le bollette da ottobre 2021 ad ottobre 2023 Ci appoggeremo allo studio Anselmo». 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link