TOSCANA ECONOMY – Benvenuti nella Fosber Valley

Un polo industriale da 1 km per sostenibilità, innovazione e formazione: l’espansione da 50 milioni di Fosber verso il 2028

Un chilometro di hub Fosber. È questa la visione che proietta l’azienda lucchese in un futuro non troppo lontano (il 2028). Il gruppo internazionale, leader mondiale nella progettazione, produzione e installazione di linee ondulatrici complete e macchinari per il cartone ondulato, fondato a Lucca nel 1978, sta infatti per dare il via – con ogni probabilità a marzo – ai lavori di riqualificazione e di ampliamento degli stabilimenti già oggi ospitati a Monsagrati (frazione del Comune di Pescaglia, poco più di 3mila anime), lungo la strada provinciale che collega la città capoluogo a Camaiore.

Nel corso del tempo, l’azienda è cresciuta in termini di fatturato, produzione, personale e impatto economico, richiedendo sempre più spazio fino alla necessità di un’espansione della sede centrale per affrontare al meglio le sfide future e garantirsi le superfici necessarie a un continuo sviluppo.

Da qui l’idea, oggi tramutata in realtà, di ampliare il sito produttivo della Valfreddana, con l’annessione allo stabile già esistente degli stabilimenti (alcuni dei quali chiusi da tempo) di Metaform, ex-Rontani, Teloni & Teloni e MacOver, per un’area complessiva di circa 58.600 metri quadrati. Spazi ritenuti sufficienti per ospitare almeno 600 dipendenti sul posto (contro gli attuali 400, per un totale di 1.100 contando anche quelli impiegati nelle filiali strategiche di Vimercate, Spagna, Stati Uniti e Cina).

«Ricevuto il via libera da parte del Cda, perfezionate le acquisizioni delle aree, conclusa la fase di studi preliminari e (al di là dei tanti ostacoli burocratici) terminata anche la progettazione – dice il Ceo del Gruppo Marco Bertola, 45 anni – l’ampliamento del nostro headquarter sta adesso entrando nella fase operativa».

E tutto, come detto, andrà a beneficio del territorio. «Abbiamo vagliato altre location dove trasferirci per una possibile espansione – spiega Bertola – ma abbiamo riconosciuto che la nostra forza risiede nel luogo dove le nostre radici sono profonde. La nostra forza lavoro viene per il 45 per cento dal versante mare e per il 55 per cento da Lucca e dalle sue valli circostanti. Andare a stravolgere questo equilibrio avrebbe creato problemi per tutti: la nostra è stata anche una scelta di responsabilità sociale».

Un’azienda con un fatturato che nel 2024 si è attestato attorno ai 400 milioni di euro, dalle caratteristiche tipicamente “global” (la proprietà è in mano alla cinese Dong Fang Group, quotata alla Borsa di Shenzhen) che però non dimentica le origini “local” e per questo, oltre a valorizzare l’industria manifatturiera italiana, si affida, per i lavori, a maestranze e imprese del territorio, andando a generare un significativo indotto di cui beneficerà l’intera comunità.

Un ampliamento, peraltro, a impatto suolo zero, progettato con criteri di ecosostenibilità, utilizzando materiali innovativi e soluzioni tecnologiche all’avanguardia. E un settore – quello del packaging – completamente esploso assieme all’e-commerce negli anni della pandemia e che da allora non ha mai smesso di crescere (un mercato che solo in Italia vale oltre 4 miliardi di euro).

L’obiettivo non è poi solo quello di creare una potente area industriale in equilibrio tra la parte produttiva e quella direzionale (ottimizzando i flussi di lavoro, e abbattendo i tempi di consegna), ma anche quello di sviluppare un importante centro di formazione: la Fosber Academy, vero e proprio luogo di connessione tra industria e accademia, in grado di ridurre il gap esistente tra imprenditoria e mondo accademico, di prendere sotto la propria ala protettiva i talenti di domani e di offrire loro strumenti e opportunità di crescita in un contesto innovativo e creativo.

Engineering & Consulting, divisione di Toyota Material Handling Italia, è partner di Fosber in questo progetto che vedrà coinvolti anche università di Pisa, istituti tecnici e il mondo Its.

Un investimento totale da circa 50 milioni di euro (e senza alcun finanziamento pubblico) per un futuro fatto di sostenibilità, innovazione e inclusività. Primo step: la demolizione dei vecchi siti industriali dismessi, poi si passerà alla vera e propria fase di costruzione. «Guardiamo in avanti con responsabilità e ambizione, con un occhio alle nostre radici toscane e con l’obiettivo di creare anche un ambiente di lavoro ispirato al benessere», conclude Bertola. Benvenuti nella Fosber Valley.

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