Hôtellerie nel 2025: Europa del Sud favorita

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Le prospettive geopolitiche che interessano i mercati all’alba del 2025 sono sicuramente complesse, ma gli esperti del real estate internazionale suggeriscono che gli investitori più accorti nel settore alberghiero farebbero bene a tenere d’occhio le performance a lungo termine.

“Molti investitori vorranno guardare oltre i cicli politici e concentrarsi sull’investimento in asset alberghieri di buona qualità o in asset con credibili strategie di riposizionamento – afferma Richard Dawes, Uk & pan-european hotel capital markets director di Savills -. Vediamo ancora i viaggi di piacere in espansione su base globale, il che dovrebbe sostenere i mercati in futuro”.

Tuttavia, secondo Dawes, ci sono alcuni drammi politici europei che meritano un’attenzione particolare alla luce del nuovo anno. “C’è un po’ di vigilanza a breve termine sui flussi di capitale dalla Francia e dalla Germania, oltre a potenziali dinamiche di cambiamento nell’Europa orientale, a causa del risultato delle elezioni statunitensi”. Mentre il futuro del governo francese è incerto, dopo la recente tornata di voti di sfiducia, la Germania andrà alle urne il 23 febbraio, dopo un periodo negativo per il cancelliere in carica Olaf Scholz.

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I cambiamenti sotto Trump

Nel frattempo, i mercati globali segnalano messaggi contrastanti sull’imminente arrivo di Trump alla Casa Bianca. Peter Branner, chief investment officer della società di investimento globale abrdn, individua “una significativa incertezza sui contorni precisi dei prossimi cambiamenti politici sotto Trump”. Aggiunge che: “C’è il rischio sostanziale che l’amministrazione Trump si riveli molto più dirompente di quanto ci aspettiamo, sia in positivo che in negativo in termini di risultati economici e di mercato. E ci sono scenari in cui l’agenda politica di Trump si rivela ancora più favorevole alla crescita e al sentimento di mercato”. Se a ciò si aggiunge uno scenario mediorientale sempre più instabile, oltre a grandi interrogativi sulla politica di Russia e Cina, il tema rimane una fonte continua di interferenze significative.

Economia positiva

A fronte di tutto ciò, ci sono forti segnali che indicano che il quadro macroeconomico sarà più roseo per tutto il 2025. Sebbene la geopolitica influisca sulla direzione dell’inflazione, i dati interni modesti hanno sostenuto i tagli dei tassi d’interesse delle banche centrali nell’ultimo trimestre del 2024, il che dovrebbe migliorare le prospettive di finanziamento e le prospettive delle strategie immobiliari di base.

L’agenzia di ricerca e rating del credito Moody’s prevede che per l’Europa il dollaro forte e i bassi costi del carburante continueranno a sostenere i ricavi dell’ospitalità da parte dei turisti internazionali per tutto l’anno. Il gestore globale di patrimoni Pgim suggerisce analogamente che la forte ripresa della domanda di viaggi e l’offerta contenuta stanno determinando le aspettative di una crescita costante dei ricavi per camera disponibile (RevPar) in tutta Europa nel 2025.

La crescita nell’Europa del Sud

In questo contesto, Parigi e i mercati dell’Europa meridionale (in particolare Madrid, Roma e Milano), che hanno registrato la performance più forte nel 2024 grazie alla ripresa dei flussi di viaggio internazionali, vedranno probabilmente una crescita del RevPar ancora a livelli elevati, man mano che i modelli di domanda si normalizzeranno. Per PwC, le prospettive per la domanda del mercato alberghiero britannico nel 2025 sembrano suggerire un quadro generalmente positivo. Se da un lato la crescita del Pil britannico inferiore alla media, pari all’1,6% nel 2025, potrebbe frenare la domanda interna di affari e di svago, dall’altro la sterlina più debole, causata dal calo dei tassi di interesse, dovrebbe aiutare i viaggiatori in arrivo. Dawes concorda sul fatto che ci saranno variazioni in tutti i mercati. “Se la situazione nell’Europa orientale si stabilizzasse, si potrebbero aprire le porte a maggiori investimenti internazionali nei mercati dell’Europa centrale, che negli ultimi anni hanno visto un volume di transazioni relativamente basso. Il Regno Unito, la Spagna e l’Italia, che hanno registrato ottimi volumi nel 2024, probabilmente continueranno a registrare volumi di transazioni elevati. La Germania rimane indietro, ma ci aspettiamo un graduale miglioramento dell’attività di transazione”, afferma.

Costi sotto la lente

Tuttavia, anche per i mercati più solidi, i costi rimarranno sotto la lente, in quanto le retribuzioni rimangono un fattore chiave dell’inflazione. Anche le spese per lo sviluppo e la ristrutturazione rimangono elevate, in parte a causa del costo del lavoro e della continua carenza di materiali. Se a ciò si aggiunge un muro di imminenti operazioni di rifinanziamento che potrebbero evidenziare le debolezze aziendali, alcuni operatori del mercato ritengono che potrebbero manifestarsi situazioni di sofferenza o, quantomeno, di dislocazione del mercato.

Fascia intermedia in evoluzione

Un tratto distintivo dell’industria dell’ospitalità nel 2024 è stata la polarizzazione dell’interesse degli investitori verso gli hotel economici e di lusso, evitando la fascia intermedia. Dawes si chiede se il 2025 potrebbe vedere un cambiamento di sfumature. “La via di mezzo è in costante evoluzione – afferma -. Alcuni dei prodotti che stanno avendo successo includono proprietà nella categoria da 3,5 a 4,5 stelle, che forniscono un prodotto gestito con un personale molto più snello, più in linea con un hotel a servizio limitato”. Gruppi alberghieri come Ruby Hotels si inseriscono in questa categoria offrendo un “lusso snello”, rispondendo alle esigenze di una clientela attenta ai prezzi, ma comunque alla ricerca di alloggi ed esperienze di qualità. Dawes vede anche continue opportunità nella fascia alta e bassa.

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